libertA'

eguaglianza

 

MONITORE    NAPOLITANO

 

QUINTIDI’ 25. FIORILE ANNO VII. DELLA LIBERTA;

 

I. DELLA REPUBBLICA NAPOLETANA UNA, ED INDIVISIBILE

 

                   (MARTEDI 14. MAGGIO 1799)

 

MAJESTAS POPULI

 

Secondo trimestre. Num. 28

 

 

 

Il primo indizio d'interna virtù, indizio, che si trasforma in arra de' futuri destini di un Popolo, è, che a misura della difficoltà delle circostanze, cresca l'attività, ed il coraggio negl'Individui. Così l'uomo si avvezza a trarre partito da tutte le sue facoltà, e co' mezzi, che procrea a se stesso si rende superiore alle circostanze, e padroneggia gli eventi. Noi cominciamo felicemente a dar quest'indizj. Destituti, per le passate vicende, di ogni mezzo, cominciamo a crearli; l'ardore, e l'attività cresce ogni giorno ne' Patrioti, ed ogni giorno decresce in questo minuto Popolo la prima ritrosia, o apatia pel nuovo sistema. Le sparse insurgenze, se affliggono, danno motivo a' buoni di riconcentrar le loro azioni, ed esercita la vigilanza di tutti sulla pubblica bisogna.

L'attuale posizione d'Italia, non è uno svantaggio: l'Italia resterà una Nazione guerriera, combatterà del suo, non dell'altrui ferro cinta; si comprenderà la gran verità, che un popolo non si difende mai bene, che da se stesso, e che l'Italia indipendente e libera, è utile alleata; dipendente è di peso; perché la libertà non può amarsi per metà, e non produce i suoi miracoli che presso i Popoli tutti affatto liberi.

Per rimetter il buon ordine, e tranquillare i nostri Dipartimenti sono stati nominati otto Commissarj organizzatori, e sono i seguenti; del Vesuvio, Tirone; del Volturno, Ignazio Falconieri; del Sele, e del Bradano, Ferdinando Ruggi (si dice che abbia rinunciato); del Calore, Pier Gio: de Luca; del Gargano, Luigi Mastrolillo; dell'Ofanto, e del Leuca, Amodio Ricciardi, dell'Aterno, del Gran Sasso, e del Fucino, Stanislao Melchiorre.

Questa mane la nostra Cavalleria destinata a partire per Puglia, in numero già di 1200., si è riunita a dar il giuramento nel Largo Nazionale; l'ardore di distinguersi era dipinto su tutti i volti, e il sacro amor della Patria, e della libertà infiammava gli occhi di tutti. Essa si è formata in un quadro; hanno assistito il Ministro di Guerra Manthonè; per la Commissione Legislativa i due Rappresentanti Mario Pagano, e Marcello Scotti; per l'Esectitiva il Rappresentante Albanese. Il Ministro le ha dirizzato breve, istruttiva, ed energica arringa, altra non men saggia arringa le ha diretta anche il Rappresentante Scotti, il quale nella sua doppia qualità di Rappresentante, e di Ecclesiastico, l'ha poi benedetta in nome di Dio, e della Repubblica. Il Comitato Napoletano ha risposto a nome di tutti i suoi compagni, ed ha ringraziato la Repubblica, giurato vivere, e morire per essa, la subordinazione a' loro superiori, e l'obbedienza alle leggi. Immediatamente ha presa la marcia per Nola, dove precede la Fanteria di due giorni E' uscita intanto l'organizzazione di amendue. La Cavalleria è per ora di tre Reggimenti, ciascuno di 12. Compagnie, e ciascuna di queste di cinquantaquattro uomini montati, oltre i tre Officiali, Capitano, Tenente, e secondo Tenente. Della istruzione diretta al General di Divisione Federici, sono rilevabili i seguenti articoli.

I Capi di Squadrone sono autorizzati a dare delle recreazioni pubbliche, purché si abbian presenti le istanze della Repubblica.

Il Cappellano è incaricato di spiegare ogni cinque giorni i principj della Democrazia. Egli deve istruire i Volontarj, non già sul tuono di una predica; ma con l'espressione di un discorso familiare e naturale. Rileverà il rispetto, che si deve alla proprietà de' Cittadini, ispirerà l'amore per gli uomini, l'orrore pel delitto, e la sommissione alla legge, ed alle Autorità costituite; in somma riunirà nella sua missione il doppio dovere di conciliatore, e d'istruttore. I Patrioti sono incaricati di riscontrare il Ministro della Guerra, pel canale de' loro Superiori Militari del zelo con cui i cappellani eseguiranno quest'articolo.

I tre Reggimenti non sono completi, e per le sofferte requisizioni di cavalli, neppure tutti forniti di cavallo, si completeranno, e forniranno de' secondi nella Puglia per quanto sarà possibile. La partenza del General Federici è differita per ora a cagione di sua salute. Le Legioni di Fanteria, devono seguirli dopo due giorni; l'organizzazione se n'è pubblicata anche stamattina. Esse si chiamano la Sannita, la Volturna, la Salentina, e la Lucana; ciascuna composta di tre Battaglioni, distinti col numero 1. 2. 3., ogni Battaglione di 9. Compagnie, delle quali una di Granatieri; questa di 80., le altre di 120. teste, e tre Officiali per ciascuna, Capitano, primo, e secondo Tenente. Coteste Legioni si completeranno in Puglia, dove stan già pronti attendendole, e il noto Capitan Florio colla sua gente, ed infinito numero di Patrioti.

 

‑ Partono anche in punto per Salerno cinquecento nostri soldati con più pezzi di artiglieria, e 200. Francesi della guernigione di S. Eramo.

 

Disposizione generale di marcia per gli Uffiziali,

che debbono formare le quattro nuove Legioni.

 

1. Tutti gli Uffiziali destinati all'organizzazione della Truppa di linea di fanteria, marceranno due giorni dopo la data di questa determinazione. L'equipaggio di ciascuno sarà un fagotto, e d'un fucile.

2. Essi dipenderanno dagli ordini del Cittadino Matera, che li diriggerà nella loro missione; e perché questo servizio non è tutto affatto militare, così non avranno altra dipendenza, che la sua

3. Il Cittadino Matera stabilirà un Consiglio di Amministrazione da regolare gl'interessi, il sostentamento, e quant'occorra pe' bisogni di questa commissione. Le marce saranno tutte a piedi, e da veri Repubblicani; ma si proccureranno transiti comodi, e per nulla defatiganti. Rimane autorizzato il Cittadino Matera di fissare le Comuni, ed i giorni da parmanervi.

4. Questa compagnia bivaccherà di tratto in tratto, porgendo un esempio imponente de' disagi, che debbono soffrirsi nella carriera militare; e ripartita in picciole aggregazioni di 30., o 40. Individui avranno comune la mensa senza distinzione alcuna. Gli Uffiziali godranno la sola metà de' soldi, di cui godevano, e giungeranno a goderli interi, e secondo la promozione seguente, sul riscontro delle loro azioni, che mi sarà rimesso dal Consiglio di Vigilanza.

5. Questo Consiglio sarà permanente. Avrà per Presidente il Cittadino Matera, e per Membri i Cittadini Rocco Lentini, Francesco Rossi, Pietro de Roche, ed Angelo d'Ambrosio. Esso serberà un registro giornaliero della condotta di ciascun individuo: vi rimarcherà gli atti di umanità d'ogni specie; le testimonianze di vera fratellanza col Popolo; gli atti di temperanza, e di disinteresse; i riscontri di coraggio, purché sian quelli della virtù; l'incoraggiamento ne' disagi; la intrepidezza ne' perigli; la fiducia, ed il rispetto per la legge; l'orrore per ogni delitto, e per ogni tiranno; e la ripruova di essersi operata la rivoluzione nel cuore, calpestando coi fatti quell'infame linea di separazione, che distingueva diversa specie tra' Cittadini. I risultati degli atti di questo registro, che mi si faran giungere ogni Decade, verranno ammessi al godimento degl'interi averi quelli fra gl'individui, che ne han meritata menzione; anzi se vi sarà taluno, che vi si distinguesse con qualche atto speciale, godrà i soldi, che corrisponderanno all'impiego, a cui sarà per esser promosso. Oggimai bisogna convincersi, che nel Governo attuale non v'è miglior mezzo per promuoversi, che quello di mostrare de' talenti, e della virtù.

6. Il Cittadino Matera è autorizzato a far prestare dal Consiglio di Amministrazione tutt'i soccorsi, de' quali potrà bisognare qualunque degl'Individui, che dirigge.

7. La Commissione di Vigilanza rileverà dal Popolo i mali che ha sofferti; quelli, che lo affiggono: rimarcherà lo stato della opinione pubblica sulla rivoluzione, e sulla condotta, che han serbata le Truppe, ed i pubblici Funzionarj : rileverà con precisione le operazioni de' Preti e di tutti gli addetti al culto della Religione: in somma si darà le cure più minute per conoscere gli abusi, ed i disordini, che vi si fossero introdotti, onde mettere il Governo nel caso di rettificarli

8. Quando essi avran terminato cotesto incarico della più gelosa importanza, allora si ricomporranno in forza di Battaglioni, distribuendosi ne' varj Dipartimenti secondo la indicazione, che sarà loro prefissa dal Cittadino Matera.

 

Ariano li 12. Fiorile.

 

Giuseppe de Logoteta alla Commissione Esecutiva

Salute, e prosperità.

 

Cittadini, essendomi portato in alcuni Dipartimenti in compagnia de' benemeriti Cittadini Stilo, e Ponticelli, passando per questo Comune, pervenimmo fino a Bari. In questa occasione abbiamo osservato, che lo spirito pubblico è da pertutto in profondo letargo, che Commissari, o non ve ne sono, o quei, che vi si trovano sono incapaci di esercitar questa carica gelosa, ed importante. Di fatti, se per fortuna nel passaggio della truppa Francese in Ariano, non avessimo noi altri riparato al disordine, che i malevoli volevano cagionare sul pretesto della contribuzione imposta dal Generale Francese, vi sarebbe stata una rivolta. Ritornati dal nostro viaggio, trovammo in Ariano notizie funeste della controrivoluzione seguita in varj luoghi vicini, e ci accorgemmo, che il pericolo era anche maggiore, se Mirabella, ed altre Comuni, avessero seguito l'istesso sistema. Quindi per mezzo del Cittadino Luparelli, tanto rinomato per le sue virtù Repubblicane, insinuammo a questa Municipalità, di armar gente, per assicurare la tranquillità pubblica, e poter tenere a freno i luoghi circonvicini. Per buona sorte il Comandante della Guardia Nazionale è il Cittadino Florio, uomo di coraggio e deciso patriota: l'armamento seguì felicemente, e jeri si è scritto a Montefusco all'Udienza Nazionale, anzinché avesse armata gente per attaccare alcuni paesotti insorgenti, nel tempo che da Florio si dovea attaccar Grottaminarda, ove un Prete scelerato avea fatto tagliare l'albero della libertà, girando per le strade colle fetide, ed abbominevoli immagini de' tiranni. Costui avea fatto arrestare tredici patrioti, che dall'Ofanto givano a Napoli, e sul pretesto, che portavano le barbette, e capelli tagliati, credendoli Giacobini, al solito li trattò crudelmente. li Corriere spedito a Montefusco è stato arrestato, giacché quel paese anche è in piena insurrezione. Un altro, che da noi erasi a voi spedito con lettere fu arrestato ad Avellino, ove un certo Costantino de Filippis dispose l'insurgenza, ma oggi da qui sentonsi le cannonate. Quei di Grottaminarda rilasciarono i Patrioti, che aveano in ferri a richiesta del Cittadino Florio, e di già ne abbiamo alcuni fra noi. li Cittadino Capuccio di Mirabella ha con molta virtù resistito alle seducenti insinuazioni di un certo Acquaviva, che volea tentarlo per far la controrivoluzione in quella Comune, ed avendo chiesto gente da qui, si è mandato oggi un rinforzo, che se occorre, domani si aumenterà. Noi già qui abbiamo aumentate le nostre forze, affinchè essendo battuti per la via di Avellino gl'insurgenti, non possano ritornare in Puglia, e cosi metterli in mezzo due fuochi, e non lasceremo cosa intentata per far trionfare la causa della libertà, essendo mio naturale, che le forze, e le facoltà intellettuali mi si aumentano in ragione delle difficoltà de' pericoli. Stilo, Policarpo, e Luparelli, non cessano di essere benemeriti della patria & consolando, & consulendo. Cittadini, permettete che vi esponga una triste verità. Da per tutto ove son passato, ho veduto trionfare gli Aristocratici, e quei, che sotto il Tiranno succhiavano il sangue de' poveri; ed i buoni patrioti oppressi. Trani fa spezzare il cuore ad ogni essere vivente, e ragionevole: le case de' patrioti bruciate, ed i traditori, ed il Castellano passeggiano impuniti, insultando le ombre onorate de' nostri eroi assassinati. Ascoltate una volta la voce di un uomo che non ha che temere, né che sperare; e gradite la maniera franca e sincera, colla quale si esprime. Viva la Repubblica.

 

Logoteta.

 

Dal Quartier Generale di Caserta, il dì 20. Fiorile, anno 7. della Repubblica Francese una, ed indivisibile.

 

MACDONALD General in Capo dell'Armata di Napoli.

 

AL SIGNOR THOUBRIDGE

 

Ho ricevuta, Signore, la lettera, che mi avete fatto l'onore di scrivermi in data de' 6. Maggio (v. s.).

 

A seconda de' vostri desiderj dò gli ordini, perché gl'Inglesi fatti prigionieri a Salerno sieno condotti al vostro bordo. Quanto a' Napoletani presi a Castellammare, non posso, Signore, considerarli come Inglesi, giacché essi son mantenuti, e pagati dal Governo Siciliano (in guerra colla Repubblica Francese), e 'l cambio non può aver luogo, che co' Francesi, i quali sono in potere di questo Governo. Vi rinnovo dunque la domanda di farmi restituire il Cittadino Ribaud vice‑Console di Francia in Messina, allora non solamente io vi farò rimettere tutt'i prigionieri di Castellammare, ma ancora tutte le persone, che potrete ricercare da Napoli. Aggiungo intanto a queste disposizioni una condizione, quella cioè di rimandarne i Militari, i Membri delle Autorità costituite, ed i Patrioti della Repubblica Napoletana, arrestati illegittimamente, o per tradimento dal ribelli del paese.

Quando porrete fine, o Signore, agli orrori d'una guerra civile, che voi suscitate? Voi cagionate la morte a più migliaia d'innocenti sedotti, o traviati, e la ruina, la devastazione, e l'incendio delle loro proprietà.

I militari soli, Signore, sono l'oggetto della guerra, essi ne debbono sopportare tutt' i mali; ed lo reclamo con confidenza la vostra lealtà, per risparmiare a' pacifici Cittadini le sventure, che molti di essi han già provate.

Vi dichiaro, che l'Armata Francese è risoluta a mantenersi nella sua conquista, ed a sostenere la Libertà, che essa ha generosamente data ad un Popolo, che n' è degno. Questa dichiarazione vi basterà senza dubbio, per farvi rinunciare ad un genere di guerra, che vi tira addosso le maledizioni di tutti gli amici dell'umanità.

Sono con una perfetta considerazione.

 

Il Generai in Capo MACDONALD.

 

Napoli 4. Fiorile anno 7.

 

LA COMMISSIONE LEGISLATIVA

 

Considerando, che l'energia de' bravi nostri Repubblicani, qualora sia ben diretta, basta ad assicurar fermamente la nostra libertà contra di qualunque sforzo degl'interni nemici.

Considerando, che per le nere trame, e per le perfide arti di pochi nemici della tranquillità, e del pubblico bene si è introdotto qualche disordine nella Guardia Nazionale.

Considerando, che con alquante opportune misure si può ristabilire nella Guardia Nazionale il buon ordine, la disciplina, e la rapidità delle sue operazioni, decreta:

l. Tutte le leggi pubblicate finora per la Guardia Nazionale restano in vigore, salvo per quelle cose, che si trovassero mutate colle disposizioni di  questa legge, la quale sarà solo per questa Centrale per ora, fino a che si sia con opportune modificazioni adattata benanche a' Dipartimenti.

2. Tutti i Cittadini di questa Centrale da' sedici a' sessant'anni inclusivi, sono compresi nella Guardia Nazionale.

3. Le Municipalità coll'assistenza de' Parrochi, e de' Capitani di Ottina presenteranno fra dodici giorni la nota coll'abitazione di tutti i Cittadini da' sedici a sessant'anni.

4, Non sono compresi nella Guardia Nazionale i giornalieri, e gli altri indigenti, non gli storpj, i ciechi, aneurismatici, cioè quei, che soffrono dilatazione di arteria, epilettici, ed idropici; e questi saranno esentati dopo l'esame fatto da tre Professori di Medicina probi, e di conosciuto civismo.

5. I compresi nella Guardia Nazionale saranno divisi in due classi, una sedentaria, e l'altra attiva. Quelli della classe sedentaria non sono tenuti al servizio personale, ma solo a pagare una certa somma al mese: quei della classe attiva saranno tenuti al servizio personale, senza che se ne possano esentare con qualunque pagamento.

6. Degli ascritti nella classe attiva si formeranno sei Legioni. Ogni Legione avrà un Quartier Generale: saranno ascritti in ciascuna Legione gli individui, che si trovino ad abitare più vicini al Quartiere, per quanto lo permetteranno le circostanze.

7. Spetterà alla Piana Maggiore della Guardia Nazionale di assegnare alla classe attiva, o alla sedentaria gl' individui notati nella Guardia Nazionale, e rimarrà risponsabile della scelta.

8. Ciascuno della classe sedentaria pagherà trentacinque grana effettive al mese per quel servizio attivo, che non presterà alla Patria.

9. I Preti non indigenti, i Monaci di qualunque carattere, ed osservanza, eccetto i Mendicanti non possidenti saranno nella classe sedentaria, e pagheranno come gli altri, che sono in essa. Se alcuno di loro in vece di pagare vorrà fare il servizio personale se glie si lascia la piena libertà, purché venga creduto atto dalla Piana Maggiore.

10. I Funzionari pubblici, cioè i membri dei due poteri Legislativo, ed Esecutivo, i Ministri, ed i Segretarj Generali sono nella classe sedentaria fra i contribuenti.

11. GI'impiegati al servizio della Repubblica sono nella classe attiva, e saranno ammessi fra i contribuenti nel solo caso, che qualche giusta cagione non permetta loro di fare il servizio personale.

12. Quei fra gi'impiegati, che abbiano qualche posto nella Guardia Nazionale, qualora non bene adempiano ai doveri loro dell'una, e dell'altra carica, saranno costretti dalla Piana Maggiore a rinunziare al posto della Guardia Nazionale, ed allora faranno il servizio personale, se non vengano per giuste cagioni ammessi fra i contribuenti.

13. I Funzionarj pubblici, che avessero qualche posto nella Guardia Nazionale ne sono privati con questa legge.

14. Nessun Cittadino della classe attiva può dispensarsi dalla sua Guardia senza il permesso del suo Capitano, il quale dovrà in iscritto dar conto al  suo Capo di Legione de' motivi, che avranno indotto ad accordare quel permesso.

15. Coloro, che senza permesso del loro Capitano mancheranno alla Guardia, saranno puniti a tenore delle leggi militari. Perché non si dia luogho a' pretesti, i Generali e gli Mutanti Generali restano incaricati sotto la più stretta risponsabilità di prendere tutti gli espedienti più facili, e pronti, acciò si sappia due giorni prima la volta del rispettivo servizio.

16. L'Amministrazione Militare impiegherà dietro i convenevoli informi buona porzione del denaro ricavato dai contribuenti in ricompensare le fatiche straordinarie di quei Cittadini, che dotati di vero animo Repubblicano, ed ardenti di sincero amor della Patria, mancano di beni di fortuna, e vivono coi proprj travagli.

17. Tutti coloro, che non essendo Cittadini della Repubblica Napoletana vogliono essere ammessi al servizio attivo della Guardia Nazionale, debbono ottenere il permesso della Piana Maggiore, che non l'accorderà, se non sull'attestato di civismo in iscritto di tre onesti cogniti Cittadini, e colla risponsabilità loro.

 

Sarà continuato.

 

NOTIZIE STRANIERE.

 

Rastadt 11. Germile. Due nuove battaglie si dicono seguite: una a' 27., e l'altra a' 28. del cadente mese: della prima il General Jourdan scrive a questa Deputazione Francese in data de' 27. da Villingen quanto appresso. «L’Arciduca Carlo postato fra Tuttlingen e Stokak mi ha di nuovo attaccato: la vanguardia Austriaca che era a Tuttlingen fu però battuta e posta in disordine: il nemico riceveva continui rinforzi, e la battaglia è durata fino a notte con grande ostinazione: si sono fatti 5 mila prigionieri con molti Uffiziali». Della seconda battaglia, che dicesi accaduta presso Villingen, non abbiamo dettaglio. Sappiamo solo che il 28. le due Armate erano a fronte nella Svevia: il Quartier Generale di Giordano era a Schramberg. Le truppe Francesi occupano al presente con molta forza le gole che dall'interno della Svevia conducono nella Valle di Kinzing, e nella Selva Nera: le posizioni sono vantaggiose, e vi si possono mantenere fino all'arrivo de' rinforzi, che si trovano in marcia.

 

Altra di Rastadt 12. Germile. Dopo le azioni del dì 27. e 28. non sappiamo che sia seguita altra importante battaglia. Nel dì 28. il Quarfier Generale dell'Arciduca Carlo era sempre a Stokak: il General Staray lo aveva a Stadt Voringen. I Francesi occupavano in faccia a' nemiei, sulla sinistra del Necker, i posti di Rotweil, Dornau, e Oberdorf ricevendo continui rinforzi dai Corpo comandato dal Generai Humbert. Sappiamo che nello stesso giorno entrarono in Graben, un'ora distante da Philisburgo, 600. soldati Francesi, e che altri posti convicini erano stati occupati dalle truppe Repubblicane. Si conferma che nell'azione del 25. restarono morti dalla parte de' Tedeschi, il Principe di Anhalt il Principe Maurizio di Lichtenstein, e molti altri Uffiziali: fra i feriti si trova il Generale Meerfeld, e diversi di primo rango. Dicevasi esser giunti a Gammerdingen alcuni Uffiziali Tedeschi per delinearvi un Campo, e che il Generai Staray col suo Corpo aveva fatto un movimento, avanzandosi nel Virtemberghese, verso Nagod e Sultz.

 

Stutgard 13 Germile. La perdita sofferta dagli Austriaci il 26. decorso, viene da loro stessi valutata a 4. mila morti, e feriti, a 3. mila e 500. prigionieri: da questa confessione si può argomentarne senza dubbio il doppio: il Generai Sant Cyr fu quello che riportò questa completa vittoria: se le truppe Francesi non fossero state molto inferiori in numero agli Austriaci, l'Armata del Principe Carlo sarebbe stata intieramente distrutta. Non si era mai veduta tanta artiglieria ad una battaglia: l'Armata Austriaca aveva gurnita la sua fronte di 300. bocche di fuoco: il numero de' feriti èconsiderabilissimo: a Ulma, Biberack, Kempten, Augsburgo, Ravensburgo, Memmingen ed in altri luoghi, gli Spedali, le Chiese, le case, le scuole, e gli stabilimenti pubblici, sono stati convertiti in Spedali, e sono pieni di Militari.

I Russi che si portano in Italia sono giunti sulle frontiere della Stiria verso il dì 20. Marzo; essi continuavano la loro marcia per Klangenfurt e Leibach sul territorio Veneto.

‑ Tutte le truppe Austriache, accantonate nella Carintia, marciano nel Friuli, e quelle che erano ne' contorni di Klangenfurt si avanzano per Ponteba verso il Tagliamento.

 

Tirolo. li Governatore d'Inspruch ha fatto pubblicare il seguente Proclama.

 

«II Paese del Tirolo è in pericolo: il Corpo di Laudon è stato respinto presso Tauffers, ed ha perduta anche la posizione di Martiribruch. Le truppe I. R. si opposero con tutte le loro forze a' progressi ulteriori del nemico a Laudech e ne' contorni, e coll'assistenza Divina salveranno la Patria, se tutti i Distretti all'intorno, come pure le Città d'Inspruch e di Hall si affretteranno a prendere le armi, e provvedendosi di viveri per quanti giorni sarà loro possibile, marceranno verso Laudech per difendere le gole delle montagne. Si suoni dunque la campana a martello in tutti i Villaggi. Marciate subito bravi Tirolesi,  perché la Patria è in pericolo; cori l'ordine, l'unione, e la confidenza in Dio la salverete»,

 

Milano 26. Germile.

 

Dopo l'ultimo attacco generale fatto dal Francesi, in cui non poterono scacciar gli Austriaci dalle loro posizioni, questi non hanno fatto alcun importante movimento al di quà dell'Adige. I Francesi indeboliti dalle perdite considerabili, hanno creduto di mettersi sulla difesa per aspettare dei rinforzi, ed assicurare i loro trionfi. Hanno perciò lasciato in Mantova una guarnigione di 12 mila uomini, e 4 mila a Peschiera, e 'l restante dell'armata si è posta dietro l'Adda. Credesi, che a quest'ora avranno trasferito il Quartier generale a Lodi. Hanno di più costrutto un ponte a Castiglione, e ben fortificata l'importante posizione di Cassano. Per rianimare l'armata, ed inspirarle dell'entusiasmo sono necessarj dei cangiamenti nei Generali. Scherer ha perduto totalmente la confidenza de' soldati, e non può presentarsi all'armata senza correre il rischio d'essere fischiato. Il perché Moreau benché non sia Generale in Capo, dev'egli farne le veci. Consola però ed incoraggisce di molto i Soldati Francesi l'arrivo del bravo Generale Championnet, a cui credesi, che sarà affidato il comando dell'armata. Il suo valore, ed il suo patriottismo ci riempiono delle più alte speranze. Egli fra breve ci toglierà dallo stato d'inquietudine, che ci ha cagionato l'esito infelice dell'ultima battaglia data dalle truppe Repubblicane ai satelliti dell'Austria. Alcune circostanze però hanno contribuito a spargere l'allarme nei cittadini. Il movimento retrogrado delle armate Francesi, l'esagerazione delle loro perdite, i mai intenzionati, il Ministro di Polizia, che dopo aver allarmato il popolo con un proclama ignorante e intempestivo si diede ad una fuga vile, ed alcuni membri di questo corpo Legislativo, che improvvisamente svanirono, tutto ciò servì ad accrescere i timori; per lo che alcune famiglie benestanti partirono in un subito da Milano, come se la Repubblica Cisalpina fosse di già caduta in potere degli Austriaci. Per rimediare a questo gravissimo inconveniente cagionato in gran parte dagli allarmisti, questo Corpo Legislativo ha unito tutto il potere nelle mani del Direttorio, autorizzandolo a prendere quelle misure che stima a proposito negli affari economici, politici e militari: Il Direttorio ha quindi creato tre commissioni, una di Finanze, l'altra di guerra, la terza di pubblica sicurezza. Ha decretato perciò pena di morte contro qualunque persona, che sopra allarme vero o falso di vicinanza del nemico prendesse le armi per favorirlo, facesse in di lui vantaggio pubblica acclamazione pena di morte a chiunque insultasse in pubblico gli emblemi Repubblicani, suonasse, o facesse suonare campana a martello; pena di morte a chiunque formasse attruppamento di popolo per i motivi suddetti, ed anche per insultare autorità costituite, ed i buoni cittadini a causa dei principj Repubblicani. Il processo nelle forme statarie, si farà in ciascun Dipartimento dal Commissario di Polizia. Un Tribunale di salute pubblica giudicherà militarmente i colpevoli nel termine di 24. ore. La sentenza di morte si porta pronunziata a pluralità di voti, e sarà eseguita colla fucilazione immediata dopo essersi formato il giudizio. Due decadi dopo la pubblicazione del presente decreto (14. Fiorile) s'intenderanno sciolti i Tribunali, quando non vengano espressamente confermati. A tale oggetto il cittadino Delones Comandante di questa Piazza ha pubblicato un proclama, nel quale rassicura i cittadini, che hanno temuto per la libertà vedendo ritirarsi verso questa città l'Armata Repubblicana. I Soldati Francesi promettono di morire anzicché abbandonarsi nelle mani del tiranno Austriaco.

Il Governo Francese conosce a quest'ora gli effetti funesti di tutte quelle pretese riforme, colle quali i suoi agenti osarono violare i diritti sacri d'un popolo, di cui egli proclamò la libertà e l'indipendenza. Nel bisogno in cui siamo, di rianimare il patriottismo, si aprirono i Circoli Costituzionali. Ma appena saranno allontanati i Tedeschi, e svanito ogni pericolo, si richiuderanno, ed i Patrioti saranno forse di nuovo oppressi, ed avviliti.

 

Milano 27. Germile.

 

La posizione delle Annate Francesi secondo le attuali notizie è la presente. La Divisione di Serrurier è a Goito e Peschiera; le Divisioni Grenier e Victor sono nelle parti di Pizzighettone; Mantova non è chiusa che dalle parti venete: il Quartier Generale è a Pizzighettone, e dicesi che dimani passi a Cremona. Si parla di fatti seguiti verso Brescia colla disfatta di un corpo nemico, e dicesi che l'Armata Austriaca che si era riunita a Valeggio e Borghetto, dopo la ritirata dei Francesi, sia ora marciata verso la Chiusa per opporsi ad una divisione del Generai Massena, comandata dal General Dessolle, che ha battuti i Tedeschi dalla parte del Tirreno.

 

Bologna 27. Germile. Le notizie qui giunte nel momento da Milano con staffetta straordinaria portano, che all'Armata d'Italia è già arrivato un rinforzo di 9 mila uomini, compresa molta Cavalleria; che da Nizza marciavano altri 25 mila destinati per Milano; che il Generale Augerau veniva da Perpignano in Italia con tutta la sua numerosa armata; che il Generale Serurier aveva completamente battuti i Tedeschi sotto Bolzano, e fatti 7 mila prigionieri; che i Bresciani levati in massa hanno battuti gl'insurgenti, ed Tedeschi fino sotto Legnano.

 

Altra di Bologna 30. Germile. Le note insorgenze sparse in varj punti della Cisalpina hanno prodotto che l'ordinario corriere di Milano è costretto a prendere la strada di Parma, abbandonando quella di Mantova. Non ostante si sono ricevute delle officiali notizie dal Direttorio di Milano, relativa a' fatti accaduti, ed alle attuali posizioni delle armate Francesi. Tutto è in un grado da non far temere ulteriori progressi del nemico. Se le due giornate de' 6., e 16. Germile furono sanguinose, ed obbligarono i Francesi ad abbandonare la linea, ciò avvenne perché i Tedeschi erano molto più numerosi: costò però ad essi cara una tal passeggiera vittoria. Al presente i Francesi si son concentrati all'Adda e all'Oglio, occupando gl'importanti posti di Lodi, Cassano, Pizzighettone, Soncino, e Pontevigo: il Quartier Generale era li 27. Germile a Lodi: passava poi a Gorreggio, ed in seguito a Calici verso Brescia: la Divisione Garnier era già entrata in Brescia, e molte truppe si trovavano in que' contorni: tutto presagiva che dovesse seguire una battaglia decisiva, ed abbiamo luogo di sperarla per noi favorevole. Gli Austriaci non hanno fatto fino ad ora alcun movimento importante, e si sono limitati soltanto a diverse scorrerie. Si sa poi per certa nuova, che l'Armata del Generale Jourdan si mantiene vantaggiosamente alla Selva Nera, e vi aspetta un rinforzo che è in marcia di 30. mila uomini; e che il Generale Massena aveva ripassato il Reno a Basilea, ed occupava una estensione di terreno, non minore di 30. leghe. Il Direttorio di Milano ha colle sue misure energiche risvegliato intanto il maggiore entusiasmo in tutti i popoli della Repubblica; al solo invito d'armarsi per far fronte al nemico, ha trovata in ciascuno la più pronta disposizione, ed è in grado di riunire un'Armata volontaria di sopra 50. mila uomini, qualora lo richieda il bisogno.

 

Bologna 11. Fiorile.

 

Le voci, che si sono sparse della ritirata del Governo Cisalpino a Voghera sembrano avere qualche probabilità; come pure par vera la presenza di un corpo di Tedeschi di 3. in 4 m. uomini in Parma, il quale dopo che ha passato il Po ha tagliato il Ponte di Piacenza. Tolta così la comunicazione ai paesi di qua dal Po hanno pensato le Autorità di formare un Governo Centrale Provvisorio composto di 3. Cittadini d'ogni Dipartimento, perché per mezzo suo i 5. Dipartimenti possano agir di concerto.

A momenti deve essere affissato un Proclama, che ordina alcune colonne mobili di Nazionali, specialmente disimpiegati, invitando tutti gl'impiegati e possidenti a vegliare una volta coll'armi all'interna sicurezza delle Comuni.

Dicesi che una vanguardia tedesca possa essere partita da Parma alla volta di Reggio.

 

Giugne lettera del Cittadino Neri Commissario del Dipartimento del Sangro, ora detto di Aterno, in data de' 22. Fiorile, nella quale dà parte della resa di Trivento, luogo per la sua natural posizione fortissimo, e la cui controrivoluzione, era sostenuta da cento scellerati, che opprimevano quel Comune, e i luoghi convicini. Il Commissario vi si portò alla testa di 200. Francesi, e della valorosa Legione Patriottica Sannitica, il cui numero accresce, o diminuisce secondo il bisogno, ed era allora di 400. uomini. Prima di accin~ gersi all'assalto l'ecc penetrar un forte, e decisivo proclama: i ribelli avevan già condotti moltissimi Patrioti in un largo per fucilarli, ma fuggirono spaventati, gittandosi, precipitosamente da un dirupo. Il popolo uscì ad incontrarlo processionalmente preceduto dal Clero col Sacramento, e le Statue de' suoi Santi. La Truppa entrò quindi pacificamente, e fra mille applausi; ed il Commissario vi ha lasciato cento Patrioti di guarnigione.

Egli partiva subito al soccorso di Pescara, che non avea viveri, che per pochi altri giorni, ed egli si era dato ogni premura di approvisionarla per mare, e contava di trovarsi colà rinforzato di altri Patrioti per il giorno 26. Ed aggiunge: se i nemici della Patria si oppongono allo stabilimento della nostra Repubblica hanno essi però talmente accresciuto l'entusiasmo ne'buoni Cittadini, che ad ogni invito corrono per battersi. Conchiude mettendo in vista, che le Fortezze di frontiera si trovano sfornite, insistendo perché gli si mandi della truppa di linea.

I bravi Abruzzesi qui dimoranti, che non si dimenticano neppur essi di esser Sanniti, avevano già fatto un proclama invitandosi scambievolmente ad unirsi in un Corpo, e volar al soccorso de' loro Connazionali col Commissario organizzatore, che partirà fra giorni.

 

E. F. P.

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