CARLO DE NICOLA

DIARIO

NAPOLETANO

 

 

APRILE  1799 

 

 

 

Lunedí primo aprile. Si è publicata la dichiarazione di guerra fatta dalla Republica francese all'Imperatore e Gran Duca di Toscana, ed il Giornale Estemporaneo porta la lettera del generale di Divisione di Toscana Gualtier al generale Magdonald, con la quale in data del 6 germile, 26 marzo, gli dà notizia di aver occupata la Toscana, che il Gran duca e famiglia partivano per l'Austria, ed il Pontefice per Briançon. Porta pure la dichiarazione fatta all'Imperatore. Comincia con sí fiero apparato la prossima campagna.

Si è publicato pure un ordine del generale Magdonald per la spedizione di tre rappresentanti per ripartimenti dello Stato Napoletano che vuole abbiano lo stesso limite che prima avevano le provincie, solo per Terra di Lavoro si riserba particolari stabilimenti. L'incarico di questi tre commissarii è di organizzare il politico ed economico delli ripartimenti. Si son vedute venire piú carrette e carrozze con feriti dalla strada di Puglia, non si sa ancora da dove, Schipani è stato richiamato; parte contro gl’insurgenti del Cilento e Calabria l'ex principe di Strongoli Pignatelli.

Il commissario Abrial, fu presentato al Provisorio dal Generale come organizzatore del politico e militare dello Stato Napoletano, si dice che abbia egli disapprovata la condotta della truppa civica, cioè a dire, il dare le armi indistintamente a tutti, come pure la fretta di publicare la Costituzione, dicendo che la libertà bisogna a poco a poco insinuarla, e non attaccare di fronte tutte le opinioni della Nazione. Si sente che undici membri del Provisorio abbiano presentate le loro rinuncie.

 

Martedì 2 aprile. Si è publicato decreto del generale Magdonald, che contiene la dichiarazione dei beni appartenenti alla Nazione francese, che sono, le case del Re e famiglie nella città di Napoli, escluso il solo palazzo Nazionale, le case di delizie, castelli, patrimoni Regii e caccie, dritti di possessione acquistati pel Re e per la sua famiglia, sotto condizione di censi o di canoni annuali, o di convenienze. I beni Medicei, Farnesiani, e Borbonici, le manifatture appartenenti al Re situate nelle sue proprietà e altrove. Le mercanzie e depositi dipendenti dalle dette manifatture. I pagamenti maturati delle contribuzioni dilette, indirette, ordinarie e straordinarie, scadute nel momento dell'entrata dei Francesi sopra ciascuna parte del territorio Napoletano. Le porzioni maturate di quello che ancora era dovuto al Tesoro Reale dal compratori de' beni venduti dall'antico governo. I beni dell'Ordine di Malta, Ordine Costantiniano, ed ogni altro Ordine di Cavalleria Napoletano. E quello che dai compratori è dovuto, ma non maturato, si lascia sospeso fino alla determinazione del Direttorio di Parigi. Questo decreto ha sempre piú accresciuto il disgusto della Nazione, ed i patriotti fremono. Il Governo si dice che non abbia voluto approvarlo, e che cinque rappresentanti abbiano rinunciato.

Si è sparsa voce che sieno a vista o dodeci o sette vascelli Inglesi, Portoghesi e Napoletani, per cui si è tutto il cratere posto in arme e la città si è allarmata temendo di bombardamento. Nello stato di effervescenza in cui siamo, l'avvicinamento di questi legni potrebbe accelerare qualche mossa popolare.

Questa mattina si è levata dalla fontana di Monteoliveto la statua di bronzo di Filippo V. Le carrette e carrozze di feriti venute ieri sera, erano degli uffiziali feriti sotto Andria; e si è saputo che sette ne restarono morti, e lo stesso Ettore Carafa sia ferito.

Trani si è cinta d'acqua avendo fatti a tal'uopo i fossati introducendoci il mare. La colonna di Ruvo non puole assalirla se non ha rinforzo. Curci, ossia Sciarpa, come chiamasi per contronome, ha mandato a sfidare la truppa francese, dicendo aspettarla al ponte di Campestrino; la colonna che andò con Schipani è tutta distrutta, e i feriti muoiono perché, o la polvere, o il piombo di cui si servono gl'insorgenti, è avvelenato.

Si sono invitati gli ascritti alla guardia Civica a scriversi per la spedizione di Calabria.

Si è publicata la legge di organizzazione per la truppa Civica in due classi distinte, cioè attiva e sedentanea, quelli che sono della sedentanea contribuiranno grana 35 al mese; ma come colla precedente Legge ciascuno avea la libertà di ascriversi per contribuente, così con quella si riserba allo stato maggiore il vedere chi debba ascriversi all'una e chi all'altra classe. Medici, Colobrano, e s. Angelo Imperiale, sono stati cassati dalla milizia Civica, e persona che si trovò di guardia ieri, assicura che vi fu un capitano di detta guardia il quale disse, che chiunque avesse ammazzato uno di questi tre avrebbe ben meritato dalla patria.

Mercordí 3 aprile. La popolazione ha continuato ad essere in allarme per causa delle navi Inglesi che si è saputo aver invasa l'isola di Procida ed Ischia, ed aver fatta prigione quella municipalità. Si è tenuta la passata notte consiglio di guerra, e si era pensato di mandare Caracciolo a riconoscerle ed attaccarle colle barche cannoniere, ma poi non si è ciò eseguito, forse a causa del tempo. Verso la sera si è saputo che i legni sono quattro vascelli e tre fregate uscite da Livorno, e gittate qui dal vento. Ieri notte fu in arme tutta la milizia urbana, e girò molta cavalleria e fanteria francese, tanto per l'allarme gittato nel popolo dalla venuta dei legni Inglesi, quanto perché molti del partito patriotto volevano far violenza al Provisorio, per cui verso le ore 24 si è procurato di far rientrare nel quartiere di Tommaso di Aquino tutti i soldati civici ch'erano sparsi per la Città.

Sciarpa continua a mandare invitando la truppa francese ad andargli incontro.

Si è cominciato a vociferare che Trani sia stata battuta.

Giovedí 4 aprile. La rinuncia dei sei rappresentanti del Provisorio, cioè, Pignatelli, Vaglio, Riario, Doria, De Gennaro, Bruno, è stata accettata, si dice che non saranno rimpiazzati, non erano certamente i piú cattivi, anzi Doria, de Gennaro, Bruno, erano de' migliori.

Questa mattina a buon'ora vi era un cartello manoscritto che invitava il popolo a prendere le armi e sollevarsi, assicurandolo dell'avvicinamento delle truppe Moscovite. Anco un altro mi si dice che ve ne fosse il quale diceva: Fate bene ai Camiciotti, (questi erano della truppa di linea dell'ex Re) Venerdì sentirete le botte. Vi è gran fermento nel basso popolo, per cui continua la notte ad essere la truppa sopra le armi, ed il Generale francese non si fida neanche interamente della truppa civica.

Gran depositi di armi si son trovati, fino a comporre un migliaio e piú di fucili, nel palazzo di Roccaromana, se ne presero da un centinaio. Le navi Inglesi si sono allontanate, ed un brigantino separato dal corpo della squadra, gittato dal vento sotto il fortino di Castellammare, è stato predato: porta otto cannoni.

Fra le voci allarmanti vi è quella che al suono a gloria della campana di s. Martino debba esservi mozione interna, e si crede che tutti gli uffiziali della truppa dell'ex Re, malcontenti perché sono rimasti senza situazione, abbiano formato de' partiti per mettersi alla testa. Intanto si va dicendo, che a Reggio vi sia il Principe ereditario, che in Calabria vi siano otto regimenti di truppa Regia, e non ha mancato chi dica, che il Re stia già in Procida, ove si vuole che sia rimasto il regimento di Agrigento, sbarcato da sulli legni Inglesi.

Il Cardinale Ruffo sta sicuramente in Calabria, corre voce che abbia assunto il titolo di Pontefice, ed abbia mandata una carta di dimissione al nostro Arcivescovo colla nomina di successore in persona di Mons. Minutolo. Questo, se fosse vero, sarebbe una ragazzata del Cardinale. Tra le insinuazioni che il nostro ministro dell'Interno, Francesco Conforti, ha dirette ai predicatori, vi è quella di far sentire dal pulpito, che Gesú Cristo nel Vangelo comandò la democrazia.

Il Governo Provisorio, si dice, che abbia spedita una deputa­zione al generale Magdonald per la dichiarazione da costui fatta de' beni appartenenti alla Corona da doversi addire alla Nazione francese. E si soggiunge che avendo il Generale detto, ciò averlo fatto perché Napoli lo considerava come conquistato, il deputato Laubert gli avesse rinfacciato che in Napoli erano essi entrati perché chiamati e soccorsi dal partito interno; né la resistenza dei lazari dovea importare conquista. ' Ed avesse soggiunto: uscite dalle porte di Napoli, restituite i castelli a chi ce li diede, e venite a conquistare Napoli se vi fidate. Si pensa di mandare

una Deputazione a Parigi.

Venerdí 5 aprile. Il nostro stato è di vera fermentazione. Il popolo esulta perché crede vicina la mutazione di Governo. Le navi Inglesi apparse sotto Procida si vuole che siano vanguardia di numerosa flotta che si aspetta. Si dice che abbiano sbarcati 300 uomini armati di truppa di linea ad Ischia e Procida, e cento forzati. Hanno arrivato a dire che su quelle sia il Re, che si è fatto vedere ed ha parlato a piú d'uno. Quest'oggi poi si è veduto venire su di una lancia un ammiraglio Inglese ch'è sbarcato al castello dell'Ovo, dove si è portato da Magdonald, e hanno avuto insieme un congresso. Vi èchi crede che siasi intimato ai Francesi di evacuar Napoli, e che la flotta aspetti l'arrivo della truppa che viene per terra dalle Calabrie e dalla Puglia. Intanto il fermento interno sempre piú cresce, ed i Francesi stanno in molta soggezione, e tal'uno degli uffiziali ha detto, che hanno essi l'ordine di chiudersi nei castelli ad ogni rumore, ma non di far fuoco. Sicuramente la nostra posizione non è delle piú felici. Non manca chi crede, che vi sia qualche trattato con i Francesi stessi di restituire Napoli al Re. Da un giorno all'altro saremo in mezzo al torbidi ed alle stragi di nuovo.

Il Governo Provisorio si dice che abbia interamente rinunziato a causa della dichiarazione dei beni appropriati alla Nazione francese. Si sente che forse si farà un Direttorio provisorio di 7 membri. Questa mattina ha publicato ordine che i militari alloggiati per le case dei particolari non abbiano tavola. Si è ordinato pure che si apra la coscrizione per la truppa Civica ne' publici registri, non giovando l'essersi ascritti ne' registri privati. Si è fatta una Commissione di tre soggetti per la revisione delle tasse. Si va in giro da due cittadini ex nobili, Cassano e Piedimonte, per un dono patriottico da farsi per mandare una deputazione a Parigi per l'a ffare de' beni Nazionali. Pei Banchi si è ordinato che tutte le botteghe debbono nella fine di ciascuna settimana versare in quello una piccola tassa da 7 sino a 30 carlini di contanti.

Il monastero di Donna Romita questa mattina ha sofferta una visita eseguita dal Vicario delle monache e da taluni Deputati, essendosi circondato il monastero dalla guardia Civica, si crede per denunzia di armi; e si dice abbiano trovato dell'argento. Il Cardinale arcivescovo, si dice, che abbia fatto al Generale una rimostranza per non volere l'ascrizione dei due cleri secolare e regolare, offrendo qualunque compenso in danaro, e protestando di voler piuttosto subire il martirio che aderire a tale ascrizione.

Dicesi che siasi distesa una scellerata Costituzione. Dirò, sempre lo stesso: il Governo ed i Francesi non sanno far amare la rivoluzione, e cercano i mezzi di sempre piú far crescere il malcontento. E la vera figura è: nel Governo non vi è chi sappia di politica e di buon governo, si manca di prudenza, di condotta e di religione. Fra i Francesi vi è mala fede e desiderio di rapina. La conseguenza sarà quella che dice Voltaire: « I francesi son sempre soliti a conquistar Napoli con faciltà, ed a perderla con la faciltà medesima ». Oh quanti rientrerebbero nel loro niente.

Sabato 6 aprile. Le navi Inglesi bordeggiano a vista sull'imboccatura di Capri. La barca parlamentare giunta ieri non si sa precisamente quale oggetto di conferenza portasse; si dice che fosse per cambiare i prigionieri fatti sopra Procida con quei che sono sul Cotter, altri dicono per la roba di Amilton. Questa mattina sono uscite le barche cannoniere comandate da Caracciolo per mettersi in osservazione. Il Generale in capo e il generale Rey sono usciti a visitare i fortini, e si è fatta una liberazione di D/. 40 m. all'intendenza di artiglieria per la riattazione dei fortini di Castello a mare e della Torre. Con proclama si è fatto sentire a tutti gli ufficiali delle truppe dell'ex Re che vogliono servire nel corpo di volontari, che si formerà di loro stessi, avranno mezzo il soldo che godevano, ed una razione al giorno. L'oggetto di fare questa legione di ufficiali volontarj è per unirli al corpo di armata che sotto il comando di Francesco Pignatelli, il giovane ex Principe di Strongoli, dovrà marciare per la Calabria. Questa spedizione dev'essere di 3 m. uomini, fin'ora se ne sono arrolati 1900, per gli altri 1100 si avrebbero tal volontarii.

Per Calabria vi è questo aneddoto, Pignatelli non vuole compagnia di truppa francese, ed il Generale non ha intenzione di mandarcene; intanto la insorgenza sempre più cresce sotto la direzione di Vispeare e Card. Ruffo, che si è inteso Pontilex-maximus. Si è qui intanto formata una deputazione di Calabresi, la quale progetta una grande operazione, cioè di mandare una spedizione in Calabria di truppa nazionale regolata, unirla ivi con la truppa insorgente, organizzarla, quietare le Calabrie, e tornare in Napoli con una forza imponente, e dare la legge ai Francesi, dei quali tutta la Nazione è malcontenta. Mandare poi una deputazione a Parigi, e chiedere che si sostenga la promessa indipendenza, e lasci alla Republica Napoletana organizzarsi da sé, portandole le giuste querele contro i Generali qui venuti. Se questa operazione potesse riuscire darebbe da discorrere all'Europa, ma non ne veggo la possibilità.

Le dame che vanno in giro pel dono patriottico, il primo giorno unirono D/. mille di contanti, il secondo 500, e tal dono è destinato ad organizzare la truppa che va in Calabria.

La notte scorsa è stata sorpresa la casa del negoziante Baccher, ove si dice che stavano tramando una rivoluzione del partito Realista. Si sono fatte delle carcerazioni, e si continua tuttavia. L'ex duca di Roccaromana si vuole arrestato per le armi trovate in casa sua.

La congiura dei Baccher, per quanto si è saputo, era delle piú grandi. Si son trovate le bandiere Realiste, e coppole rosse; erano della congiura i popolari tutti, e si dice al numero di 50 m. Dovea scoppiare questa notte, e chi sa se la campana di s. Martino non dovea essere il segno, ed a questo non alludesse il motto: Venerdì sentirete le botte, e che la venuta delle navi Inglesi non sia di concerto? Sentiremo a poco a poco quello che se ne scovrirà. Per ora dicesi che siasi tutto scoverto a causa di un biglietto d'esenzione che una donna[*1]  ha fatto casualmente vedere; giacchè si era stabilito di massacrare i Francesi, i patriotti, e dare il sacco alla città, per cui si erano cacciati i biglietti di esenzione per le case del partito. Iddio protegga questa nostra città che sarebbe perita nel massacro dei due partiti. Questa notte è sopra le armi tutta la truppa francese e civica, i castelli all'ordine, e i cannoni montati.

Domenica 7. Si continua a parlare della controrivoluzione di cui si vuole che fossero capi quel di Baccher; ma i detenuti sono ancora negativi, si dice che avessero meditato di occupare s. Elmo fingendosi una partita di guardia civica che dovesse introdurre carcerati. Si dice che il segno per conoscersi fosse il l''indice della destra nella bocca spingendolo dalla parte sinistra della guancia. Si dice che si trovò una bandiera e delle coccarde rosse; ma per la bandiera gli arrestati dissero essere di una loro antica gondola. I biglietti di sicurezza altro non sono che un pezzetto di carta con un sugello nero impresso sopra, tre punti neri sulla stessa, il dippiú bianco.

La barca parlamentare Inglese è tornata a terra questa mattina, si dice per prendere la risposta. Capri è stata molestata dal cannoni Inglesi, e si dice anche Pozzuoli. Si è affisso proclama per la organizzazione di una legione di cavalleria civica, ciascuno che voglia ascriversi, dovrà da sé mantenersi. Domani partirà Pignatelli Strongoli per la via delle Calabrie.

Lunedí 8 aprile. Il nostro Francesco Caracciolo essendo stato nominato membro del Provisorio pel ramo di Marina, ha publicato il suo primo proclama che porta la data del 5 aprile. Ci fa sapere che le navi Inglesi avevano lasciata a terra un'orda di scellerati avanzi di galera, quel stessi che da Napoli si erano mandati in Sicilia, e che si era mandato a terra un uffiziale Ion Inelchi (sic) col mendicato pretesto di prendere cognizione degli effetti lasciati dall'ex ministro Amilton. Che si era conosciuto esser questo un pretesto per riconoscere le batterle del nostro littorale di ponente, e che il Governo ciò non ostante gli aveva permesso di portarsi personalmente a riconoscere di quel beni. Assicura infine niente essersi da temere. Si era già detto che il generale Magdonald gli aveva da sé offerto di fargli vedere le fortificazioni del littorale.

Il rappresentante che parlò forte al generale Magdonald, e gli disse: uscite da Napoli, restituiteci i forti, e poi venite a conquistarlo, non fu Laubert, ma il nostro concittadino Gabriele Mantonè, il quale terminò dicendo, che sarebbe all'istante partito per Parigi. Una tale rimostranza fatta con forza si crede che abbia avuto il suo effetto, per cui si aspetta altro decreto per la dichiarazione de' beni appartenenti alla Nazione francese molto minorata, e si dice anche sospesa quella parte del decreto che ingiunge la contribuzione de' quindici milioni di ducati, anzi si crede anco sospesa la contribuzione dei due milioni e mezzo.

Si continuano gli arresti occasionati dalla scoverta congiura. Questa mattina è stato arrestato l'ex principino di Canosa, e si dicea oggi arrestato il negoziante Abenante, e l'ex duca di Miranda Onorato Gaetani, tanto ben veduto dall'ex Re. Parte domani la spedizione per Calabria, di cui non si ha notizia positiva.

Il Governo è in diffidenza anche della milizia Civica, e quest'oggi si è ordinato che quei che sono della guardia sedentanea e non prestano servizio, non possono neanco portare alcun'arma bianca. Quei della guardia attiva possono portare la sciabla, ma non armi da fuoco, dovendo solo averle montando la guardia.

Il monastero di s. Francesco delle Monache, che è accosto a quello di s. Chiara, è stato soppresso dovendo servire da ospedale. Quello di Donna Romita fu visitato per una denuncia di armi, ma niente fu trovato. Nel Monitore si è inserito un articolo per s. Nicola la Carità, dicendosi essere rimasto per l'offerta fatta di affittare una casa per alloggio ai Francesi, e per aver ben meritato dalla patria, avendo scoverte delle trame in danno della salute publica. Si è malamente scritto questo articolo, non avendo certamente quei PP. ottimi religiosi e cittadini fatta alcuna denunzia; hanno solo insinuata la dovuta obbedienza alle autorità costituite, e niente piú.

Martedì  9 aprile. Le navi Inglesi si stanno battendo da questa mattina colle nostre cannoniere e bombardiere e col castello di Baia. Le notizie che corrono sono varie ed equivoche, e vengono riferite a seconda del genio. Hanno detto che in Castellammare vi fosse accaduta un'insurgenza, e gl'Inglesi fossero andati a proteggerla, che due delle nostre cannoniere fossero andate a picco; altri che il castello di Baia avesse battuti due vascelli Inglesi, e predato il terzo. Chi dice che l'officiale di mare De la Granelais avesse lanciata una bomba incendiaria nell'ammiraglia Inglese che ferí la cima dell'arbore e la bandiera. Insomma sono varie ed incerte le notizie tutte., a riserbo di quella che sono in azione, la quale è certa. Si è detto pure che ci sia stato un trattato coi Francesi per fargli abbandonar Napoli, e che non abbia avuto effetto per la opposizione dei patriotti, altri perché non avessero voluto permetterli l'uscire coi carri coverti. Chi dice che il generale Rusca si fosse veduto turbatissimo, chi dice che il generale capo Magdonald avesse detto, che si contenterebbe di trovarsi a Parigi con un braccio solo, e non in Napoli con due. Altri che siasi lasciato dire, di voler dare un esempio di spavento a Napoli, come quello dato a Roma, cioè di mettere in fila tre o quattrocento dell'insurrezione, e farli tirare sopra col cannone a mitraglia; insomma siamo fra l'angustia e lo spavento. Domani mattina vi sarà la fucilazione di undeci condannati dal Tribunale rivoluzionario.

Quest'oggi si è mandata una colonna di guardia civica sopra il monastero di s. Martino per arrestare tutti quei PP. Certosini, perché si dice essersi saputo che avessero parte nel complotto, e conservassero delle cantaia di polvere per minare s. Elmo. Credo tutto impostura.

Si è publicata una lettera del nostro Arcivescovo che comincia cosí:

 

E' pervenuta alle nostre orecchie l'orribile voce, comunicataci anche dal Governo, che il Card. Ruffo abbia assunto nelle Calabrie il nome di Romano Pontefice, e che coll'abuso di questa sacra autorità si affretti a sedurre i popoli incitandogli a delitti di ogni genere, ed alla piú sanguinosa strage. Fratelli carissimi lo spirito della carità di Gesú Cristo rifugge anche dal pensare tai cose nella persona di un Ecclesiastico per cui non cessiamo di pregarne instantemente il Signore che voglia col suo divino aiuto riparare quest'errore, mentre il ministero a noi commesso da Dio c'impone di smentire una tale impostura, che costantemente si afferma.

Con quel che segue.

L'aneddoto che si dice su questa lettera si è che uscita questa voce di Ruffo, non si sa come, fu insinuato all'Arcivescovo di publicare una sua pastorale. E che l'Arcivescovo la distese, dicendo, che dovea quella essere un'assoluta impostura, non potendo egli mai credere che un Ecclesiastico pieno di talenti, e di ragionevoli e Cristiani sentimenti potesse cadere in simile errore, e cosí fosse andato continuando. Mandata questa pastorale al Comitato dell'Interno fece del rumore, perché s'incolpava l'Arcivescovo di scusare e lodare Ruffo invece di condannarlo; e però altra se n'era distesa dal Ministro Conforti, che mandata all'Arcivescovo non volle firmarla, per cui dopo molti andirivieni, finalmente erasi combinata quella di cui ho notate le parole.

Mercordí 10. E’ seguita questa mattina alle 10 di Francia nella piazza del Mercato la fucilazione degli undeci condannati come traditori della patria (espressione dell'avviso affisso), erano essi quei della Torre che mossero un'insurrezione. Se deve credersi all'avvocato criminale Vincenzo de Iorio, che ha avuta parte nella difesa, non meritavano la morte, e l'hanno avuta piú per esempio e terrore, che per giustizia. La piazza è stata circondata dalla guardia civica, e quel tale Michele il Pazzo ha perorato al popolo, istruendolo con quell'esempio.

La flotta Inglese continua ad essere in faccia al nostro cratere, e si vuole che vadano e vangano lancie parlamentarie; chi sa a che anderà a riuscire. Vi èchi dice che aspetta rinforzo per attaccare i fortini, e chi dice aspetti aiuto interno; non manca chi assicura che sia per conchiudersi una pace particolare; siamo vicini a vedere l'esito, non potendo essere molto lontano secondo le apparenze. Sento che sabato e lunedí fu tentato di sorprendere s. Elmo, sabato con un tentativo di far aprire, portandoci molte sedie come di arrestati, ma il comandante non volle aprire; lunedí coll'aver cercato di corrompere un carrettiere che dovea introdurvi un mortaio da bombe, acciò entrando nel punto facesse cadere una ruota, e cosí lasciasse aperto il castello, non avendo altra premura quel del partito se non di aver aperto l'ingresso, essendo sicuri di non esservi guarnigione da poter resistere. Se s. Elmo non si prende non vi sarà mossa alcuna secondo questa notizia. Ma di questa non saprei essei garante, mentre la riporto piú per averla intesa dire.

Dal cittadino Domenico Cirillo si è proposto un progetto di carità Republicana, per soccorso di tanti che nella mutazione del Governo son caduti nella miseria; merita lode il sentimento di questo conosciuto cittadino.

Molta truppa francese tra ieri ed oggi è uscita da Napoli, ed è partita, per via di Capua. La spedizione per le Calabrie dovea partire questa notte, corre voce che sia pervenuta notizia di essere sedata e democratizzata quietamente Calabria citra. Dovea anche partire una spedizione di 400 soldati della truppa civica per Pozzuoli; ma quest'oggi si è detto essere tornati di là molti della stessa truppa feriti; è ignoto l'accaduto.

Le navi Inglesi continuano nella loro posizione, chi dice che allarghino, chi vuole che siano giunti rinforzi di altri legni.

E' stato arrestato e portato a s. Elmo quest'oggi il Presidente dell'Ammiragliato e caporuota del Commercio Michele de Jorio col vescovo suo fratello, il primo è notissimo essere stato creatura di Acton.

Essendosi fatta quest'oggi dalla truppa civica una sorpresa alla Dogana, si son trovate alcune casse con cannoni di campagna, fucili, moschetti, con quattrocento sciable di cavalleria. Questa sera in un Caffè dirimpetto alla chiesa di s. Brigida si sono arrestate ventiquattro persone sorprese in complotto.

Venerdí 12. Questa mattina si è inteso un continuo cannoneggiamento dalla parte di Pozzuoli, cominciato da prima di giorno. Si è saputo avere gl'Inglesi tentato uno sbarco a Vigliena, ed essere stati respinti con la prigionia di circa 30 dei loro. Lo sbarco che tentano non è di truppa, ma di quella stessa gente che gittarono  in terra di Procida e d'Ischia. Ieri anco tentarono lo stesso e furono respinti prima dalla truppa civica, poi dalla francese; lo sbarco si tenta fare sulle lancie scortate da un legno di guerra. Un solo della truppa civica fu ferito ieri da una mitraglia.

Oltre de Iorio, fu arrestato ieri anco il Consigliere Giambattista Vecchioni, e il Sopraintendente della Dogana Vincenzo Pecorari.

E' seguitato quest'oggi il fuoco fra le nostre batterle e la squadra Inglese, senza saperne il preciso. Si dice solo che una bomba lanciata dalle navi sopra Posillipo, ov'era molta gente raccolta per curiosità, ne abbia offesi moltissimi.

Il monastero di s. Severino dei PP. Benedettini ha quest'oggi ricevuto l'ordine di sua soppressione, e si dice lo stesso di Monteoliveto. Il monastero di s. Francesco delle Monache, si dice rimasto avendo fatta l'offerta di rifare a sue spese il monastero di s. Gaudioso per renderlo atto a servire da carcere nobile, come si è destinato.

Sabato 13. L'arresto di lorio si dice avvenuto perché, essendo egli di Procida, gl'Inglesi mentre hanno fatto prigionieri tutti gli altri, hanno esentati i suoi, si è creduto che ci avesse il suo antico attaccamento ad Acton. Per Vec chioni, essendo di Pozzuoli, e creatura di Pignatelli, si è anco sospettato di lui. Quest'oggi vi è stata la gran notizia dell'arresto del celebre rappresentante Laubert, che si dice consegnato vita per vita, sentiremo domani che vi sia di preciso.

Vi è notizia pure della mutazione dell'intero Governo con l'essersi aboliti i comitati tutti. Noterò domani con piú precisione il tutto. Si è formato pure un nuovo stabilimento di Polizia. Sebbene non dovrebbero nel giornale entrare che. I soli accidenti relativi alla rivoluzione, ad ogni modo da me si nota tutto per futura memoria, acciò si sappia che significa mutazione di Governo.

Il generale Magdonald publicò editto ordinante, che tutte le donne le quali avevano seguita l'armata, anche mogli degli uffiziali, a riserva delle sole vivandiere, dovessero uscire dai ripartimenti di Napoli. Quest'oggi in seguito di quello si è veduto affisso altro suo decreto che ordinava, per non essersi eseguito da alcune mogli di uffiziali quel decreto, siano esse portate a s. Elmo, ed i mariti degradati e mandati agli ultimi accantonamenti. Questo è il rigore della disciplina militare francese.

Domenica 14. La mutazione accaduta nel Governo è stata, che abolito il Provisorio, si è formato un Direttorio esecutivo provisionale, composto di cinque membri che noterò quando saranno assicurati chi sieno, ed un Consiglio legislativo anche provisorio di 25. Sono stati esclusi, Fasulo, Rotondo, Paribelli, Laubert per ora. Laubert usci ieri sera medesima; non ancora si sa per ordine di chi fu arrestato; si dice che per risoluzione dei patriotti. Si dice pure che sia già partito da Napoli. Costui veramente non era il migliore soggetto del mondo. Basti dire che fu monaco sacerdote, ed ora era ed è soldato ammogliato. Non ricordo se ho notato che nella truppa civica abbiamo due capitani sacerdoti, l'uno è Nicola Pacifico, l'altro Ignazio Falconieri, uomo anco di età matura, e già cattedratico in Belle Lettere.

Gl'Inglesi stanno nella stessa posizione, e fanno fuoco per impedire la costruzione del fortino tra Torre e Baia, ma in faccia al loro fuoco si è già innalzato il fascinato, dietro al quale si costruisce il fortino, scoverto che sarà questo gl'Inglesi sicuramente faranno vela.

Il generale Magdonald con suo biglietto ha cerziorato il Governo che alle due dopo mezzogiorno gli era arrivato corriere che gli dava notizia di essere il giorno 20 germile, 10 aprile, approdato a Brindisi il vascello francese il Generoso con altri legni, che avea sbarcato truppa la quale avea battuti gl'insorgenti di Brindisi, obligandoli a ritirarsi in Otranto.

Questa sera si è veduto incendio innanzi al cantiere di Castellammare, sentiremo domani cosa sia; sembrava che fosse qualche legno che incendiasse.

Lunedí 15. Non ancora si sa che fosse l'incendio a Castellammare. Si dice che fosse stato un magazeno di legname o fascine: altri dicono due lancioni incendiati dagl'Inglesi. Sicuramente la truppa si pose sulle armi, perché la popolazione si era posta in moto.

Si è publicata la riforma del Governo. Il commissario Abrial rifonde alla riunione nelle stesse mani del potere legislativo ed esecutivo gl'Inconvenienti dei quali è afflitta la città; promette i piú grandi vantaggi e la minorazione della contribuzione; ordina che cessi il Provisorio, continuino le altre autorità provvisoriamente sino a nuovi ordini. Stabilisce fino a che non sia stabilito il Governo fisso e costituzionale, due commissioni, l'una legi slativa, l'altra esecutiva. La legislativa di 25 membri, avendo fin'ora nominati i seguenti: Mario Pagano, Placido Pirelli, Gabriele Mantonè, Capecelatro arcivescovo di Taranto, Raimondo de Gennaro, Michele Filangieri, Antonio Nolli, Decio Coletti, Vincenzo Rossi, de Filippis, Marcello Scotti, Giuseppe Marchetti, Camillo Colangelo, Domenico Cirillo, Briganti, Belforte, Giuseppe Pignatelli, Giovanni Gambale. Mancano gli altri sette. Per la esecutiva ha nominati: Giuseppe Abamonte, Ignazio Ciaia, Ercole Agnese, Giuseppe Albanese, Melchiorre Delfico. Invita finalmente i cittadini tutti a dargli i loro lumi e fargli conoscere le persone che piú meritino di essere impiegate.

Mentre tutto questo si sta facendo, non manca chi dice che i Francesi siano per andarsene, convinti di non potersi sostenere in mezzo al malcontento della Nazione e le insurgenze di tutto il regno; e nella sicurezza che si avvicini formidabile squadra Russa ed Ottomana per unirsi all'Inglese che non ha cangiata posizione. E vi è chi sostiene che tale squadra sia già a vista di Manfredonia. Si riflette al dirsi del Commissario Abrial, sempre stati Napoletani mai Republica, a quello che dicono i stessi uffiziali francesi, i quali disperano di loro salvezza. Insomma si è nell'incertezza del nostro destino. I Certosini intanto ed i Benedettini di s. Severino stanno sfrattando. Si è posta in attività la nuova Commissione dei tre per la revisione della contribuzione, che sono l'ex duca di Ielsi, Francesco Santangelo, e Domenico Mastellone.

Martedì 16. Questa mattina si sono unite per la prima volta le due nuove commissioni, quella di legislazione nella sala dove era il Teatrino di Corte, e quella di esecuzione nell'appartamento dell'ex Re.

Continuano le notizie delle aggressioni ostili. La divisione della squadra Inglese mantiene la sua posizione nel canale di Procida, locchè fa credere che aspetta la occasione di agire. Si dice che lo sbarco a Manfredonia sia eseguito, ed intanto dal tenente Ignazio Accinni, che viene da Castelluccio perché ferito la seconda volta, ho notizia che in faccia a Salerno vi sia un vascello Inglese e cinque cannoniere che tirano sulla strada. A Castelluccio vi sono stati attacchi con la comitiva Sciarpa, nel primo vi morirono da ottanta dei nostri di truppa civica, del secondo non porta notizia, perché si trovava partito allorchè si diede. Tutta la costa di Amalfi è insurgenza. Qui si veggono uscire artiglierie e fornelli per palle infuocate, e pei castelli si chiede sempre munizione da guerra e bocca. Da un giorno all'altro saremo in nuova crisi.

Mercoldì 17. Ieri mattina il rappresentante Rossi fece mozione nella Commissione legislativa, perché si prendessero tutti i conti di tutti coloro ch'erano stati nel Governo. Questa mattina ha fatta l'altra, perché si minorassero i soldi a tutti coloro che servono la Republica, volendo che il massimo soldo non eccedesse i ducati cinquanta il mese, e che si dovessero proporzionare al bisogno. I nostri palpiti frattanto crescono, da tutte le parti si avanzano gli insorgenti, e sono state battute le truppe Republicane. I Francesi non se ne interessano, né possono interessarsene, perché non sono in numero da opporsi ad una popolazione di cinque milioni di anime che è in insurgenza. Si dice che vi sia trattato secreto già conchiuso cogl'Inglesi e partito Regio, e che i forieri siano la partenza delle donne che seguirono l'esercito, e la partenza dei feriti. I Francesi che restano si chiuderanno nei castelli per consegnarli agl'Inglesi; il Generale si ritirerà ad Aversa, e la città resterà in preda del furore del popolo, oh che massacro se Dio non ci provvede colla sua divina misericordia.

Quest'oggi si è veduta una novità misteriosa, vi è stata della gente ch'è andata segnando i portoni di Napoli, distinguendoli con tre diversi segni rosso, nero e bianco; quale ne sia il significato v'è chi cerca indovinarlo, e dice rosso fiamma, nero morte, bianco saccheggio, altri dice, rosso indica il partito regio, nero il Republicano, il bianco l'indifferente. Domani vedremo le misure che prenderà il Governo.

Giovedí 18. I segni accosto i portoni e le case di abitazione di taluni particolari sono stati la novella del giorno. Per quanto si è potuto osservare si son cercate di segnare tutte le abitazioni di quelli che il popolo aborriva come Giacobini ed aborrisce come patriotti. La diversità dei segni non si è penetrato ancora qual fine avesse. A certo che vi fosse la varietà non solo nel colore, ma benanche nella forma. Nel palazzo di mia abitazione per esempio in faccia allo staffio vi era un segno nero di questa forma     φ. Lo stesso era accanto la porta del primo piano ove abita un gentiluomo che fu glubista, ed uno di quei che andarono a prendere s. Elmo per consegnarlo ai Francesi. Nel palazzo appunto vi era il segno diverso cosí Δ ;  in altri vi era il segno ε ; in altri una sola linea rossa; ove una croce, ove un segno come una forca cosí  π  . Siccome tali segni si vogliono fatti dal popolo, cosí non ardisco immaginare che fossero lettere greche; ma è certo che tutte avevano la figura come sarebbe il fi  φ  , la delta  Δ  , il pi π, l'epsilon ε . Quest'oggi si è detto essersi arrestate delle persone sospette di aver fatti tali segni.

I Francesi continuano a porre munizioni nei castelli, e le notizie dell'insurgenze sempre piú crescono. Si dice che il commissario civile Abrial abbia strepitato e condannato il sistema di mettere a ferro e a sacco i luoghi d'insurgenza, e voglia che si proceda solo inquirendo contro i rei. Si dice che Magdonald esca da Napoli e vada in Calabria, che il castello Nuovo si consegni all'artiglieria nazionale, quello di s. Elmo resti con la guarnigione francese, ma dichiarata nazionale. Il Commissario civile Abrial ha cambiato anche i ministri, ed invece di Mastellone è stato eletto Giorgio Pigliacelli per la Polizia, invece di Conforti, de Filippis all'Interno, ed invece di Rotondo, alle Finanze, Luigi Macedonio di Rugiano. Per la guerra pure in luogo di Arcambal, si dice Gabriele Mantonè. Anco la municipalità provvisoria si è tolta, e si è organizzato il Dicastero centrale composto di tre individui, Gennaro Presti, Carlo de Simone, e Tocco, ossia l'ex principe di Montemiletto[*2] .

La Società patriottica sta prendendo piede, e questa ha grande influenza nell'organizzare il Governo. Questa è composta di molti zelanti cittadini, i quali si uniscono con certo metodo ed esaminano a sangue freddo i sconcerti e procurano arrestarli. A questa si attribuisce tutta la mutazione avvenuta nel Governo.

Per la mozione fatta dal rappresentante Rossi, si è ordinato esporsi a sindacato tutti quel del Governo Provisorio abolito, e si è arrestato il passaporto a quel che volevano uscire dal continente Napoletano.

Venerdí 19. Ieri vi fu discussione nella commissione esecutiva per la coscrizione alla truppa civica dei preti e dei frati, si disse che dovessero ascriversi per contribuenti, i storpi, i ciechi, ed i cronici esenti all'intutto. Su questo particolare vi fu il rappresentante Decio Coletti che li voleva anche contribuenti, ma il presidente Pagano disse, che non dovea accrescersi a' medesimi una doppia sciagura, quella cioè che avevano sortita per natura,

e l'altra che gli venisse dalla legge: il restante dei cittadini dovesse ascriversi per attivi e per contribuenti secondo le cir­costanze e la volontà. Questa mattina si è ordinata la requisi­zione di quattromila cavalli. Il generale Magdonald si vuole che abbia detto di essersi risoluto ad uscir da Napoli con tutta la truppa, ed andarsi ad accampare a Capua e Caserta per to­ gliere ai cittadini l'incomodo dell'alloggio e tener la truppa in soggezione e disciplina. In Napoli vi resteranno le sole guarni­gioni nei forti e la truppa civica supplirà gli altri posti.

Sabato 20. Avea sentito sempre dire tempo di guerra, bugie come terra, adagio volgatissimo in Napoli, non è possibile però il poterlo credere tanto vero, quando non si trovi taluno nelle circostanze di guerra come ora ci siam noi. Le notizie false e vere s'inviluppano in maniera che si perde la testa. Ne darò un saggio. Magdonald è sicuro che disse a Gennaro e Filangieri, ch'egli volea cacciare da Napoli tutta la truppa, e soggiunse che dovevano i Napoletani avvezzarsi a difendersi da loro stessi. Già questo è contrario alla promessa fatta da Championnet che l'armata di Napoli vi sarebbe rimasta per difendere la nostra indipendenza. Ora ci lasciano in balla di noi stessi cogli Inglesi che ci bloccano, e le armi realiste che si avvicinano senza far motto del popolo pronto a tumultuare alla prima occasione. Ma lasciando tali riflessioni, parliamo delle altre notizie. Indubitatamente i Francesi ammalati sono cominciati a sloggiare, i buoni imbaliciano, e dicono generalmente che marciano lunedí prossimo o martedí. All'opposto si dice, dato l'ordine a Sessa per cinque mila razioni da esser pronte lunedí per truppa francese che viene avanti. Generalmente si dicea che la pace cogl'Inglesi era conchiusa e stava per uscire dal torchi; che il generale Magdonald avesse mandato un regalo di quattro vitelli all'ammiraglio Inglese Toubridge: all'incontro la flottiglia si dice che siasi allontanata per la notizia giunta di avvicinarsi la flotta Gallispana forte di 50 vele, oltre i legni minori. Puglia, Lecce ed Apruzzo son quieti, il ponte di Campestrino in mano al nostri, Calabria citra sedata. Al contrario Sciarpa ha battuta la colonna francese e quella dei patriotti, la vanguardia è alla Cava, ed ieri sera si è fatto arrivare a Poggioreale un altro corpo di insorgenti, per cui vi fu l'allarme a Porta Capuana. Magdonald si dice che voglia portarsi egli di persona a soggiogare le Calabrie. Chi dice che i Francesi ci hanno venduti e perciò partino, chi che gl'Inglesi consumano i milioni dell'ex Re. Chi dice che i viveri raccolti nelle castella si vendono, chi dice che ci lasciano disarmati, chi che ci daranno le armi.

Insomma niente si sa di positivo, se non che siamo in critiche circostanze.

Fra gli affissi di quest'oggi ve ne è stato uno che ha fatto sapere, che in seguito della mozione Rossi per lo ribasso dei soldi dei Republicani fino a che non si divenga a fissarli, il presidente Pagano avea detto di rilasciare la metà del suo, ed era in ciò stato seguito da tutti gli altri rappresentanti e molti impiegati che avevano rilasciato chi la metà chi il terzo. Ve n'è stato altro per far monetare a conto dei particolari che vogliono portare i loro argenti alla zecca. Un altro per la rivela facienda a chi cerca ribasso per la contribuzione, la quale intanto si esigge a rigore e si mandano i soldati per le case dei contribuenti.

Si è cercato di mettere in piedi un corpo di guardia civica a cavallo. La cittadina Eleonora Fonseca Pimentel, compilatrice del Monitore, con una sua lettera diretta alla commissione esecutiva fa vedere che ciò forma distinzione, giacché, essendosi detto che chi vuol entrare in questo corpo debba fornirsi a proprie spese del cavallo e mantenerlo, ella fa vedere che ciò formerebbe un corpo aristocratico, che si renderà superiore all'altro e distinto. Avverte che una Republica sin'ora ha mai voluto introdurre tal cavalleria, e cita l'esempio di Roma antica, in cui per essersi dato il cavallo a spese della Republica, s'introdusse la distinzione col ceto distinto dei cavalieri che vi surse. Il cittadino Serra ci ha risposto, dicendo che questo corpo sarà provvisorio finché non sarà organizzata la cavalleria di linea nazionale.

Domenica 21. La partenza delle truppe francesi, ossia l'uscita dalla capitale si dice sospesa pel rinforzo dei 5m. Cisalpini arrivati a Capua e della squadra Gallispana arrivata a Livorno. Se ciò è vero si va spiegando la moltiplicità delle mosse una contraria all'altra, il sospetto e l'agitazione le regolava. La notte scorsa è stato carcerato Michele detto il Pazzo, colui che aveva avuto il grado di capitano, si crede che si fosse scoverto autore di complotto.

Schipani è in Nocera de' Pagani, dove si è ritirato perché battuto da Sciarpa.

Si dice che la compagnia Schipani vada in Apruzzo, e Magdonald con una colonna francese in Calabria. Le insurgenze sono maggiori a Capaccio, si dice che vi sia un corpo d'insorgenti che ha forma di truppa regolare. E' arrivato un legno proveniente da Corfú, che dice quello in potere de' Russi, se cosí èsarà facile che i medesimi facciano sbarco in terra d'Otranto. Porto Maone all'incontro si vuole occupato dalla flotta Gallispana.

Si sollecita la requisizione di 4m. cavalli, e con altro affisso si sono chiamati dal ministro della Guerra Mantonè tutti i servitori, cocchieri, cuochi, ed altra gente che sia rimasta senza situazione promettendo darcela. Questo pare che pensa a togliere i malcontenti, cosa che doveva interessare da principio il governo, il quale si occupa delle dragone delle guardia civica, se debbono essere di oro o di seta, delle iscrizioni, dei lumi e loro colori, e delle denominazioni delle strade, mentre dovrebbe pensare alla tranquillità dei cittadini ed alla loro esistenza.

Lunedí 22. In tutta la giornata si è veduta in moto la truppa francese, essendone uscita a diverse partite perla volta di Capua . Fra il popolo le voci si sono intese costanti che da qui a pochi giorni tornerà l'antico Governo. Questa sera poi mi è giunta la notizia che verso le ore 23‑24, si era affisso avanti a palazzo Vecchio proclama del generale Magdonald, il quale diceva che dovendo partire con tutta l'armata aveva bisogno di cavalli e di muli da trasporto, che dopo essersi accampati avrebbe rimandati indietro, e che, come le piazze sarebbero di breve state strette di assedio, conveniva guarnirle dei piú bravi patriotti acciò avessero potuto difendersi. La persona che tal notizia mi ha data aggiungeva, che vi era stato chi aveva staccato dal muro tal proclama, dicendo di portarlo al Governo. Quest'oggi intanto, mi era dimenticato avvertirlo, verso le ore 20, è salita a s. Elmo nuova guarnigione di truppa francese. Dopo aver notato quello che si è fatto, noterò quello che si dice.

Da piú giorni si parla di un trattato tra gl'Inglesi e Francesi, e si crede che sia conchiuso, avendo ieri pranzato uniti a Castellammare l'ammiraglio Inglese ed il generale Francese. Le condizioni del trattato sono di dovere i Francesi evacuare Napoli colla facoltà di uscire coi carri coverti, e di riceversi, chi dice sette, e chi dieci milioni di contanti: pel perdono generale al cosí detti patriotti, si vuole esservi stata disputa maggiore. Si riflette dai contemplativi che avendo le armi francesi ricevuto rovesci in Italia e sul Reno, debbono pensare ad uscire da Napoli per non restare qui chiusi, non potendo aver soccorso dall'armata d'Italia impegnata coll'Imperatore. A Procida si è detto che siasi veduto il Re, che oggi fosse già in Eboli un corpo di 12m. Calabresi, porzione dell'esercito levato in massa da Ruffo, comandati da molti uffiziali dell'antica truppa regia. Il popolo è indubitatamente a giorno di quanto accade, e ne ha dati de' segni manifesti. Ieri al Mercato si fece un cartello che diceva: Quest'oggi mangiate forte; domani chiudete le porte; martedì conterete i morti. 2 vero che simile presso a poco fu quello che si disse piú giorni sono trovato affisso al Gigante. Altri del popolo hanno detto che per tutto giovedí dovea vedersi qualche novità. Ieri sera all'uscire che fece dal Teatro del Fondo un professore di violino di mia conoscenza, nel doversi accendere il lume, per l'ordine che vi è di non potersi girare senza luine dalle dieci della sera in avanti, gli disse': Sta sera e dimani a sera ti serve questa lanternella, e poi non ti servirà più. Insomma siamo a momenti di trovarci in mezzo al massacro ed alla rovina. Iddio dovrà avere compassione di noi, non restandoci altra speranza. Da piú giorni corre anco voce che il Re stia sopra l'isola di Procida, e vi è chi dice averlo già veduto.

Martedí 23. Questa mattina per tempo quel della guardia civica e gendarmeria andavano levando tutti i cartelli ch'erano affissi per Napoli, si crede che fosse stato per levare il proclama  di Magdonald, il quale mi si è detto poi che non era in quei termini, ma diceva che avrebbe lasciata la piazza difesa in forma di assedio.

Ad ogni modo le espressioni doveano essere tali da allarmare i patriotti, per cui si è levato immediatamente, e si è veduto publicare un proclama della Commissione esecutiva del popolo Napoletano, nel quale si cominciò dal dire che: la rabbia che divora i fugati Tiranni si compiaceva per pura malignità di spargere il terrore fra la classe pacifica del popolo non ancora infiammato dall'energia republicana, e l'allarme con le menzogniere voci del ritorno di Ferdinando, di sbarco d’Inglesi a Pozzuoli ed in Salerno, di avvicinamento di un'armata Calabrese, di fornisura di armi che sbarcheranno gl'Inglesi, di perdono accordato dal tiranno ai patriotti, di biglietti di assicurazione per li suoi miserabili seguaci; e colla nera calunnia infine che la gran Nazione possa perdonare t' delitti di Ferdinando, e permettergli di qui ritornare. Indi dice, che ciò non è possibile ove risiede un'armata francese, e soggiunge, ammirate infine la saviezza del gran generale Magdonald, il quale ad unico oggetto di alleggerire il popolo dal gran peso che il soggiorno di un'armata inevitabilmente apporta seco, e di vegliare alla nostra difesa, per non ammollire l'armata destinata a convalidare la nostra libertà, va ad accamparla nel circondario di Napoli, da dove spedirà continuamente le sue colonne mobili per la sicurezza della città, e per mantenere la tranquillità specialmente nei partimenti del circondario. A buon conto si è dato un torno alla partenza, ma i Francesi partono, cosa da essi non fatta in alcun'altra città d'Italia occupata.

Si è sollecitata la requisizione dei 4m. cavalli, anco ordinandosi che chi fra 24 ore non li esibisca pagar debba pena di D/. 300 per ogni cavallo, e sia soggetta la casa al furore militare. Per la contribuzione, come si era affisso avviso che la Società Mauricoff e Piatti si era sciolta, se ne è affisso un altro, in cui si dice, che tale scioglimento non debba ritardare il fervore dei contribuenti nel pagamento delle rispettive tasse, piccolo compenso dei grandi sacrifici ricevuti dalle armi francesi.

Il Generale finalmente con altro affisso ha chiamata rivista generale per l'una pomeridiana di dimani di tutti gli ascritti alla guardia civica, tanto come attivi che come contribuenti. La nota degli attivi è rimasta molto ristretta, e per Napoli pochi si veggono con l'uniforme, mentre un mese fa se ne vedeva una folla per ogni dove.

Le notizie poi che si dicono sono che il trattato sia sicuro, che Napoli sarà consegnata al Re, dicono taluni, altri alla Spagna, assicurandosi che i Francesi non escano se non dopo consegnate le castella alle armi regaliste. Si dice essersi scritto da Salerno una lettera da un ufficiale regio a sua sorella in cui dice ch'egli sta in quella città col Principe ereditario, che fra giorni sarà a Napoli. Che Castellammare fu evacuato ieri sera dalle truppe francesi, e vi fu illuminazione per tutta la città; che nel porto di Baia vi siano legni Inglesi; e che per tutta questa settimana Napoli sarà nuovamente Monarchica. Ho io notizia che domani sarà consegnato s. Elmo il quale sicuramente per tutt'oggi non avea affatto bandiera, cosa non veduta ancora da che i Francesi sono in Napoli.

Il Generale e l'Ammiraglio Inglese continuano a visitarsi e si regalano scambievolmente, e fra i regali si dice che ve ne fu uno di quattro vitelli e mille polli mandati da Magdonald all'Ammiraglio, e di 60 rotoli di caffè, cento bottiglie di rum, ed un cantaio di zuccotti mandati da questo a quello. Del conte di Ruvo si dice, che sere sono si ritirò turbatissimo, e come fuori di sé la mattina uscì, né piú sia ritornato. Poste tali disposizioni, è vicino lo sviluppo. Quello che vi è di sicuro, il popolo esulta, credendo vicino il momento di tornare sotto il Re.

Mercordí 24. Questa mattina il generale Magdonald ha passata la rivista generale della truppa civica all'una pomeridiana: indi si è portato al palazzo Nazionale, ed ivi al Governo e al popolo concorso, ha annunziata la sua partenza. Ha detto che il tenere in Napoli le sue truppe le rendeva molli ed effeminate incomodava i particolari coll'alloggio; andava dunque ad ac­camparsi tra Capua, Caserta, Caiazzo, lasciava guarnigione francese in s. Elmo e nel castello dell'Ovo, consegnava il tor­ rione del Carmine e castel Nuovo alla truppa civica con otto­ mila fucili e quattro cannoni. Che ad ogni occasione di aggres­sione nemica, e d'insurrezione, sarebbe accorso come un ful­mine ed avrebbe portata la strage contro i nemici Ha con­ chiuso dicendo: coi avrete la libertà, se sarete tranquilli e corag­giosi. Un proclama in termini conformi si è affisso quest'oggi, ma non l'ho letto. Questo è quello che ha detto il Generale, generalmente però si crede che egli parta all'intutto e lasci la città a disposizione dei patriotti, e forse in preda a una guerra civile, esposta agl'Inglesi, i quali serbano la presa posizione a v'sta della città. Si riflette che ottomila fucili e quattro cannoni molto poca cosa, ed è niente poi considerandosi, che non vi è polvere, né piombo nei castelli consegnati; tutto in quelli che si ritengono. Intanto i patriotti sono allarmati, il popolo è in fermento; le voci dell'avvicinamento delle truppe Reali crescono, e le insurgenze nel Regno sono sempre maggiori. Ecco lo stato nostro infelice.

I cartelli che ieri mattina al far del giorno si andarono levando da Napoli si vuole fossero proclami del Cardinale Ruffo. E vi è chi dice che cominciavano col Ferdinando IV, che contenessero nel so positivamente. Lettera venuta da Salerno assicura che il Principe ereditario sia o in quella città, o in quelle vicinanze. Chi da là viene dice non esservene niente.

Quest'oggi la guardia civica ha fatta una ricerca di armi nascoste pel basso Napoli, intendo delle strade di Porto ed Orefici; sento non averne trovate, ma non manca chi assicura il contrario.

Giovedí 25. Le agitazioni e i timori crescono a momenti; non si sa che debba essere di Napoli. L'armata francese si vuole che parta per Roma, e noi resteremo in preda a nuova anarchia.

La guardia civica è in grande moto. Ha arrestato l'ex principe di Lauro, perché autore d'insurrezione nel suo feudo; anco Corigliano l'ex duca è stato arresto, e quello che ha fatto stupore è stato l'arresto di Stefano Patrizj. Costui fu arrestato sotto la Monarchia per causa di Stato, uscì colla venuta delle armi francesi, fu fatto colonnello di truppa attiva con biglietto di Championnet, si unì alla republicana con donna da Teatro, che ha portata in trionfo per Napoli. Ora è stato arrestato come fautore del Realismo. Gli uomini senza carattere sono i piú pericolosi in ogni Stato.

Questa sera si è saputo che a Salerno vi sia stata insurrezione promossa dagl'Inglesi, i quali gli avevano intimato che abbattesse l'arbore di libertà, o l'avrebbero bombardata. Si dice insieme, che siano venuti il marchese Ruggi ed altri fuggitivi di là a chiedere soccorso ai Francesi, i quali nelle prime li avevano detto che pensassero essi a difendersi, ma che poi avevano fatto marciare a quella volta colonna di 1500 uomini. Non manca in contrario chi dice che le truppe Realiste siano alle porte di Salerno. La truppa che parte di qui non puol fare la via marina di Vietri, perché il cannone Inglese lo impedisce. Un mio amico posto in fermento in una compagnia patriottica, ha perduto il cervello ed è dato in furore. I Francesi continuano a sloggiare.

Venerdí 26. Questa mattina si è veduto un ordine del Dicastero Centrale per tutte le carrozze e vetture da servire pel trasporto degli ammalati e viveri per la partenza dell'armata. Si è notato che vi era la espressione di non esservi più luogo a ritardo, quasichè non fosse per andarsi ad accampare l'esercito francese, ma si allontanasse di fretta. Si riflette che non si è piú parlato dei beni dichiarati appartenenti alla Nazione francese, e non essersi posto in vendita che le sole case del Nunzio a Toledo, del residente di Venezia a s. Domenico. Vi è chi assicura che il trattato con la Corte sia piú che sicuro e conchiuso, che tutto riuscir debba con quiete, che sui legni Inglesi vi sia persona di garbo che regoli, e che siano anche destinati il Principe di Luzzi per l'economico, e il duca della Salandra pel militare.

Verso mezzogiorno si è detto che sia venuta staffetta con la notizia di aver cangiato faccia gli affari d'Italia e del Reno, di essere stato battuto l'Arciduca Carlo e ferito, e disfatto l'esercito, prigione Laudon, per cui sarà ordinata illuminazione per tre sere, e sospesa la partenza delle truppe francesi. La notizia è continuata fino alla sera, ma non si è veduta alcuna mutazione per la partenza, anzi si sono continuate ad arrestare le carrozze e vetture, per cui Napoli è deserta. Molte famiglie escono di nuovo da Napoli, e si dice che taluni dei patriotti ex nobili partano in tutta fretta, Genzano, Cassano, Vaglio, ed altri. Non è mancata la voce che i Francesi prima di partire avrebbero dato il sacco a Napoli.

Sabato 27. Questa mattina si è veduto un legno da guerra bordeggiare verso Sorrento, gli erano intorno molte lancie, ma in qualche distanza si vede far fuoco. Verso le ore due dopo mezzogiorno era postato in faccia di Castellammare, e verso sera faceva fuoco verso quel fortino che gli corrispondeva. Qualche cannoniere e bombardiera se gli era avvicinata, e nell'imbrunire si è allargato. Non sappiamo che oggetto abbia avuto, e che sia accaduto.

Abbiamo notizie d'insurgenze vicinissime, come nell'agro Nolano, nella costa di Amalfi, in Giugliano, Sanseverino, Avellino ed altri luoghi di quella ex provincia. Tutte son causate dalla notizia di forze terrestri e marittime che si approssimano e chi ha fatto arrivare il Re, chi il Principe ereditario; e Dio liberi anche Napoli da qualche insurrezione che potrebbe rovinarci. Salerno è fra due fuochi, gl'Inglesi da mare la minacciano, i Francesi da terra,

Correva voce che l'armata francese non uscisse più da Napoli dopo la notizia di ieri della disfatta dell'Arciduca Carlo. Questa sera comincia a mettersi in dubbio la rotta, e si dice che Magdonald abbia detto a tavola, non aver egli officialmente ricevuta tal notizia. I tre castelli dell'Ovo, Carmine, e Nuovo sono stati consegnati alla milizia civica. Vi è chi si lusinga ancora di un trattato di pace cogl'Inglesi e col Re di Napoli; ed arrivano fino a nominare i disegnati pel Governo economico e militare di Napoli. Ho poi per contrario notizia, che avendo interposto la Spagna mediazione pel Re di Napoli, abbia avuto risposta, che la Francia non perdonerà mai a Ferdinando e Carolina, che solo al figlio darebbe quartiere permettendogli di ritenere la sola Sicilia.

Questa mattina si è publicata la legge abolitiva dei dritti feudali tutti, tanto personali che reali, non essendo rimasto agli ex Baroni che i soli terreni esenti dal peso di devoluzione. Questa legge è sanzionata dal Commissario Abrial. Si aspetta l'altra per l'abolizione della gabella sulla farina e vino, e per la minorazione del terzo sulla decima. L'idea del Governo è di far così conoscere ai dipartimenti i vantaggi della rivoluzione e far cessare le insurgenze. Dovea farlo prima.

Si sta eseguendo la requisizione dei cavalli, per cui carrozze per Napoli non se ne veggono. Si è ordinata la coscrizione generale per Cantoni di tutti indistintamente dall'età di 16 ai 60 anni.

Si è annunziata una festa republicana per domenica ventura, consistente in una corsa a piedi ed a cavallo, e si promette ai vincitori il premio di due sciable dorate. Si sono dimenticati che a Napoli si son fatte le corse con premii molto maggiori.

Domenica 28. I legni Inglesi hanno continuato a molestare Sorrento, Castellammare, e la Torre dell'Annunziata. Il cannoneggiamento da questa mattina è stato continuo, sono uscite dal porto alcune nostre cannoniere e la fregata unica che vi è. Il generale Magdonald con quattromila uomini, questa mattina e partito per la volta di Castellammare, ove si dice che fossero anche sbarcati gl'Inglesi, e vi sia stata azione per essi svantaggiosa non se ne sa ancora il preciso. La città intanto è stata in agitazione, e questa mattina era in grande moto tutta la truppa civica che si è riunita al quartiere e tenuta sopra le armi. Lo stesso ha fatto la truppa francese temendosi che l'avvicinamento dei legni Inglesi non dasse occasione al popolo di muoversi; ma grazie a Dio si è stati quieti. Se si fosse trovata partita l'armata francese, forse ci avessimo trovati in angustie. Speriamo che continui la quiete.

Le insurrezioni continuano per tutto, e questa sera ho avuta notizia che in Montella arrivò giovedì al giorno un espresso da Salerno con disposizione Reale che gl'ingiungeva di recidere l'arbore ed arrestare i Giacobini, per cui era quella terra in grande insurgenza, e si era comunicata anche ai luoghi vicini. Questi falsi Reseritti, e le voci di avvicinamento dell'esercito Reale, e del Re stesso, cagionano tanti rumori ed allarmano anco la nostra città. Il Monitore ci dice che il Cardinale Ruffo in Calabria abbia assunto il nome di Urbano IX.

L'arresto di Stefano Patrizi fu perché reo di aversi appropriato denaro della cassa militare. Fu con lui arrestata anche la sua bella che sia in s. Maria d'Agnone.

Lunedí 29. Magdonald tornò ieri la sera verso le ore 23 da Castellammare portando trascinando per terra le bandiere Regie tolte al castello di quella città. Gl'Inglesi ricevuti dagli insorgenti della medesima avevano sbarcati da circa 300 uomini di truppa Regia del regimento degli Esteri con alcuni Inglesi trammischiati; avevano occupato quel forte, e venivano garentiti dal vascello situato innanzi a quel porto. Arrivò Magdonald, prese per assalto il forte, fece prigioniera la truppa sbarcata, passò a fil di spada molti degl'insorgenti, attaccò fuoco a qualche casa, e fece dare il sacco all'intera città. Il vascello fu attaccato dalle nostre cannoniere e bombardiere, fu smattato, e scappò via molto malconcio dai Francesi e dai nostri. Fra feriti e morti si dicono una cinquantina, e due feluche cannoniere furono danneggiate dal cannone del vascello. Gragnano e Lettere che anche furono in insurgenza subirono la stessa pena di sacco ed incendio; lo stesso accadde a Cava e Vietri. Ecco quello che opera il soffietto degl'Inglesi che stanno qui per far perire la povera gente. Quest'oggi tre altri vascelli si son veduti bordeggiare sotto Sorrento e Capri; tardi il fortino della Torre ha fatto fuoco. Domani sentiremo qualche altro disastro.

Ieri notai che vi fu del moto grande per Napoli dirò di piú che furono arrestati molti senza coccarda; vi fu chi andò gittando l'allarme nel popolo, ed in ora della sera un poco tarda mi si dice che al Largo delle Pigne vi era un'unione di gente che obbligava coloro che passavano a togliersi la coccarda. Quest'oggi il Generale ha rinnovata la publicazione del primo proclama con qualche aggiunzione, come sarebbe di ammettere al perdono quelle comuni che dopo essere state in insurgenza, chiedessero perdono, e di ordinare che al terzo colpo di cannone di s. Elmo, i cittadini tutti di Napoli dovessero ritirarsi e chiudere i portoni. Vi sono stati degli arresti di altre persone, fra quali si conta l'avvocato criminale Francesco Carrano. Si sono impediti tutti i passaporti a coloro che avevano chiesto di voler andare in paesi stranieri, fra questi è Monteleone, che voleva partire per la Spagna. Il ponte di Campestrino si vuole libero essendo stato ammazzato Sciarpa.

Martedí 30. Si è cominciato dalle ore nove d'Italia a sentire il cannone dalla parte di Baia, ed è continuato fino al tardi, chi vuole che avessero gl'Inglesi assalito quel castello, e chi dice Pozzuoli. Due legni da guerra bordeggiavano fra Sorrento e Capri. Il Generale ha publicato un dettaglio dell'azione di Castellammare e Salerno, comincia: La perfidia del'Inglesi e l'acciecamento di pochi comuni è costata la gita a piú migliaia di uomini. Dice, che vi era concerto di massacrare i Francesi e tutti coloro che vestivano l'uniforme nazionale, o che erano in civica. Che la colonna francese sotto il comando del generale Sarrazin era partita da Napoli la notte degli 8 ai 9 del corrente fiorile, 28 a 29 aprile, era arrivata alle Il del mattino sul Sarno, aveva battuto, sconfitti fugati gl'insorgenti, inseguiteli fino a Gragnano e Castellammare, ove avea fatto man bassa su tutti gli armati. Avea preso d'assalto i forti, levate le bandiere ex Regie ed innalzata la Nazionale Napoletana, presi 16 pezzi di cannone di campagna, 50 o 60 del regimento Esteri, saccheggiato e posto a fuoco Gragnano e molte case di Castellammare. Il generale Vatrin nella Cava, Vietri, e Salerno avea riportata contemporaneamente altra vittoria. Ivi erano sbarcati novecento Inglesi, furono attaccati insieme agl'insorgenti, e tremila ne rimasero morti, malgrado il fuoco di due fregate Inglesi che proteggevano lo sbarco. Una ventina d'Inglesi si fecero prigionieri, si prese una bandiera del Re Giorgio, due dell'ex Re di Napoli, 15 pezzi di cannone. Due vascelli Inglesi in Castellammare erano stati spettatori della vittoria, ed il vento avea favorita la fuga dei ribelli, che altrimenti Don sarebbero sfuggiti al zelo del comandante della flottiglia. Terminava con queste parole: Napoletani fino a quando vi lascerete sedurre e traviare da questi perfidi Isolani? essi non desiderano che la vostra rovina e desolazione, e vi lasciano perciò cadere sotto il fuoco de' vincitori Lauro, Palma, Nocera e Pagani, che avevano presa la coccarca rossa ed avevano troncato l'albore, saranno sottoposti ad una contribuzione straordinaria ed assoggettati alla esecuzione militare. L purtroppo certo che gl'Inglesi non promovono che la nostra rovina e niente piú.

Il Ministro della Guerra, con l'approvazione della Commissione Esecutiva e del generale Rusca comandante la Piazza, ha publicato un proclama col titolo Misure di Sicurezza pel comune di Napoli. Contiene dieci articoli. Col primo si annunzia una ritirata generale che sarà avvertita con tre tiri di cannone dei castelli dell'Ovo, Nuovo, e del Carmine. 2. Tutti dovranno ritirarsi, e chiudersi portoni, porte, bassi, botteghe, chiese; i ministri di queste son compresi nella ritirata. 3. La Nazionale in attività si raccoglierà nei suoi 12 quartieri. Lo stesso gli altri corpi militari. 4. Si permette ai patriotti cogniti ed a coloro dei quali essi risponderanno di vita di ritirarsi nel i  della guardia Nazionale, e di prendere le armi se convengono. 5. Il Governo provisorio e le autorità militari e politiche saranno permanenti ed avranno comunicazione col Generale in Capo e comandante la Piazza. 6. I cittadini tutti che un quarto d'ora dopo dei tre tiri di cannone si troveranno per la città, saranno arrestati e se si trovano con armi fucilati. 7. Si proibirà l'entrata e l'uscita a chicchessia dalle porte della città. 8. Le pattuglie della guardia Nazionale saranno triplicate con soldati Francesi. 9. Le pattuglie che arresteranno i far dovranno sul momento l'atto dell'ingenere su contraventori gli arrestati, e sei ore dopo saranno fucilati quelli che si troveranno con armi. 10. Dopo i tre tiri, sparandosene cinque sarà permesso ad ogni cittadino di uscire. Ordina in fine di affiggersi e publicarsi a suono di tromba due giorni di seguito. Oggi è seguita la prima publicazione. Chi crede che siasi publicato per incutere terrore, e che non vi sarà questa operazione se non nel caso di rumore; chi crede che vi sia altro oggetto.

Molti sono stati arrestati perché aveansi tolte le coccarde, e quest'oggi si è fatta girare insinuazione che le coccarde dovessero avere il colore bleú o il giallo attaccato al cappello, il rosso in mezzo, e ciò ad oggetto che non si potesse, mettendosi il rosso sotto, voltare la coccarda restando tutta rossa di fuori.

 

 

 

 

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 [*1]  Luisa Molina San Felice.

 

 [*2]   In marg. Questo è diviso in tre Loggie, una si dice Loggia secondaria che ha l'incarico di appurare le notizie relative al Governo, le qualità

dei soggetti ed altro, metterlo in discussione e poi proporre il netto alla Loggia direttoriale, la quale esamina e prende le disposizioni, che comunica alla Loggia centrale, che ha l'incarico dell'esecuzione.