Riceviamo e pubblichiamo

 

Dall ' Arch. Aurelio TUCCIO di Montepaone Lido

 

           CLONATO A FIRENZE L’OLMO STORICO DI MONTEPAONE,

 ULTIMO ALBERO DELLA LIBERTÀ

 

 

 

L’OLMO DI MONTEPAONE

ULTIMO ALBERO DELLA LIBERTÀ

 

 

 

           Finalmente a metà febbraio 2000 si è conclusa la campagna che prevedeva il salvataggio del patrimonio genetico del morente Olmo storico che si trova a Montepaone Superiore (CZ) e che da      tanti è ritenuto l'ultimo Albero della Libertà ancora vivente.

 

           Una campagna che ho portata avanti come socio WWF con il contributo e la sensibilità di tanta gente. Nell’estate 1999, infatti, l’Olmo era stato già oggetto di sopralluogo da parte d’alcuni ricercatori del C.N.R., e che nel gennaio 2000 hanno scritto una lettera dicendosi disponibili a "conservarlo per i posteri, in considerazione del particolare valore storico e monumentale dell'olmo".

 

           Obiettivo dei ricercatori del C.N.R. è il germoplasma dell'olmo di Montepaone, che secondo quanto si legge nella lettera dovrà essere propagato e conservato nella loro collezione, che comprende tutti gli olmi monumentali d'Italia, nonché crio-conservato (vale a dire mantenuto sotto azoto liquido a  -180°C, in sostanza all'infinito).

 

           I ricercatori del C.N.R., per fare ciò, chiedevano alcuni elementi quali coordinate topografiche e dati dendrometrici (altezza, diametro fusto, espansione della chioma) al fine di inserire gli stessi in una banca dati europea dove sono riportati tutti gli olmi di particolare interesse del Vecchio Continente.

           Grazie a tale opera di conservazione – scrivevano i ricercatori - il germoplasma dell'olmo di Montepaone potrà essere conservato e protetto al sicuro da possibili futuri attacchi di grafiosi.

           Inoltre, quando l'olmo attuale morirà per morte naturale o per la grafiosi o per la carie incipiente del legno, potremo fornirvi una pianta geneticamente identica (in pratica lo stesso olmo) da impiantare al suo posto. Abbiamo pertanto bisogno - scrivevano - di circa 20-30 talee di 20-25 cm. di lunghezza, raccolte dall'ultimo accrescimento dell'anno, o d’eventuali polloni alla base del tronco.

 

           I primi di febbraio 2000, il materiale raccolto, confezionato in una scatola di polistirolo per evitare disseccamenti, è stato inviato a Firenze e dalla scorsa settimana è stato già inserito nella banca genetica. Un’iniziativa portata a conoscenza di Fulco PRATESI presidente nazionale WWF, che ha pubblicato la vicenda su "L'Espesso" n. 9 del 2 marzo 2000 a pag. 193 nella sua rubrica "Parchi".

 

           Nelle prossime settimane a Firenze partiranno i processi di clonazione. Intanto, si deve registrare lastasi del Centro Operativo di Catanzaro della Soprintendenza ai Beni Culturali di Cosenza. Infatti, ad oggi, dopo un colloquio telefonico con un funzionario (responsabile della pratica), è in alto mare il vincolo di bene storico che il Ministero ai beni Culturali vorrebbe apporre all’antico olmo, come da sopralluogo eseguito nel lontano luglio 1997.

 

           Come mai, viene da chiedersi, questi ritardi? Chi è contro l’Olmo di Montepaone e perché? E poi, esiste davvero un progetto per eliminarlo, tagliandolo alla radice? Interrogativi legittimi, rafforzati dal "gelo" agitato dagli uffici di Soprintendenza di Catanzaro, intenzionati, forse, ad intervenire ad albero  morto, come spesso accade in Italia.

 

 

           Catanzaro 8 marzo 2000

 

           Distinti saluti

 

           Arch. Aurelio TUCCIO

 

           (Socio WWF delegazione Calabria)

 

 

           Via Nazionale n. 62 - 88060 Montepaone Lido (CZ)

 

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