DOCUMENTI
Caserta, 5 Agosto 1794
Reale dispaccio che ordina,
nel Regno, la leva di sedicimila reclute per l'Esercito e la formazione di
truppe volontarie ausiliarie.
Poiché
ormai tutta l'Italia, e con essa i Reali Dominj si vedono minacciati dagli assalti
e dalle invasioni di gente nemica, la quale non rispettando né la Cattolica
Religione, né le proprietà, e le vite de' Popoli, né qualunque legame, e
diritto sociale, ha adottato il costume di calpestare, e distruggere con
inaudite barbarie tutti questi sacri oggetti; perciò il Re, a cui è sommamente
a cuore di conservare con tutti i possibili mezzi ne' suoi Reali Dominj la
Cattolica Religione, (nel pio culto della quale si sono sempre distinti gli
abitanti de medesimi) le vite, e le proprietà de'suoi amatissimi sudditi, la
pace, e la tranquillità dello Stato, l'onore della Nazione Italiana, e 'l
decoro delle Reali armi, si è applicato col suo Reale animo a preparare, ed
ordinare degli efficaci provvedimenti per impedire il tenuto disastro, oltre
alle tante moltiplici disposizioni già date a questo oggetto sin dal primo
momento, in cui incominciò la luttuosa scena, che ha cotanto sconvolta la
bilancia di Europa con gravissimo danno delle nazioni. Quindi è che S. M. è
venuta a risolvere, ed ordinare le cose seguenti; esortando, ed animando i suoi
sudditi a concorrere con tutta la loro forza e buona volontà alla pronta, e
facile esecuzione di quelle, donde principalmente dipende la comune salvezza.
Le Università del Regno somministreranno prontamente sedicimila uomini atti alle arme non ammogliati, della età da diciotto fino a quarantacinque anni, della statura non meno di cinque piedi, e due pollici, e di robusta salute; i quali dovranno servir da Soldati pel solo tempo della Guerra ne' diversi Reggimenti di Fanteria del Real Esercito, e ricevere il vestiario, e tutti gli averi corrispondenti a Soldato. Questi sedicimila uomini, dove, vita durante, goderanno finita la Guerra, saranno subito rimandati alle loro patrie, del privilegio Militare, e de' particolari riguardi, dovuti al loro buon servigio; e tratto tratto riceveranno dalla Reale munificenza quelle ricompense, e quei beneficj, che le circostanze potranno ad essi proporzionare. Questa somministrazione di uomini si farà alla ragione di quattro individui per ogni migliajo di anime, volontariamente; ed in mancanza di persone volontarie, si farà per mezzo della bussola; dove si porranno le famiglie più numerose del Paese; bussola da praticarsi in pubblico Parlamento, coll'intervento de' Sindaci, del Parroco, e del Governatore locale, onde non vi accada alcun disordine. I detti uomini, a misura che siano stati scelti, saranno immediatamente inviati nelle Piazze di Napoli, Capua, e Gaeta, avuto riguardo alla distanza de' luoghi, donde partono; andando a carico delle rispettive Università la picciola spesa necessaria per lo viaggio fino al luogo destinato, con farsene indi ad esse il rimborso di Real conto in vista di legittimi documenti. I Presidi, e 'l Commessario della Campagna sono specialmente incaricati di far eseguire la descritta provvidenza nella miglior maniera possibile, senza adoperarvi affatto l'opera degli Scrivani; proccurando di evitare qualunque estorsione, vessazione, e disordine di qualsisia natura: mentre è Real volontà, e desiderio, che il tutto si adempia con regolarità, pace, e senza danno altrui. Ed acciocché la descritta reclutazione abbia effetto più sollecito, e facile, sono anche incaricati, inviati, ed insinuati i fedelissimi Baroni del Regno a prestar la loro, efficace opera per mezzo de' rispettivi Agenti, ed Erarj, onde avvenga che tale reclutazione si esegua, volontariamente ne' loro Feudi; ed in mancanza si convochino immediatamente i Sindaci, i Governatori locali, ed i Parrochi per praticar la Bussola nel modo ordinato. Nel giungere questa recluta alle indicate Piazze, un Ufiziale superiore, destinando da S. M., avrà la cura di ripartirle nei Reggimenti di Fanteria alla ragione corrispondente per ciascuno.
Siccome
fin dal 1792, in cui s'incominciò a temere delle invasioni nemiche ne' Reali
Dominj, varj Militari, Baroni, Cavalieri, e Gentiluomini chiesero di formar
delle Compagnie, e de' Reggimenti, e reclutare a loro spese, e fecero diverse
altre offerte; e fra essi primieramente il Duca di Cassano, il Principe di
Supino, il Duca D. Alfonso Crivelli, il Duca di Maddaloni, il duca di Laurino,
e 'l Principe di Leporano; ed indi il Barone D. Giulio Cesare Donnaperna, il
Barone D. Francesco Farina di Chieti, D. Fabrizio, D. Saverio, e D. Raffaele
Marincola, D. Vitaliano de Riso, D. Odoardo d'Ippolito, D. Francesco Salerno, D. Saverio Laudari, e D.
Giuseppe, e D. Gianfrancesco Salsano della Provincia di Catanzaro, il Cavalier
D. Lelio Rivera dell'Aquila, i Tenenti D. Scipione della Marra di Sessa, e D.
Filippo Ciavoli dell'Aquila, D. Francescantonio Rusciani di Terranova, D.
Costantino Perisano di Foggia, D. Eugenio Fiorillo Cavaselice di Campobasso e
il Foriere di Milizie D. Andrea Calco,
de'quali gli ultimi sei misero in parte ad effetto
le loro promesse: così essendo ora il tempo di far pieno uso di tali dimande,
ed offerte, e di animare, ed esortare tutti gli altri fedeli sudditi della Real
Corona a seguire consimile esempio, S. M. fa un invito generale tanto
agl'indicati benemeriti Personaggi, quanto ai rimanenti suoi fedelissimi
Baroni, Cavalieri, e Gentiluomini, Ufficiali Militari, Vescovi, altri
Ecclesiastici, ed a chiunque s'interessa pel bene spirituale, e temporale de'
popoli soggetti al Dominio della M. S., di applicarsi con tutte le loro forze,
facoltà, ed operazioni a radunar subito, ciascuno secondo le proprie
circostanze, un numero di gente volontaria, atta alle arme, per formarsene
sessanta Battaglioni di Volontarj Ausiliarj. Questi Battaglioni saranno di
ottocento individui l'uno, diviso in quattro Compagnie, non compreso lo Stato
maggiore, e minore: saranno allistati volontariamente‑ nelle Provincie
del Regno, e collocati sollecitamente a portata delle frontiere dalla banda
dello Stato Pontificio, parte nella Città dell'Aquila, parte in S. Germano, e
parte in Salerno, e Montefusco: porteranno il nome di Primo, Secondo, e Terzo
Battaglione di Volontarj Ausiliarj; annessi ogni tre di questi Battaglioni a
ciascuno de' venti Reggimenti di Fanteria dell'Esercito, con assumerne il nome:
saranno vestiti, ed armati alla leggiera, avendo l'uniforme coi fondo blò, e
coi paramani del colore di questi, che si usano da' Reggimenti, da cui traggono
il nome: serviranno solamente durante il tempo della guerra, con il venir poi
rimandati subito alle loro Patrie; dove goderanno di tutti quei vantaggi, che
il loro ben servire, le circostanze, e la Reale munificenza faranno per
richiedere: e, durante tale servizio, riceveranno tutti gli averi, che
competono agli altri Soldati de' Reggimenti di Fanteria, da cui sono
dipendenti. Per la organizzazione, ed istruzione di questi sessanta Battaglioni
si destineranno con separato Dispaccio Ufiziali Generali, e Superiori, che
avranno lo speciale incarico di tale assunto. I soggetti, che si distingueranno
per la celerità, e per l'esattezza ne radunare, e formare i detti sessanta
Battaglioni, se sono Militari, avranno aumento di graduazione ne' loro
rispettivi destini; se non sono Militari, saranno parimente ricompensati con
graduazioni di Ufiziali quando siano nel caso di ascriversi alla Milizia, e
quando non lo siano, o fossero Ecclesiastici, riceveranno dalla Reale
Munificenza grazie corrispondenti al loro stato, ed al merito contratto.
Inoltre
si formeranno sollecitamente nelle Provincie del Regno venti Squadroni di
Cavalleria, di cento sessantacinque teste l'uno, composti di gente volontaria,
benestante, atta alle arme, e corredata de' corrispondenti Cavalli, e finimenti
per unirsi ai quattro Squadroni rimasi dai Reggimenti di Rossiglione,
Tarragona, Napoli, e Sicilia, e per servire soltanto durante la Guerra; dopo la
quale, saranno quegl'individui subito rimandati alle loro Patrie, con goder ivi
di quei vantaggi, e beneficj, che converranno al loro merito, ed alle
circostanze, e che saprà ad essi proporzionare la Sovrana munificenza, e
gratitudine. Pel tempo dei servizio riceveranno essi il vestiario, e tutti gli
altri averi assegnati ai quattro Squadroni suddetti. Della formazione de'
descritti venti Squadroni di Cavalleria se ne commette, e raccomanda la cura
agli enunciati Ufficiali Militari, Baroni, Cavalieri, ed Ecclesiastici, i quali
a misura che colla loro efficace opera raduneranno un numero di gente, e di
cavalli, dovranno farne la spedizione a Napoli a disposizione del Comandante
della Piazza Tenente‑Generale D. Francesco Pignatelli, che, unito
all'Ispettore della Cavalleria Tenente‑Generale
D. Filippo Spinelli, darà le provvidenze per l'organizzazione di tali
Squadroni. I detti Uficiali, Baroni, Cavalieri, Gentiluomini, ed Ecclesiastici,
che faranno per distinguersi in questa importante incumbenza; goderanno di
tutti quei vantaggi, e beneficj, che stanno spiegati nell'Articolo fecondo a
favore di coloro, che radunano i sessanta Battaglioni di Fanteria; colla
circostanza che quei Galantuomini, i quali verranno a servir co' lor Cavalli,
saranno decorosamente situati negli Squadroni in qualità di Forieri, e
Sottoforieri, ed in altro grado maggiore, a tenore del rispettivo merito.
Finalmente
si dichiara che le sedicimila Reclute, i sessanta Battaglioni di Fanteria, ed i
venti Squadroni di Cavalleria, indicati di sopra, non potranno prendersi dal
Ruolo attuale delle Milizie provinciali, ma bensì potranno prendersi dal numero
di coloro, che nel 1792 furono allistati sotto nome di gente atta alle arme dai
Presidi provinciali, e dal Commessario della Campagna per mezzo dell'opera di
Cavalieri, e Gentiluomini del Regno: e si fa noto che il resto della detta
gente atta alle arme, la quale non si fosse ascritta ai riferiti Ruoli delle
sedicimila Reclute, de' sessanta Battaglioni di Fanteria, e de' venti Squadroni
di Cavalleria, dovrà star sempre pronto per accorrere ai littorali, ed in altri
luoghi del Regno, dove il bisogno lo richiedesse, a norma del Real ordine de'
20 Novembre 1792, spedito circolarmente al Capitan Generale, ai Presidi, ed al
Commessario della Campagna, con cui fu prescritto l'allistamento della suddetta
gente atta alle arme; della esecuzione del quale se ne diede distinto conto a
S. M. da' Presidi, e dal Commessario con loro relazioni, e mappe.
Ad
oggetto che abbiano pronto, e compito effetto le provvidenze contenute ne'
quattro Articoli descritti, di sopra, le quali sono unicamente dirette al bene,
ed salvezza dello Stato in generale, e di ciascun Suddito in particolare, ed
alla conservazione della Santa Cattolica Religione, e della Patria comune; S.
M. esorta i suoi fedelissimi Vassalli, di qualunque ceto, e condizione, a
prestare con sollecitudine, energia, ed efficacia tutta l'opera necessaria per
lo conseguimento dei proposto fine: eccita principalmente lo zelo della gente
distinta per nascita, educazione, onori, e facoltà, cosi secolare,
com’ecclesiastica, e con ispecialità della classe de fedelissimi Baroni,
Vescovi, Abati, Parrochi, Cavalieri, e Gentiluomini: ed inculca che costoro, i
Presidi, il Commessario della Campagna, gli altri magistrati superiori, ed
inferiori, il Capitan Generale, ed i rimanenti Generali, e Superiori Militari,
oltre della loro personale opera, ed applicazione, che useranno con felice
successo in questo rincontro, proccurino di facilitare, il sollecito
adempimento di quelle provvidenze collo spedire patriotiche, ed energiche
lettere, giusta il tenore, e lo spirito del presente Real Decreto, ai loro
amici, conoscenti, e dipendenti specialmente ai soggetti benemeriti indicati
nell'Articolo IL, ed a tutti quegli altri zelanti Gentiluomini, che fecero
ampie offerte, e si distinsero in tempo dell'allistamento della gente atta alle
arme, secondoché riferirono i detti Presidi, e Commessario; ed usino tutti
quegli altri opportuni mezzi, che la gravità, e l'urgenza dell'affare richiede.
In ultimo S. M. dichiara di essere ben persuasa che generalmente tutt'i Reali
sudditi, della cui buon indole, e del cui attaccamento alla Cattolica
Religione, alla Real Corona, ed allo Stato ha continuamente luminosi, e chiarissimi
saggi, faranno per concorrere di buon grado con tutte le loro forze, e facoltà
per ottenere il conseguimento di un oggetto di tanta importanza, qual è quello
della comune salvezza.
E’ Real volontà che la presente Sovrana risoluzione si comunichi, pel
sollecito, ed esatto adempimento, a tutti coloro, a cui appartenga.