libertA' |
eguaglianza |
MONITORE NAPOLITANO |
|
|
|
OTTODI’ 8. FIORILE ANNO VII. DELLA LIBERTA’; I. DELLA REPUBBLICA NAPOLETANA UNA, ED INDIVISIBILE (SABATO 27. APRILE 1799) Altro di Sabato
Num. 24 |
E’ già terminato il primo trimestre, e
col presente foglio abbiam soddisfatto al promesso sin dal num. Sabbato è il
primo foglio del 2. trimestre.
Tutto
è attività nella nostra Repubblica. Mentre varj proclami delle autorità
costituite accendono tutto giorno ed animano lo spirito pubblico, le varie
società patriottiche esercitano severa vigilanza sugli andamenti de' malevoli,
su caratteri de' particolari individui; rischiarano, diriggono il Governo con
utili mozioni .
La
Guardia Nazionale va felicemente compiendo la sua organizzazione, ed adempie
egregiamente le funzioni di truppa regolare nel servigio, che presta ne'
Castelli, e nelle diverse batterie a lei affidate.
Il
nuovo Ministro di Guerra con suo proclama de' 3. Fiorile diretto al Gen.
Federici, fissa il piano, i soldi, e tutto il bisognevole per le truppe della
Repubblica, determinando le prestazioni che dovran far le Comuni a tutti i
Corpi Militari, che permangono, o transitano per esse; onde così evitare tutte
le richieste arbitrarie: lo daremo nel foglio seguente .
Continui
son i lavori nel nostro arsenale di marina per riattare i nostri legni, ed in
ispezialtà le barche cannoniere. Questa mane ne sono uscite 5. che si son
dirette verso Castell'a mare; a colpo d'occhio si è veduto l'attacco seguito
fra esse ed un vascello inglese, che si era avvanzato fin là: è già verso sera,
e si ode ancora il cannone .
Il
già brigadier Novi è stato eletto Direttore dell'arsenale di artiglieria
coll'istesso grado di Capo Brigata. Similmente, e col grado, e soldo di Capo
Brigata è stato eletto direttore di tutta l'artiglieria del Tirreno, compresi i
forti della Comune di Napoli, il già Brigadier Fonseca.
In vece del Cittadino Pigliacelli, fatto Ministro di
Polizia, è fatto membro della alta Commissione militare il Cittad. Gregorio
Matteis: membro straordinario Luigi Rossi.
Questa
mane sono stati chiamati dalla Commission esecutiva la Commission
ecclesiastica, il Vicario generale ed il Segretario del Clero.
La
Commissione Legislativa in più sessioni si è in Comitato segreto occupata
sempre di una legge per l'estinzione del debito de' Banchi; oggi doveva
finalmente conchiudersi - Ieri si' è conseguita la sanzione sulla legge, che
qui riportiamo del passato provvisorio per l'abolizione de' diritti feudali.
LEGGE.
Il Governo Provvisorio considerando,
che il sostegno, è fondamento di una libera Costituzione è la sicurezza, che
hanno gl'individui di godere de' loro dritti naturali, e di tutti gli altri
beni, di cui l'Autore di ogni esistenza gli ha ricolmi, e che i primi dritti
dell'uomo, che sono inalienabili, ed imprescrittibili, sono la libertà,
l'eguaglianza, e la proprietà: e che perciò niun Cittadino può essere astretto
a far quello, che la Legge non prescrive, e che niuna distinzione esiste fra
loro né di nascita né di potere ereditario, e che ciascuno debba godere de'suoi
beni, e del prodotto di sue fatighe, come sua proprietà, senzaché altri possa
per la di lui utilità toglierne alcuna parte:
Considerando inoltre, che tutte le istituzioni
della feudalità, immaginate nell'ignoranza, e fondate sull'usurpazione, sono
violenze fatte all'umanità, e che quindi tutt'i dritti giurisdizionali
personali, reali, ch'esercitavano i così detti Baroni, sono contrarj ai primi
dritti dell'uomo, ed al loro vivere ciuile, contro il quale non possono opporsi
né contratti, né prescrizioni, e che nel felice momento della rigenerazione di
questa Repubblica, è d'uopo restituire al libero Cittadino ogni suo dritto:
stabilisce, ed ordina quanto siegue:
I. Resta abolita qualunque istituzione,
e qualificazione feudale, egualmente, che tutt' i dritti di feudalità di
qualunque natura possano essere. Tutt'i Cittadini per lo innanzi denominati
principi, duchi, baroni, ec. rientreranno nella classe degli altri Cittadini,
né potranno assumere altra denominazione.
II. Tutte le giurisdizioni feudali di
qualunque natura sieno, rimangono vietate, ed annullate, come ancora tutte le
concessioni in feudo, o compere degli officj di Mastrodattia, Segreteria,
Doganali, e simiglianti.
III. Sono aboliti tutt'i dritti di
servizio personale, come angarj, perangarj, ed ogni altra prestazione
provveniente da detta causa.
IV I dritti proibitivi tutti, che si
esercitano riguardo a' trappeti, molini, forni, gualchiera, pesche, cacce,
mari, fiumi, laghi, prefèrenze nel vendere, e comprare, e qualsivogliano altri
sotto qualunque denominazione, restano aboliti, e vietati
V Restano eziandio aboliti, e vietati
tutt' i dritti di colletta, dogane, plateativi, passi, portolania, pesi, zecca,
e misure, e qualsivogliano altri sotto qualunque denominazione, e quelli ancora
considerati, come imposizioni personali, e tributi; siccome adjutorj, fasce,
testatici, ancoraggio, falangaggio, e qualsivogliano altri di simil natura.
VI. Tutt'i dritti reali di terraggio,
di decima, vigesima, fida, diffida, parata e così dette Corsi in Calabria, del
forestario, di statonica, di spiga, di laudemj d'origine feudale, e
qualsivogliano altri dritti, e prestazioni di simil natura su i prodotti delle
terre, e delle industrie, che i detti Cittadini per l'innanzi chiamati baroni,
esercitavano su i fondi de'particolari, e delle Comuni, restano aboliti, e
vietati, rimanendo i fondi liberi di sì fatta servitù, eccetto quelle
prestazioni, che si . pagano agli ex-baroni per titolo di censo, di colonia, e
di concessione enfiteutica; purché esista il titolo primitivo, ed il contratto
privato di concessione, il quale dimostri di non esservi usurpazione feudale, e
che le rendite sieno il prezzo del fondo concesso. Tali prestazioni però saran
ridotte a canone sulla coacervazione di un decennio da potersi redimere al
cinque per cento.
VI. Tutte le gabelle, decime,
terratici, e qualsivogliano dritti di origine feudale esercitati su de'fondi
particolari, o delle Comuni restano aboliti.
VIII. Tutt'i Demanj detti feudali,
sopra de'quali i Cittadini dell'anzidetto feudo esercitavano in qualunque
maniera l'uso civico di pascere, di seminare, ed altro, appartengono
intieramente alla Comune, nella quale son situati, e fino a nuov'ordine i naturali
della Comune pagheranno per lo godimento di questi Demanj all'Amministrazione Municipale,
la quale ne darà conto alle Autorità Superiori le stesse prestazioni, e redditi
come per lo passato.
IX. Le liti, che vertono su Dernanj tra
le Comuni, e gli ex-baroni restano terminate, e decise in favore delle Comuni
medesime, che le goderanno in piena proprietà sotto le stesse condizioni
X. Tutte le altre terre per l'innanzi
dette feudali, tutti gli edificj posseduti dagli ex-Baroni restano loro liberi,
siccome ogni altra propri . età allodiale di qualunque Cittadino.
XI. La Nazione rinuncia a qualunque
dritto di rilevio, e di devoluzione su fondi per l'innanzi feudali, e dichiara,
che da oggi in avanti son divenuti di proprietà libera.
XII. I suddetti fondi di qualunque
maniera siano come ogni altra proprietà libera de' Cittadini, saranno da orti
innanzi soggetti ai pesi comuni delle contribuzioni eguali a quelli, che nel
medesimo territorio, e paese pagano tutti gli altri.
XIII. E però resta abolita l'adoa, che
pagavasi dagli ex-Baroni in luogo della quale sono surrogati i sopradetti pesi
comuni da calcolarsi sulle regole catastali, secondo il catasto di quella
Comune, ove i beni si trovano.
XIV La suddetta Legge s'intende ancora
per tutti gli Ecclesiastici, e Luoghi Pii, che posseggono beni e dritti in
feudalità .
Napoli 17. Ventoso anno 7. della
Libertà.
CIAJA Presidente.
SALFI
Seg. Gen.
Approvato
da Noi Commissario del Governo Francese a Napoli 6. Fiorile, anno 7.
La Commissione Esecutiva ordina, che la
suddetta legge sia pubblicata, eseguita, e munita del suggello della
Repubblica. Napoli 7. Fiorile anno 7 della Libertà.
Luogo del Sigillo.
ERCOLE D'AGNESE Presid.
CARCANI (FERD. ) Seg. Gen.
Siccome
la fama apportatrice delle vittorie francesi ha più agili le penne, che non i
corrieri i cavalli, essa ha prevenuto i rapporti officiali.
Era
noto, che l'Armata di Jourdan e di Massena tendevano ad unirsi, che il Principe
Carlo aveva cercato impedir tal unione frammettendosi fra l'una, e l'altra, e
nota la sanguinosa battaglia annunciata nell'altro nostro numero di oggi. Ora
mercé varj rapporti particolari si assicura, ch'egli o in quella, o in altra
battaglia sia rimasto ferito, o prigioniero; che Massena distruggendo
ugualmente con susseguenti vittorie gli avvanzi dell'Armata Austriaca, abbia
fatto prigioniero altresì il fuggitivo Laudon; che in fine il vittorioso Moreau
abbia preso Legnago, Verona.
VARIETA
Ordine dell'Arciduca
Carlo all'Armata.
«L’
avvanzamento dell'Armata Francese dalle sue posizioni finora occupate, accaduto
il primo di questo mese, mi determina a mettere in ristretto sotto gli occhi di
tutti i Sig. Generali dell'Armata Imperiale, e dell'Impero, quegli avvenimenti,
che ci opprimevano da più d'un anno, e che diedero fin d'allora motivo a quello
stato, in cui ci troviamo.
Appena
erano conchiuse le convenzioni solenni fra l'Imperatore, e l'Impero dall'una
parte, e la Francia dall'altra: che quest'ultima intraprese di fare il più
ingiusto e ributtante abuso di quel ritiro dalle posizioni militari, che dalla
nostra parte si era fatto sulla lealtà, e buona fede. li popolo pacifico degli
Svizzeri fu posto sotto il giogo, e si cercò co' mezzi d'ogni sorta, ed i più
violenti, di costringerlo a diventare un aderente, e sottomesso alleato, e con
ciò guadagnare un fianco della Germania. In mezzo all'armistizio si negò alla
Fortezza d'Ehrenbreistein l'approvvisionamento stabilito nelle più espresse
convenzioni; veniva bloccata strettissimamente, e senza il menomo riguardo alla
voce di tutta l'Europa reclamante il dritto delle genti, si sacrificavano di
sangue freddo alla fame, così i pacifici abitatori del Thal, come la brava
guarnigione della fortezza d'Ehrenbreistein, della quale l'avvanzo fu costretto
nell'ultima sua destituzione di forze ad abbandonare quella Piazza importante.
Nel momento in cui si permettevano trattamenti di natura certamente senza
esempio nella Storia, in un momento in cui si venivan proseguite sempre
maggiori contribuzioni, e requisizioni sulla banda dritta del Reno, in cui il
deciso tuono Francese nella dieta di Ratisbona sempre più s'innalzava, e si
accumulavano pretensioni sempre nuove, e spinte fino al disonore, e dileggio
del nome Tedesco, non si è avuto alcun riguardo dalla parte de' Francesi di
fare a noi la dimanda, se per parte nostra eravamo inclinati ad opporre
resistenza alle ulteriori operazioni di tal natura; cioè s'eravamo inclinati a
prepararci alla guerra nel caso, che tali ulteriori operazioni seguissero? Alla
dimanda noi per parte nostra, se da' Francesi si sarebbero tralasciate le
ostilità, evacuato Ebrenbreistein, ritirata l'armata dalla riva dritta del
Reno, allontanate dalla Svizzera le truppe che circondavano, e minacciavano la
Germania, e se in Rastadt conchiudere si dovesse una ragionevole pace, e
fondata sulla giustizia, e non un trattato di soggiogamento? Non seguì altra
risposta, se non che si sperava, che la
Dieta avrebbe preso tale risoluzione quale i Francesi la desideravano; locché
con altre parole val quanto dire, che si sperava, che senza impedimento alcuno
sarebbe lasciato ai soli Francesi un libero e molto più comodo proseguimento di
ostilità per parte loro; proseguimento, che ciò non ostante si vuole sforzare
non solo i Tedeschi ma altre Nazioni
ancora a considerare come proseguimento di sentimenti amichevoli e pacifici.
«Cotesta
risposta ministeriale Francese è in questo momento accompagnata dalla
dichiarazione dei Comandanti dell'Armata Francese, di trovar cosa prudente il
mettersi in buona positura per mezzo di vantaggiose posizioni militari:
verisimilmente per cadere, quando crederanno essersi abbastanza dilatati,
repentinamente sopra la Germania, ed al primo istante stendere la Repubblica
Svizzera fino al Danubio, e darle questo fiume, ed il Lech per confine.
La
prima regola militare di prudenza richiede da se stessa, che si osservi cotesta
Armata Francese, che esce dalle sue anteriori posizioni, e la sicurezza e la
quiete della Germania indispensabilmente lo richieggono. lo sono intieramente persuaso,
che l'armata sotto il mio comando compirà le disposizioni, ch'io prendo in oggi
per un sì sacro scopo nazionale, col passaggio del Lech, con altrettanta
fiducia, ed indivisibile attaccamento, quanto ella in tanti, e per la Germania
decisivi momenti, ne ha già dimostrato in una maniera, che eternerà nella
storia militare il suo patriottismo, ed il suo instancabile coraggio. lo ho
preso tutte le misure affinché nulla manchi alla brava truppa riguardo ai
viveri. lo m'affretto poi a raccomandare, e ho la piena fiducia, che da tutti
si osserverà con iscrupolosità ogni riguardo ai Cittadini, ed abitanti di
campagna, che sono nostri amici, come lo richiedono l'equità, la giustizia ed i
presenti fondamenti della morale. Se però alcuni individui fossero capaci di
macchiare con eccessi l'onore e la gloria dell'armata, alla quale appartengono,
io protesto solennemente, che saranno giudicati secondo ogni rigore delle leggi
militari. Essendo pienamente persuaso, che stia in potere d'ogni superiore
l'impedire per mezzo di buona disciplina, e buon ordine gli eccessi d'ogni
sorta; perlocché faccio i Comandanti dei reggimenti, e corpi personalmente
responsabili per tutti gli accidenti di questa natura».
Ristretto del piano
militare combinato dal Governo Toscano
d'accordo colla
Coalizione contro la Francia.
«Le
truppe di linea e le milizie avevano ordine di star pronte a marciare al primo
segno, per andare ad occupare tre campi, che dovevano esser formati sulle
frontiere dalla parte di Modena, dalla parte di Bologna, e dalla parte di
Perugia. Esse dovevano essere rimpiazzate dalla guardia volontaria organizzata
a tale effetto con una legge».
«Tutti
i curati avevano l'ordine di mandar segretamente una lista esatta di tutti i
loro parrocchiani in istato di portare le armi, indicando i falegnami,
muratori, e gente capace a far delle macchine, zappatori, minatori ec.».
«Si
era preparata tutta l'artiglieria giudicata necessaria, segnate le strade, i
ponti da rompere, i luoghi da minare; degli ingegneri erano stati spediti per
prendere le misure, e levare le piante a ciò necessarie, come ancora per
costruire delle fortificazioni in alcune montagne».
«S'erano
combinati certi segnali per dare da una montagna all'altra gli avvisi e gli
ordini secondo i quali l'armamento doveva effettuarsi ecc.».
Estratto del
Trattato d'alleanza difensiva concluso li 23. dicembre
1798. tra la Corte
Imperiale di Russia e la sublime Porta .
Il
trattato di pace conchiuso a Jassy il 29.
Dicembre 1791. è confermato in tutto
il suo tenore dalle due Potenze. - I due Sovrani si promettono reciprocamente
una pace permanente, un'amicizia Inviolabile, e la migliore intelligenza fra di
loro, e i suoi sudditi, tanto per terra che per mare; in tutt' i casi che
concerneranno la sicurezza e la tranquillità respettiva, essi si comunicheranno
francamente l'un l'altro per poter respingere ogni intrapresa ostile e
mantenere la tranquillità generale. - Le due Potenze si garantiscono
reciprocamente i loro dominj. - Se l'una o l'altra Potenza venisse attaccata
per terra o per mare, e ch'essa non potesse opporre una resistenza bastante,
l'altra Potenza dovrà soccorrerla convenevolmente in truppe, in armi o in
danaro, nella maniera che esigeranno le circostanze, e allora esse
s'intenderanno di una maniera più precisa a questo riguardo: la scelta di
questi soccorsi in truppe o in danaro dipenderà dalla Potenza attaccata. Il
soccorso in truppe verrà fornito al più tardi in tre mesi dal giorno in cui
sarà stata fatta la domanda; e il danaro, subito che saran cominciate le
ostilità, e successivamente a termini fissi durante la guerra. - Ognuna delle
due Potenze, potrà conchiudere delle alleanze con altre, ma colla riserva che
in questi nuovi trattati non venga inserita cosa alcuna: che possa pregiudicare
l'alleata attuale, poiché i due Sovrani avranno in avvenire i medesimi alleati,
e i medesimi nemici. - Le truppe ausiliarie domandate verranno messe in piedi a
spese della parte richiesta; ma dal momento in cui sortiranno dal loro
territorio, verran mantenute dalla parte requirente. - Lo stesso sarà per i
soccorsi di mare: al momento che la Flotta ausiliaria entrerà nel canale, verrà
prevveduta di tutti gli oggetti necessarj ai prezzi soliti dalla parte
requirente. - Nel caso in cui le operazioni militari avessero luogo di
concerto, le due parti s'impegnano di comunicarsi tutti i lor piani per la
guerra e per la pace, e a conformarsi nelle condizioni di pace ai principj di
moderazione. - Le prese apparterranno unicamente alle truppe che le avranno fatte.
- Siccome quest'alleanza non ha per oggetto alcuna conquista, ma la sola difesa
e conservazione dei possessi dei due Sovrani, col mantenimento della
costituzione rispettabile di altre Potenze, le due parti si sforzeranno di
operare prontamente la pacificazione. Quest'alleanza durerà più che sia
possibile, ma essa è tuttavia conclusa per anni 8.: prima che spiri questo
termine, le due Potenze penseranno agli interessi dei loro Impero, e
giudicheranno se le circostanze esigano di prolungarla. - Le due Parti sono al
tempo stesso convenute d'impegnare i Re d'Inghilterra e di Prussia, con altre
Potenze, ad accedere a quest'alleanza.
Si
crede in Germania, che l'Imperatore abbia acceduto a quest'alleanza una col
l'Inghilterra. - La Porta ha dichiarata guerra alla Repubblica Batava.
-L'Elvezia ha dichiarata la guerra all'Imperatore: oltre li 18 m. uomini, che
deve dar alla Francia, avrà un Corpo d'armata di 60 m. uomini che agiranno di
concerto.
Milano 17. Germile. Arriva in questo momento la fausta novella, che il
Generale Massena abbia battuto gli
Austriaci in Torfolo, e fatti 5000. prigioneri. I Francesi si sono impadroniti
d'Inspruk, Bolzano, e Trento.
Le
tre Divisioni Serrurier Hatry, e Grenier occupano
presentemente la sinistra riva dell'Adige, ed i posti avvanzati arrivano fino a
Roveredo.
Non
si è mai veduto un attacco così terribile, quanto quello ch'è avvenuto sulle
sponde del Legnago. Il 15. Reggimento de' Cacciatori a cavallo, e 'l corpo
delle Guide sono stati estremamente maltrattati. Il Generai Vulhouski ha corso
grande rischio di restar prigioniero. Tre volte gli Austriaci sono stati
respinti con perdita, e ben tre volte sono ritornati all'attacco. Finalmente
protetti dal cannone di S. Pietro di Legnago, un Corpo di 6000. Ungheri, un
grosso distaccamento di Cacciatori Tirolesi, ed il Reggimento Wurmser di Cavalleria fecero una
vigorosa sortita. Furono allora i Francesi forzati a piegare, e gli Austriaci
s'impadronirono di due obici, e due pezzi di cannone. Dalla parte de' Francesi
restarono morti un Generai di Brigata, e più di 40 Officiali di ogni grado, e
due Generali feriti.
La
Division del centro in seguito vien a rinculare anch'essa; Scherer si trova quasi cinto da tutti i lati; il Generai Montrichard malgrado prodigj di valore
vien parimente rispinto. Fra questo mentre il bravo Generale Moreau avendo inteso, che le truppe
Francesi combattevano in ritirata, sforza la sua marcia, e trova gli Austriaci
padroni de' posti occupati pria dal Generai Scherer
Fu dato allora il segnale; gli Austriaci sorpresi di vedersi assaliti di
fianco, si difendono con coraggio.
L'una
parte, e l'altra si battono accanitamente; ma in fine i Tedeschi cedono al
valore Francese. Respinti volgono le spalle, e son trucidati, o fatti
prigionieri. I Pollacchi hanno moltissimo contributo al successo della vittoria
di questa giornata; né si potrebbe dar loro tutta la lode, che meritano. Moreau si è portato da abile Generale;
ha sopratutto spiegata una presenza di spirito, ed un sangue freddo ammirabile.
Noi abbiamo ricuperati tutti i posti antichi, ed altri ancora più favorevoli.
Siamo avvisati in questo punto, che il Genera) Scherer ha data la sua dimissione, e che l'Armata ha scelto Moreau per Generale in Capo.
Quest'ultimo ha modestamente rifiutato. I Francesi in quest'azione hanno
perduto molta gente; ma la perdita degli Austriaci è stati assai più
considerevole.
Roma 29. Germile. Soffre questa centrale tuttavia scarsezza di farine. I
grandi edili prendono le più opportune disposizioni pel buon ordine della
vendita nei mercati: in Livorno è stato destinato un numero di cavalli per
trasportar il grano qui per terra.
Tribunato 28. Germile. li Consolato ha spedito un Messaggio a questo Consiglio, nel
quale partecipa ai Rappresentanti del Popolo, ch'essendo stati predati nel Porto
di Civitavecchia due legni turchi, il citt. Bertolio Ambasciatore della Rep.
Franc. ha dato ordine al Ministro di Guerra, che i due legni suddetti
restassero in beneficio della nostra Marina. In vista dei qual ordine il
suddetto Min. di Guerra, e Marina avendo fatti apporre i sigilli a detti legni,
ne ha preso il formale possesso a nome della Romana Repubblica, e ne ha
partecipata la notizia ai membri del Consolato .
-
Il Generale di Divisione Belair, ha preso il comando delle Truppe Francesi sul
territorio della Repubblica .
Veroli 25 germile.
Il Presidente, e il Prefetto del Tribunale di Censura al Cittadino Martelli
Ministro della Giustizia, e Polizia. «Cittadino
Ministro, i Francesi diedero jeri l'attacco generale agl'Insorgenti dei
Territorio Napoletano. S'intese qui un forte cannoneggiamento, e questa mattina
si è saputo, che i Paesi ribelli hanno mandato i Deputati al General Francese
per implorare il perdono, che la moderazione Repubblicana ha loro accordato; e
dopo aver capitolato, alle ore nove di questa mattina è entrata la Truppa
all'Isola, a Sora, ad Arpino, Arce, Isoletta, Santo Padre ce., alla riserva
della Comune di Fontana, la quale non avendo mandati i Deputati, ed essendo
fuggiti gli abitanti, si dice che sia stata in parte bruciata. Vi partecipiamo
questa consolante notizia per discarico del nostro dovere. Il soccorso della
forza è giunto in tempo da Napoli, onde i Briganti hanno dovuto desistere dalla
loro ostinazione .
Altra da Roma - Notizia Recentissima
Mantova 18. Germile. L'Armata Francese d'Italia ha proclamato per suo Generale
in Capo il generale Moreau in vece
del generale Scherer Si dice che il
motivo di una tale risoluzione sia il malcontento nato nell'armata per avere il
generale Scherer dato un ordine
inconsiderato di prendere per assalto la fortificata città di Verona, da dove l'Armata Francese fu
rispinta. Gli Austriaci invasero allora un tratto di Paese Cisalpino; ma
l'intrepido Moreau il giorno dopo
rispinse l'inimico fino dentro Verona, e
gli fece molti prigionieri. Scherer si è ritirato
in Mantova, e si attende da Parigi, che il Direttorio approvi la divisata
nomina proclamata dal corpo dell'armata.
Miscellanea di
articoli curiosissimi.
Da Torino. Il Governo Provvisorio, e la Municipalità hanno inteso con
orrore la barbarie de' Carmelitani scalzi: ora un nostro fratello è già sciolto
dalle loro illegali catene: reiterate notizie ci pervengono di simili crudeltà
nelle varie famiglie dette finora religiose. Non è possibile d'introdurre la
libertà, e l'uguaglianza ne' chiostri. Stabiliti questi due diritti ne'
chiostri, o i frati non son più frati, o gli scandali saranno eterni .
Da Lucca. Il Legislator Mancarelli vi ha fatta la mozione, che
l’illustrissimo sia dato al ladro, l'Eccellenza alla Spia, il Serenissimo al
Boja. (Questa mozione ricorda il tratto
di un bello spirito francese, il quale ne'principj della rivoluzione, dette
colà al familiare Lacché, il titolo di Conte a comitando; al familiare Cocchiere il titolo di Duca, a ducendo;
al familiare guarda portone, quello di
Marchese, come custode della marca, cioè del confine.
Da Milano. Quando l'ottimo Generale, e Cittadino Joubert, era per
partir da Milano, il celebre Achille da' piè leggieri, cioè il General Mack ,
gli scrisse una lettera, si dice concepita in questi termini. «Cittadino. Io
son in Milano, e Voi non potete ignorarlo. Mi son dato spontaneo nelle mani di
Championnet, né avrei creduto di dover esser trattato come prigioniero di
guerra. Ma poiché mi avveggo d'essermi ingannato, vi chieggo d'esser cambiato con
qualche Generale Francese, che sia prigioniero presso le potenze coalizzate.
Intanto &c.
Ecco
la risposta di Joubert.
Monsieur
La
resa della vostra persona vi fu suggerita dalla vostra viltà, non già d'alcun commendevole
principio. Debbo quindi mandarvi a Brianzone. Del resto; non che un Generale, io non troverei un semplice soldato
francese prigioniero, che volesse esser cambiato con voi. Vorrebbe morire prima
di sentirsi proporre una simile cosa.
Joubert
Da
Parigi. Quando Voltaire morì il farmaceutico che ne imbalsamò il cadavere,
chiese, ed ottenne ritenere per sé il cervello, che conservò dentro
l'acquavite. Ora il figlio ed erede del medesimo, ha pensato depositarlo nel
Museo, e ne ha scritta a tal proposito al Ministro dell'Interno una lettera,
della quale ecco la risposta.
Cittadino: ho col più vivo interesse letta la lettera, nella quale
offerite il cervello di Voltaire al Governo: accetto a nome di questo, e colla
più viva riconoscenza gli avvanzi preziosi dell'immortale Patriarca di Ferney.
Voi credete, che cotesti venerandi avvanzi debbano collocarsi nel Museo d'istoria
naturale; ma non istimereste meglio che lo fossero nella biblioteca nazionale,
ed in mezzo alle produzioni dell'ingegno, che gli animò? Poiché voi volete aver
la bontà di portarle voi stesso a casa mia, vi priego di non differirlo un
momento. Ho tutto la fretta e la premura di ricevere dalle vostre mani il
cervello di quell'uomo illustre, che rese tanto importanti servigi all'Europa,
né uscirà dalle mie, che per rimaner esposto alla pubblica venerazione nel superbo stabilimento, che gli deve una
parte del suo splendore.
Domenica sera 9.
Fiorile.
Jeri
mattina più centinaja d'insurgenti di Gragnano piombarono sopra Castellamare, e
si diressero tosto al forte, che guarda il molo: i tre valorosi Offiziali di
marina, che vi erano, si accinsero alla difesa; i cannonieri ricusavano di
obbedire. Garofano, uno de' tre, ardito e coraggioso giovane di 24. anni, si
pone vicino il cannone, sfodera la scialba per obbligarli a sparare, essi
tirano il colpo in aria, l'egregio giovane grida la patria e tradita: si gitta dal forte in una barchetta, da di
mano a remi, e comincia a vogare da se; gl'insurgenti gli sparano sopra una
grandine di fucilate, ed egli spira traforato da più palle. Saltano quei mostri
allora nella barchetta, al grido di viva la Santa fede, ed il Re, sventrano il cadavere, lo tagliano a pezzi,
spezzano la testa, ne cacciano il cervello, si fanno un trastullo di crudeltà
di quelle reliquie, infine le brugiano. Un altro officiale è ferito di largo
colpo di bajonetta sulla testa, ed oppresso dal colpo di un calce di fucile sul
fianco, ma riesce ad alcuni cittadini tirarlo dalle mani di quei mostri, e
prenderlo per consegnato: approdano intanto i predoni inglesi con un vascello,
ed una fregata, sbarcano più centinaja dei già regg. degli esteri, insurgenti
di Cetara, e poco più di una ventina de' loro; prendono di viva forza, e
trasportano sulle loro navi il terzo officiale; già gl'insurgenti aveano
voltato il cannone sopra le nostre barche cannoniere; il nostro prode
Caracciolo, che le comandava, lasciandole colà colle necessarie istruzioni,
venne quì nella sera a ricercare soccorso: tosto il Generale Sarazin partì
nella notte con truppa di fanteria, e di cavalleria; questa mattina lo stesso
Generai Macdonald si è portato alla Torre dell'Annunciata per esser a grado di
meglio dare le sue disposizioni; e due altre barche cannoniere, con due
bombardiere, son partite pure per colà.
Gl'insurgenti,
e gli Svizzeri avevano intanto piantati 3 cannoni dalla parte della strada
maestra; la brava fanteria francese penetrando per gli orti, e le massarie, gli
hanno assaltati di fianco, e ne hanno fatto un macello, scagliandosi subito, e
ripigliando il forte del molo. li vascello inglese si era accostato verso la
Torre dell'Annunciata, le due nostre bombardiere spararono su lui; egli si
ripiegò tosto su la fregata, ed amendue dettero di vela, e si allontanarono,
favoriti da piccola burrasca di mare, che insurs' a tempo in loro favore, senza
che né il vascello, né la fregata abbian tirato un colpo, né fatto il minimo
tentativo per raccogliere i loro, che tutti son rimasti o morti, o prigionieri.
A 23 ore è quì ritornato il General Macdonald pontando sulla carrozza una
bandiera tolta a' vinti; poco dopo è giunto un Dragone portandone un'altra. Il
Generale ha spedito subito un ajutante a dar parte al Governo, che mentre la
fanteria riprendeva Castellamare, la Cavalleria puniva Gragnano, e Lettere; il
corpo fin da giovedì notte spedito per Salerno, vi era similmente entrato, dopo
aver battuto quegl'insurgenti. Gran gruppi di guardia civica si son uniti tosto
per ballare la carmagnola intorno all'albero nel largo nazionale, gridando viva
il General Macdonald, viva l'Armata Francese, la libertà &C.
Questa
mane stessa un'altro legno inglese per mezzo delle sue lance aveva tentato far
uno sbarco dalla parte di Baja, ma è stato bravamento rispinto dalla batteria
di Peniscola.