Supplemento al Num 1.

 

STABILIMENTO DELLA MUNICIPALITà.

 

Championnet Generale in Capo dell'armata di Napoli.

 

Persuaso che l'ordine pubblico può senza ritardo stabilirsi mercè la vigilanza e cura di una magistratura popolare, che vegliando con istancabile cura alla sussistenza de' Cittadini, alla sicurezza delle persone, alla conservazione delle proprietà pubbliche e particolari, prevenga con un attiva e coraggiosa polizia tutti i disordini, e punisca con severità tutti i delitti, e tutti gli attentati commessi contro la pubblica tranquillità, nomina per membri della municipalità di Napoli i Cittadini:

 

Luigi Serra* ‑ Montemiletto ‑ Filippo de Gennaro ‑ Luigi Caraffa ‑ Giuseppe Pignatelli ‑ Diego Pignatelli del Vaglio ‑ Vincenzo Bruno ‑ Antonio Avella (pagliuchella) ‑ Ferdinando Ruggi ‑ Pasquale Daniele ‑ Michele la Greca ‑ Clino Roselli ‑ Ignazio Stile ‑ Francesco Maria Gargano ‑ Andrea Dino ‑ Andrea Coppola ‑ Andrea Vitaliano ‑ Domenico Piatti ‑ Carlo Jazeolla ‑ Nicola Carlomagno.

 

* N.B. Per rinuncia di Luigi Serra, già Duca di Cassano, vi è stato sostituito il figlio Giuseppe Serra.

 

Nel Sabbato 26. Gennajo (7. Piovoso) prese possesso nel palazzo della Comune la nuova Municipalità, e nel palazzo già regio, nella sala dei Teatro, il Governo provisorio. Prima operazione di esso fu distribuirsi ne' diversi comitati di governo, cioè in sei Comitati; uno centrale, uno di legislazione, uno di polizia generale, uno militare, uno di finanze, ed uno di amministrazione interiore. Il comitato centrale composto di cinque membri, ciascuno degli altri di quattro, compreso il presidente, la cui carica dovrà durare per un mese. E presidente dei comitato centrale lo è pure dell'intero governo provisorio; egli ha il diritto di assistere in tutti i comitati, e di deliberare con essi; ed è al presente il cittadino Carlo Laubert. Ogni comitato ha varie officine, ossia burò, ed un segretario assistente alle sue deliberazioni, e che insieme coi presidente ne soscrive la spedizione degli atti. Noi daremo in appresso le leggi concernenti la loro formazione, e regolamento particolare. In quella notte, e nelle due seguenti vi fu illuminazione generale di tutta la città, ma, per ordine, di soli lumi a olio: ed in ogni notte a 30. passi di distanza devesi tener ne' portoni un lampione acceso; e per ordine del Generale di Brigata Dufresse comandante la città e forti di Napoli, a tre ore trovansi chiuse le cantine, trattorie, e botteghe di caffè: noteremo quì, che mai interpretato quest'ordine, si chiudono anche i bottegai, il che reca notabile incomodo in questa vasta popolazione9. Nella mattina della Domenica, cantato, come abbiam cennato pubblico Te Deum nella Chiesa madre allo sparo del cannone, e coll'intervento del Generale Championnet, fu altresì piantato innanzi al palazzo già regio l'albero della Libertà: cioè un gran pino con tutte le sue radici, e parte delle sue foglie, colla berretta della Libertà sulla cima, e di fianco la bandiera nazionale legatavi con fasce tricolorate; invitati particolarmente a tale funzione i Patrioti di Castel Sant'Eramo, che vi ballarono intorno. La sera nel teatro nazionale di San Carlo, fu cantato un inno patriottico in mezzo a' più lieti evviva alla Libertà, e le maggiori esecrazioni all'espulso tiranno.

 

Principali e sollecite operazioni del nostro Governo sono poi state l'armamento del cratere, le cui molteplici batterie, smontate dal despota per assicurar la sua fuga, e lasciar poi la città scoperta ed esposta al furor inglese, sono già rimesse in piedi, e sotto il comando dei rispettivi officiali di artiglieria, corpo noto pel suo patriottismo. La dichiarazione del debito de' Banchi in debito pubblico, e le istruzioni, ed ordini per la democratizzazione dell'altra communità della Repubblica. Molte di queste, cioè quella d'Ischia, di Nocera, di Casteliammare, del Piano di Sorrento, gli han prevenuti collo spedire al governo le loro deputazioni; e si è fra tutti distinto il deputato di Capua con energica arringa.

 

Ordine per la consolidazione del debito pubblico.

 

L'Assemblea de' Rappresentanti del Governo penetrato dalla gran verità, che la rigenerazione di un Popolo non può effettuarsi senza un gran rispetto a tutti i principj della morale, e della giustizia pubblica, e considerando nel tempo stesso, che sebbene le dilapidazioni, e le depredazioni del passato Governo tanto su i Banchi, che su le Casse pubbliche; sono tornate solo a profitto particolare della Corte, e ad utile degl'infami suoi Agenti, pur nondimeno dichíara che si mette sotto la garanzìa nazionale tutto il debito pubblico della Nazione, e che una delle principali cure del Governo sarà di garantirne l'intero pagamento. Il comitato delle finanze è incaricato di presentare nel più corto intervallo di tempo un rapporto della mnaniera di pagare il pubblico debito.

 

Napoli 10. Piovoso anno 7. (29. Gennajo 1799).

 

Laubert.

 

La nostra municipalità imitando la solerzia del Governo provisorio nel provedere al ben pubblico, ha con varj proclami ordinato, 1. il riacquisto di tutti gli effetti appartenenti a' quartieri militari stati derubati, e dispersi dalla plebe, e ciò per l'urgente servizio dell'Armata Francese . 2. Ha conservate le arti suddite, affinché restando lo stesso numero d'incettatori, i generi non fossero aumentati di prezzo; e rimanendo tali incettatori obbligati alle antiche leggi di assise, e di pene nelle controvenzioni. 3. Per avviso mandatole dal Governo provisorio, ha ordinato aprirsi tutte le gabelle per la continuazione de' pagamenti di tutti gli antichi dazj, restando incaricati dell'esazione di essi que' soggetti medesimi, che vi si trovavano impiegati. 4. In fine in vista d'un ordine del Governo medesimo ha determinato, e con energico proclama invitato i cittadini dentro tre giorni, de' quali oggi é l'ultimo, alla formazione di una truppa nazionale.E' incredibile l'ardore, coi quale la brava gioventù Napoletana accorre ad iscriversi.

 

Con lettera de' 20. abbiam da Palermo notizia di aver la squadra inglese fatto vela verso Smirne, e che l'ex‑vicario Francesco Pignatelli, cui non era stato permesso di scendere a terra, dicesi rilegato o In Girgenti, o nell'Isola di Lipari dove ora si trova.

 

E' giunto jeri da Milano il rappresentante Mario Pagano, noto come filosofo, e martire; si attende a momenti da colà l'altro degno rappresentante Giuseppe Abbamonte; e dalle nostre ex‑provincie gli atri due non men degni Ignazio Ciaja, e Melchiorre Delfico, al quale ultimo è riserbato il luogo nel Comitato delle finanze, e per la nota sua perizia nella scienza economica ne attende il Pubblico con impazienza l'arrivo.

Sono usciti varj ordini dei Generale Championnet, riguardanti l'alloggio e buon ordine delle truppe Francesi, e la confisca de' beni spettanti a' nemici di quella Repubblica che quì soggiungiamo, rimettendo al foglio di marted' la notizia delle ulteriori operazioni del nostro governo.

 

 

 

 

CHAMPIONNET GENERALE IN CAPO

 

Alla Municipalità di Napoli.

 

Ho ricevuto questa mattina, Cittadini, il vostro proclama per rapporto al fornir gli uffiziali di alloggi in Città; ho l'onore di prevenirvi, che mia intenzione si è, che l'uffiziale il quale alloggia presso un particolare, sia nudrito, alloggiato, e riceva i lumi; ma ciò debba farsi senz'abusi, e l'uffiziale debba contentarsi dell'ordinario del suo Ospite. Queste sono le mie intenzioni.

 

Ho ben anche l'onore di prevenirvi, essere giunto a mia notizia, che molti militari avvalendosi del mio nome abbiano involato molti cavalli, e carrozze presso i domiciliati in Napoli; lo che per appunto è contrario al buon ordine, ed al rispetto, che ho promesso alle persone, ed alle proprietà.

 

Volendo dunque far cessare un'abuso, che io non ho giammai permesso, v'invito a prevenire i vostri concittadini, che nessuno ha dritto di fare delle ricerche, se non per mio ordine; a prevenirgli ben'anche, che io non ho giammai dato ordine di togliere i Cavalli; che volendo sostenere la mia promessa, offro di pagare quelli, che sono stati tolti; ma che per l'avvenire nessun cittadino napoletano ubbidisca a simili dimande: Che se mai alcun militare volesse togliervi o cavalli, o carozze, venghino da me a querelarsi, ed io prometto una pronta giustizia. Salute, e fratellanza.

 

          Championnet

Dal Quartier Generale di Napoli li 12. Piovoso anno 7.

 

CHAMPIONNET GENERALE IN CAPO

 

Informato che gl'Individui Forestieri ed attaccati all'armata s'introducono nelle case col favore degli abiti francesi, che sono indegni di portare, e fanno delle requisizioni in nome della Repubblica e delle autorità costituite, vi domandano del denaro, vi prendono de' cavalli, delle vitture ed altri effetti; ordina ciò, che siegue.

 

Art. I. Ciascun' individuo convinto d'aver fatte delle requisizioni nelle Case de' cittadini e di averne portati via degli effetti in nome della Repubblica sarà punito di morte.

 

Art. II. E' proibito alle autorità costituite di ricevere e di obbedire ad alcuna requisizione in denaro, o in effetti senza un'ordine espresso del generale in Capo munito della sua firma.

Art. III. Le autorità costituite che sodisfaranno alle requisizioni non viste ed approvate dal  generale in Capo, e che esigeranno, per conseguenza contribuzioni dai Cittadini sono personalmente responsabili ed obbligati di restituire a loro proprie spese il denaro e gli effetti ch'eglino avranno esatti dai contribuenti.

 

Art. IV, 1 Cittadini autorizzati per mezzo de' loro impieghi a mettere i sigilli sopra i publici stabilimenti e sopra gli effetti de' particofari sequestrati o confiscati in vigore degli ordini superiori, non potranno esso impediti nelle loro funzioni, ~1a è anche proibito loro di portar via alcun'effetto sotto pena d'esser perseguitati come ladri di proprietà nazionali, e come tali tradotti al tribunale militare.

Napoli 7. Piovoso anno 7.

 

 

Championnet.

 

 

IN NOME DELLA REPUBBLICA FRANCESE

una, ed indivisibile.

 

IL Commissario Civile presso l'armata di Roma; considerando che per giungere all'esecuzione degli ordini del Direttorio relativi alla confiscazione dei beni spettanti ai nemici della Repubblica, egli è necessario che que'Cittadini, che possono averne presso di sé, sappiano a chi debbano consegnarli, o farne la dichiarazione, ordina:

 

Art. I. Chiunque è depositario di mercanzie, proprietà, o fondi appartenenti a Individui Inglesi, Russi, Portoghesi, o Ottomani, sono tenuti di farne la dichiarazione nello spazio di tre giorni al Cittadino Scipione Mourgues incaricato di prendere possesso in nome della Repubblica Francese dei beni spettanti agl'inimici della Francia. Egli abita nella strada di Toledo nel Palazzo Puzzillo in casa del Cittadino Antonio Avitabile.

 

Art. II. Sono altresì tenuti d ifare la medesima dichiarazione tutti i debitori per reliquato di conti o per valore di mercanzie, come ancora tutti gli Affittuari ed Amministratori delle case, dominj, e navigli appartenenti a sudditi delle suddette Potenze.

 

Art. III, Quelli che nel termine suddetto non avranno fatte le dichiarazioni necessarie, e saranno trovati possessori di cose appartenenti a Sudditi de'Governi nemici, o saranno riconosciuti debitori Reliquati o valore di mercanzie,  come ancora quelli che non avranno dichiarato gli affitti di Case, Terreni, o Noli dei quali anderanno debitori,  saranno condannati a un emenda del decuplo degli oggetti, rendite, o crediti che non avranno manifestati.

Art IV. Il seguente decreto sarà stampato e affisso nel comune di Napoli.

Napoli li 11. Piovoso anno 7.

 

Il commissario Civile presso l'armata di Roma

Faipoult.

Pel  Commisario Civile il Capo di corrispondenza

Paolo Cayeux.

 

.

 

 

 

 

 

Manda un messaggio