Rapporti tra il
Regno di Napoli e la Chiesa e privilegi
degli ecclesiastici |
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Il marchese Bernardo Tanucci |
Difficili furono i rapporti tra la corte di Napoli
e Roma anche a causa dei privilegi che godeva il clero. Già dal giorno in cui
Carlo entrò in Napoli, Il Vescovo di Cordova, Monsignor Tommaso Rato, chiese
la sua l'investitura per le Due Sicilie, ma il Papa Clemente XII non volle
pronunciarsi: considerava ancora aperta la lotta tra l'Infante spagnolo e
l'Imperatore alemanno. Il 28 giugno del 1734, come consuetudine, i due
contendenti inviarono entrambi l'omaggio della Chinea,
ma quella di Carlo fu accettata solo a condizione che avvenisse segretamente.
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Clemente XII |
Contro la mancata
investitura il Tanucci inveì e minacciò, ma comprese che era ora possibile
porre questioni ben più importanti: il problema dei privilegi ecclesiastici e
delle loro immunità.
I privilegi che il clero
godeva quando Carlo giunse in Napoli possono essere così distinti:
·
Esenzioni fiscali: le proprietà della Chiesa erano esenti da imposte.
Ricorda il Colletta
"…le proprietà della Chiesa nulla pagavano dei
pesi pubblici: altre proprietà di natura laicale andavano confuse alle
ecclesiastiche, e molte franchigie e molti favori godevano le terre e le case
dei ministri e delle persone della Chiesa.".
· Il diritto di
asilo: che
toglieva allo Stato il diritto di giudicare i rei che trovavano rifugio nelle
chiese.
E sempre il Colletta
"Dava asilo a' rei ogni chiesa, ogni cappella,
i conventi, gli orti loro e i giardini, le case, le botteghe i forni che
avevano muro comune o toccanti con la chiesa, le case dei parroci."
·
Immunità personali.
E ancora
"…però che, al numero già troppo dei chierici,
si univano le squadre armate de' vescovi, gl'infimi impiegati delle
giurisdizioni ecclesiastiche gli esattori delle decime, i servi, i coabitanti,
le stesse (un tempo) concubine de' preti" .
Ci furono momenti di aperta crisi tra i due Stati:
nel 1736 fu invaso lo Stato Pontificio per reprimere una
rivolta popolare contro gli arruolamenti coatti operati da agenti spagnoli. Nel 1740
moriva Clemente XII e gli succedeva Prospero Lambertini, col nome di Benedetto XIV, più accorto e disponibile a
risolvere la crisi tra i due stati. |
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L'anno successivo un Concordato che riduceva
i privilegi ecclesiastici fu sottoscritto dai due stati. Furono fortemente
limitati i diritti d'asilo e di franchigia giudiziaria e introdotta la tassazione anche per le proprietà
ecclesiastiche: su di esse si sarebbe dovuto pagare la metà di quanto
pagavano i laici per beni già in possesso della Chiesa e l'intera somma per i
beni acquistati dopo il 1741. Benedetto XIV |
Dopo il concordato e la definitiva sconfitta degli austriaci, con la vittoria di Velletri nel 1744, nell' anno successivo, Carlo andò a Roma per incontrarsi con Benedetto XIV che lo accolse con onori e benevolenza.
In verità anche dopo il concordato del 1741 ci
furono grossi momenti di attrito tra i due stati. Tra questi ricordiamo: 1.
Per favorire lo sviluppo del commercio e dell'economia del Regno
furono richiamati gli Ebrei. Questa iniziativa fu fortemente osteggiata dal Cardinale Giuseppe Spinelli
tanto che ne ottenne l'espulsione nel 1746. 2.
Sempre nel 1746 il Cardinale tentò di introdurre a Napoli il
tribunale del Sant'Uffizio, ma trovò una forte e compatta opposizione sia nel
popolo, che si ribellò, sia nella magistratura. Il Magistrato Niccolò
Fraggianni esaminò i processi e respinse il tentativo affermando la
supremazia e l'indipendenza della Real
giurisdizione. |
Niccolò Fraggianni |
L'autonomia
da Roma fu sostenuta ed affermata anche dopo la partenza di Carlo per la
Spagna.
Nel 1767, così come era accaduto in Spagna Francia e
Portogallo, e ancora reggente il Tanucci, furono espulsi i Gesuiti dal Regno di
Napoli affidando a dei laici l'istruzione pubblica. A tal fine fu utilizzato
gran parte del patrimonio immobiliare requisito ai Gesuiti.
Nel 1789 per affermare definitivamente
l'indipendenza del Regno di Napoli da Roma Ferdinando IV si decise per
l'abolizione unilaterale della Chinea.
[ 1] L'immagine qui riprodotta dà una versione poco veritiera degli ingaggi dei soldati. Non sempre erano così volontari.