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Catechismo repubblicano
Edizione preparata dal Vescovo di Vico
Equense, Monsignore Michele Natale, impiccato il 20 agosto 1799 insieme
ad altri martir tra cui la Eleonora Pimentel Fonseca. |
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Monsignore
Michele Natale |
D: Che cosa è il Popolo?
R. È l'unione di tutti i
Cittadini, che compongono la società.
D: Quanti Popoli ci sono?
R. Il Popolo è uno, e abbraccia
tutti gli uomini della terra: ma per la troppo grande estensione dei luoghi si
trova separato in varie sezioni, che si limitano o dai gran monti, o dai mari,
o dai fiumi, e che si chiamano nazioni.
D: Perché queste nazioni non
hanno lo stesso Governo?
R. Perché i Governanti in vece
di servire ai bisogni del Popolo, hanno servito al propri interessi, hanno
oppressi i Popoli in diverse maniere, ed a queste diverse oppressioni hanno
dato differenti nomi di Governo.
D: Perché il Popolo ha
bisogno di un Governo?
R. Perché un uomo solo non può
difendere se stesso, e la sua proprietà. E' dunque necessario il Governo,
affinché mentre i Cittadini tranquilli travagliano per i loro vicendevoli
bisogni, il Governo si occupi della comune salvezza.
D: Quale dunque esser dee
l'oggetto del Governo?
R. Di provvedere alla pubblica
sicurezza, e di far rispettare le proprietà di ciascuno individuo.
D: Chi deve stabilire il
Governo?
R. Nessuno ha il diritto di
governare, perché tutti gli uomini hanno gli stessi bisogni. Il Popolo solo
dunque ha il diritto di scegliere quel Governo, che giudica necessario al suo
benessere.
D: Qual è il Governo che
conviene al Popolo?
R. Quello che gli procura il
vantaggio della sicurezza personale, e delle sue proprietà, che gli conserva i
suoi diritti, e mette gli altri nell'impotenza di opprimerlo, e di
tiranneggiarlo.
D: Qual è il Governo che
procura tutti questi vantaggi al Popolo?
R. Quello in cui il Popolo fa
da se stesso i suoi interessi. Nessuno può aver tanta premura delle cose
nostre, quanto noi medesimi. Chi è quel pazzo, che voglia affidare ad un altro
gl'interessi della sua casa? Eppure gli uomini sono così sciocchi
d'affidare gl'interessi della gran famiglia del Popolo tutto a persone, che non
gli appartengono. Il Popolo quando si governa da se stesso non si lascia
tassare il pane ad arbitrio di quelli, che si arricchiscono co' suoi travagli,
non si lascia trattare come una bestia da soma dai suoi oppressori. In somma un
Popolo quando si governa da se medesimo non può esser che felice.
D: Come si chiama il Governo,
in cui il Popolo dipende da se medesimo?
R. Si chiama Governo
Democratico.
D: Questo Governo è esso
antico?
R. I primi figli di Adamo
vivevano in famiglia. Il lor governo era adunque Democratico, ed Iddio li
benediceva. Quando poi gli ambiziosi ruppero questa fratellanza, e distrussero
il Governo Democratico le iniquità ricoprirono la terra. e Iddio l'inondò col
diluvio. I figliuoli di Noè vissero altresì in famiglia; l'ambizione distrusse
di nuovo il Governo Democratico; e le guerre, le stragi, la morte furono i
risultati di questa nuova ambizione.
D: Il Popolo può far tutto da
sé nel Governo Democratico?
R. Se il Popolo volesse
esercitare tutti gli atti della sua sovranità, non avrebbe il tempo di
provvedere ai suoi affari. Esso deve adunque conservare la sua sovranità, ed
incaricare delle persone a vegliare ai suoi interessi. Esso elegge dunque a suo
piacere i Rappresentanti senza distinzione di stato o di nascita.
D: Qual è il dovere dei Rappresentanti
del Popolo?
R. Di far eseguire esattamente
la Legge.
D: Cosa è la Legge?
R. P la volontà sovrana del
Popolo.
D: I Rappresentanti possono far
la Legge?
R. La volontà essendo
ínalienabile, nessuno può far la Legge, eccetto il Popolo Sovrano. Esso
consiglia le persone, che gli possono dar dei lumi nelle occorrenze, ma
pronunzia liberamente e sovranamente la sua volontà.
D: I Rappresentanti a chi
devono render conto della loro condotta?
R. Al Popolo. Esso deve
giudicarli, quando escono dalle loro funzioni; e se il Popolo è stato servito
male nella loro amministrazione, li punirà corrispondentemente al loro delitto.
D: Vi è niente di segreto nel
Governo Democratico?
R. Tutte le operazioni' dei Governanti
devono esser note al Popolo Sovrano, eccetto qualche misura particolare di
sicurezza pubblica, che se gli deve far conoscere, quando il pericolo è
cessato.
D: Come i Cittadini esercitano
la loro sovranità nel Governo Democratico?
R. La esercitano nelle
Assemblee primarie, allorché procedono all'elezione dei Rappresentanti; la
esercitano facendo la Legge, la quale non è, come abbiamo detto, che
l'espressione generale della loro volontà.
D: Una Città può dominare sulle
altre Città o Paesi nel Governo Democratico?
R. Siccome un Uomo non può
dominare su d un altro Uomo, così una Città non può comandare un'altra Città o
Paese. Il Popolo è l'istesso dappertutto, e dappertutto ha i medesimi diritti. Ma
le Città, ed i Paesi si devono insieme unire, e formare un Popolo solo, onde
resistere ai comuni loro nemici.
D: I più recenti potenti non
domineranno i più deboli in questo governo?
R. La Legge sola dominerà nel
Governo Democratico. Gli uomini della Democrazia non sono così vili e timorosi,
come quelli, che sono educati sotto un Governo Tirannico. Ciascuno può dire
liberamente i suoi pensieri, ed ha tale energia da attaccare apertamente i suoi
oppressori. Dunque non ci sono prepotenti dove ci sono uomini liberi.
D: Tutti dunque dovrebbero
esser contenti del Governo Democratico?
R. Tutti quelli, che amano il
buon ordine, la tranquillità, e la felicità del Popolo amano questo Governo. Ma
quelli che amano di dominare sugli altri, che vogliono arricchirsi coi beni
altrui, non sono certamente contenti del Governo Democratico.
D: I Nobili amano il Governo
Democratico?
R. Tutti questi uomini, che
vogliono distinguersi per la loro nascita, e per le loro ricchezze, e che
vogliono primeggiare sugli altri, non sono amici dell'eguaglianza repubblicana.
Ma quei nobili, che hanno bruciato i loro titoli, cioè le loro usurpazioni sul
Popolo, che s'interessano pel pubblico bene, e si confondono cogli altri
Cittadini, questi amano il governo popolare, e meritano di essere tanto più
stimati quanto è maggiore il sacrífízio, che hanno fatto per lo bene comune.
D: Dunque i Nobili non sono più
Nobili?
R. I Nobili nel Governo del
Popolo sono solamente quelli, che si distinguono per le loro virtù
patriottiche, cioè per i servizj che prestano al Popolo. I veri Nobili sono
dunque gli Agricoltori, gli Artigiani, i Difensori della Patria, e non già gli
oziosi, ed i prepotenti che ne sono i nemici.
D: Ed i Preti possono amare
questo Governo?
R. Tutti quei Preti, che
vivono secondo lo spirito dell'Evangelio, devono amarlo. Infatti la Religione è
tanto più pura, quanto più si avvicina alla sua sorgente. Or i primi discepoli
di Cristo avevano la perfetta comunione de' beni, cioè il Governo Democratico
il più puro. I soli Preti adunque, che non possono amarlo, sono quelli, che
vogliono dei ricchi benefizj; senza interessarsi del bene delle anime, che
vogliono essere assediati da' servitori. e dominare sugli altri come
altrettanti Tiranni contro lo spirito dell'Evangelio, il quale c'insegna, che
Cristo disse ai suoi discepoli, che colui il quale vorrebbe dominare gli altri,
sarebbe l'ultimo fra di loro.
D: Dunque la Democrazia non è
contraria al Legge di Cristo?
R. No, anzi la Legge di Cristo
è la base della Democrazia. La Religione Cristiana è fondata su due principj,
cioè l'amor di Dio, e quello del Prossimo. La Democrazia toglie tutte le
usurpazíoni, le oppressíoni, le violenze; essa fa riguardare tutti gli uomini
come fratelli: essa propaga dunque mirabilmente l'amor del Prossimo. Or i
fratelli si possono amar fra di loro senza un comune benefattore? Dunque la
Democrazia è fondata sugli stessi principj della Religione Cristiana. Un
buon Crístiano dev'esser dunque un buon Democratico.
D: Ma la Religione Cristiana
comanda di ubbidire alle potestà quantunque discole?
R. Quando la religione parla
di Podestà, intende delle legittime, elette dal Popolo, e non di quelle
usurpate dai Tiranni, i quali perciò devono essere condannati, e puniti dalla
Legge, come i più grandi assassini del Popolo.
D: Perché i Democratici
prendono il titolo di Cittadini?
R. Il titolo di Cittadino è il
solo titolo che conviene alla dignità di un uomo libero percbè questo nome
esprime, ch'esso è membro di un governo libero, ed è a parte della sovranità. Il
titolo di Signore non può esser in bocca, che di uno schiavo, e non può esser
preteso, che da un Tiranno.
D: Come il Cittadino esercita
la sua sovranità?
R. La esercita nelle Assemblee
primarie, dando il suo voto nell'elezione de' suoi Rappresentanti, e la
esercita nella formazione della Legge.
D: Cosa è la libertà?
R. E' la facoltà che deve
avere ognuno di fare, e di dire tutto ciò, che non è contrario alla Legge.
D: La libertà non consiste
adunque nel fare tutto ciò, che si vuole?
R. Se ognuno potesse fare
tutto ciò, che il suo capriccio gli detta, non ci sarebbe Governo Democratico,
ma anarchia. Ognuno deve rispettar la Legge, e rispettandola fa ciò che vuole,
perché esso stesso ha voluto la Legge.
D: Cosa è l'eguaglianza?
R. E' il diritto che hanno
tutti i Cittadini di esser considerati senza alcuna distinzione o riguardo
innanzi alla Legge, sia che premi, o che punisca.
D: Dunque non vi è alcuna
distinzione nel Governo del Popolo?
R. In questo Governo non si domanda
se uno è nobile, s'è civile, plebeo, ma si domanda solamente s'è virtuoso, se è
buon padre di famiglia, se buon figlio, buon marito, buon amico, se ama la sua
patria, se ha preso sempre le armi per difenderla da' suoi nemici, s'è giusto,
e benefico verso degli altri. Queste qualità distinguono solamente gli uomini
liberi.
D: Dunque i Repubblicani devono
esser virtuosi?
R. La virtù è la base della
Democrazia. I Re, ed i Tiranni hanno bisogno di vizi per render gli uomini
imbecilli, e tenerli sempre in discordia; così hanno tutto il comodo di
opprimerli e di tiranneggiarli. Ma nel Governo del Popolo tutti gli uomini
devono esser virtuosi, e riuniti, per opporsi ai comuni nemici.
D: I colpevoli sono tutti
egualmente puniti, senza distinzione di nascita, o di grado?
R. Noi abbiamo detto che non
ci sarà altra distinzione, che la virtù. Dunque tutti saranno egualmente
puniti. Non sarà più permesso ad un ricco d'insultare impunemente un povero,
non ci saranno più prepotenti, che si faranno lecito di non pagare quelli che
travagliano, e d'insultarli.
D: Tutti i Cittadini sono
egualmente a parte degl'impieghi?
R. Tutti. Gl'impieghi non si
daranno più ai nobili, ed ai danarosi. Il Popolo nomina i suoi Rappresentanti,
ed esso nomina certamente quelle persone, che meritano la sua confidenza per i
loro talenti, e per le loro virtù.
D: Ma i beni non saranno comuni
nel Governo Democratico?
R. Eguaglianza dei beni
sarebbe contraria alla vera eguaglianza, perché l'uomo attivo ed industrioso
dovrebbe dividere il suo travaglio coll'ozioso, e coi dissipatore. Nel sistema
dell'eguaglianza si devono rispettare le proprietà di ogni individuo, ma non si
deve permettere che il ricco opprima il povero.