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MONITORE NAPOLITANO |
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DUODI' 12. Ventoso aNNO VII DELLA LiBERTA'; I, DELLA REpubbICA NAPOLETANA UNA, ED INDIVISIBILE (SABATO 2. MARZO 1799) Num. 9 |
E' incredibile l'ardore col quale la
nostra gioventù non solo, ma l'età provetta di ogni professione, e delle classi
anche già più distinte si presta alla formazione, ed al servizio della Truppa
Nazionale. Abbiam già formato la giandarmeria, tutta di briosa, e costumata
gioventù, e si stanno con prontezza ordinando due legioni di fanteria, e due di
Cavalleria da' Generali di divisione Gius. Wirtz, e Fr. Federici.
Con Corriere giunto martedì scorso dopo
la mezza notte il Gen. Championnet è stato sollecitamente richiamato in Parigi
con avviso di esser destinato Generale nell'Annoverose; ed è di fatti
partito per colà mercordì, giorno seguente, alle 23. ore. Contemporaneamente è
stato per parte de' Francesi posto il suggello all'abitazione del Conte
Esterhasy, Ambasciador Austriaco presso Ferdinando, e che lo ha seguito in
Palermo: Si crede quindi, che tal richiamo abbia per principale scopo il
concertare le operazioni della guerra forse già aperta coll'imperatore atteso
si sa che pur il Generale Jourdan, il quale dal suo quartiere di Strasburgo
aveva col Generale Ernouf fatto una corsa in Rastadt, si sia portato in Parigi.
Il Gen. Championnet prima di partire aveva comunicata al Governo l'approvazione
ricevuta da Parigi di tutto l'operato da lui colla seguente lettera.
«Io vi annunzio con piacere, Cittadini,
che il Direttorio Esecutivo con suo dispaccio de' 23. dello scorso mese, mi fa sapere,
che vengono da esso approvati tutti gli espedienti, che io ho presi per
l'organizzazione del Governo Provvisorio della Repubblica Napoletana. Voi
troverete in quest'atto del Governo Francese una pruova sicurissima della
lealtà, e della sincerità delle promesse della Gran Nazione. Essa i fece
sentire per mezzo mio, esser sua volontà di abbattere la tirannia, sotto la quale gemavate
oppressi, e di rendervi la libertà; e l'armata di
Napoli ha infranto il trono de' vostri re, innalzando sulle sue ruine l'edifizio della
vostra liberazione; ed indipendenza. Ecco quali sono i dritti, che
ha la Repubblica Francese alla vostra riconoscenza: essa però da voi non chiedo in
ricompensa de' benefici, che vi ha resi, che la vostra durevole felicità, e la gloria del vostro paese. Salute e
fratellanza.
Dal Q. G. di Nap. 9. Piovoso an. 7.
Championnet.
Successore del Generale Championnet è
giunto lo stesso mercordì il giorno il General Magdonald, che si è portato ad
alloggiare nell'abitazione stessa del suo predecessore, dimora del già Ministro
Acton. Tosto nel giovedì mattina fu complimentato dall'intero Corpo del nostro
Governo cui egli ha jeri restituita la visita nel Palazzo Nazionale.
Egli ha confermato a voce quanto il
General Championnet aveva significato nella succennata lettera, cioè la
ratifica della Francia all'indipendenza della nostra Repubblica; ha esortato a
porre in piedi il più presto possibile forze di terra, e di mare, ed in ultimo
assicurato, che i nostri insurgenti erano stati battuti in ogni parte.
La nostra Costituzione non tarderà a
pubblicarsi. Questa è la lett. con cui ce ne assicurò il G. Champion. .
«Sono nel dovere di ripetervi con
vigore la decisa intenzione comunicata di già, che il Governo Provvisorio non
ascolti né gli odj personali, né i risentimenti, e i desiderj di vendetta, né
le denunzie particolari, sfornite di appoggio, né i sospetti vaghi, e
adombranti, e le diffidenze mal fondate. Ispirate gli stessi principj alle
autorità pubbliche, e a tutti li cittadini. Voi dovete stabilire per tutto la
concordia, e l'armonia. Dovete principalmente in questo spirito di unione, e di
fratellanza promuovere le Sale d'Istruzione pubblica, che farebbero molto male,
e trascinerebbero delle funeste reazioni, se dassero campo a personalità, e
doglianze, ed a continue accuse; in questa maniera la rivoluzione Francese è stata
sovente snaturata; gli odj partoriscono fazioni, e non tardano a distruggere
una Repubblica; voi dovete profittare della nostra esperienza, dimenticare
generosamente le persecuzioni, ed i mali, che avete sofferti, invigilare
imparzialmente, e senza prevenzione personale su le persone sospette, e
perigliose, e caminare a gran passi, e con regolarità al termine della politica
rigenerazione. Le piccole vedute d'interesse, e d'inimicizia sono indegne di
quelli, che devono occuparsi del vasto progetto del l'organizzazione di un
Governo Repubblicano istituito per la felicità de' popoli, e quando io vi
richiamo in mente questi principj, son persuaso, ch'essi sono già impressi
nell'animo vostro.
Il vostro patriottismo mi è un sicuro
mallevadore, che voi corrisponderete alla mia confidenza, e che rassodarete
colla saviezza, e moderazione l'opera cominciata dal valore Francese, voi
sarete benedetti, adorati, e vi acquisterete i cuori di tutti; questa é la conquista degna
dei vostri.
Mettete in
attività tutte le parti
dell'amministrazione pubblica, mettete in piedi le forze di terra, e di mare, fate riscuotere le contribuzioni
ne' Dipartimenti, compite l'operazione del vostro impronto forzoso sopra
Napoli, presentatemi ogni dieci giorni da computarsi dal 20. Ventoso, uno stato
fedele, e preciso di ogni Dipartimento, della Repubblica Napoletana,
principalmente i rapporti dell'Amministrazione, e per adempire a quest'obbligo
necessario, terminate fra lo spazio di cinque giorni l'organizzazione generale
del l'amministrazione de' Dipartimenti, e de' Corpi elettorali: obbligate gli
Amministratori, ed i Commissarj già nominati a rendersi immantinenti nei loro
posti rispettivi, e fate nello stesso tempo l'amministrazione del Dipartimento
del Vesuvio, e le sei Municipalità, che devono esistere nel Comune di Napoli.
Finalmente
nel primo Germinale prossimo il progetto di Costituzione da darsi alla
Repubblica sia terminato, e che gli Elettori de' differenti Dipartimenti siano
riuniti in Napoli.
Il primo
Germinale, giorno nel quale il popolo Francese si riunì in assemblea primaria
per esercitare la sovranità, sarà proclamato sotto gli auspicj dell'Armata
Francese, vittoriosa, e liberatrice, la sovranità del Popolo Napoletano, l'atto
d'indipendenza della vostra Repubblica; ed il suo Codice Costituzionale.
Preparate tutto per quest'epoca solenne
della confederazione generale, che deve riunire con nodi indissolubili tutte le
parti di questo Stato. Secondate i miei sforzi per lo bene pubblico, e voi mi
troverete sempre pronto a favorire i vostri travagli. Salute e Fratellanza. Dal
Qu. Gen. di Nap. li 5. Vent. an. 7.
Championnet.
In data de' 7
ventoso il Gov. Provvisorio ha nominati il Cittadino Spanò Comand. Generale, ed
il Cittadino Gennaro Serra Comandante in secondo della Guardia Nazionale di
Napoli. I Citt. Fr. Davalos, Fr. Grimaldi, Gius. Schipani, Flam. Scala, Gius.
Sciudi, Ant. Pineda Ajutanti Generali col grado di Capi di Battaglione. Devono
essi porre in attività la detta Guardia Nazionale, giusta le disposizioni della
legge de' 18. Piovoso, e render conto ogni decade delle loro operazioni al
Governo provvisorio. ‑ Con altro proclama degli 8. detto si è ordinato
destinarsi a ognuno de' dodici Capi di battaglione uno de' dodici rioni di
Napoli per procedersi all'allistamento delle persone opportune, e credute
proprie per il completamento delle settantadue Compagnie della Guardia
Nazionale; le persone che si notano deve badarsi che siano probe, attaccate
alla Patria, e coraggiose; vi sarà una pena per chi mancherà di mancherà di montare
la sua guardia, e si assicura che chi non presterà volentieri il suo servizio
in esso Corpo nazionale sarà tenuto come non amante dei bene della Patria,
giacché deve ognuno esser persuaso, che questo è un requisito proprio, e
valevole per meritare la riconoscenza della medesima. ‑ Per l'uniforme
sarà tutta blò anche la fodera; i bottoni metallo indorato col motto Repubblica
Napoletana, i pettini rossi col dente giallo; il bavaro, e le paramaniche
gialle col dente rosso, camisciola gialla, e pantalone blò con coturni: ognuno
avrà al Cappello il suo pennacchio nazionale, e la sua ciappa. ‑
Incaricato il Capo di Brigata Domenico Pino Comandante della Legione Cisalpina
di visitare il forte di S. Eramo ha fatto nel suo rapporto i maggiori elogi
alla Guardia Nazionale, che vi stava di servizio.
Il Comit. Milit. ha fatto inoltre il
seg. decreto.
1. Si stabilirà immediatamente una
direzione di viveri, liquidi, e foraggi, composta dai più probi, e ricchi
Negozianti della Comune di Napoli. Il suo numero non sarà minore di sei
Individui, né maggiore di dieci.
2. Si destinerà per Preside di questa
direzione uno de' più istrutti, e de' più onesti Uffiziali maggiori da
scegliersi o dall'Infanteria, o dall'Artiglieria, o dalla Cavalleria. Il suo Uffizio
di Presidenza sarà permanente: egli s'istruirà sempre de' dettagli; dipenderà
in tempo di pace dal Ministro di Guerra; in tempo di Guerra dal Generale in
capo, accompagnandolo indivisibilmente.
3. Il presidente non avrà parte nelle
nomine, non avrà firma di nessuna specie co' Negozianti, o possidenti interni,
ed esterni per la esecuzione degli approvisionamenti: egli sarà solamente
l'Organo tra il ministro della Guerra o il Generale in Capo, e la direzione de'
Negozianti.
4. Al più presto possibile il Ministro
della Guerra fisserà gli Articoli opportuni sù quest'oggetto interessante,
prendendo per base l'ultimo regolamento dell'ex ministro Ariola, e dandone
conto al Comitato Militare per le ulteriori determinazioni del Governo
Provvisorio.
Insieme col Gen. Championnet è partito
il Ministro delle finanze Bassal, ed è stato sostituito in suo luogo il Citt.
Domenico Degennaro già Consig. delle finanze ed ora uno de' Tesorieri della
Nazione.
Sono stati aggiunti due altri membri al
Governo Provvisorio; cioè Leopoldo Derenzis al Comitato Militare, e Nicola
Defilippis al Comitato dell'interno. ‑ Il Rapp. Manthonè è passato dal
Com. Militare al Centrale. ‑ E' giunto infine, ed ha preso il suo luogo
nel Com. di Polizia il noto, e desiderato Rapp. Gius. Abbamonte.
In data de' 22 Piovoso, la nostra
Repubblica ha nominato il Citt. Nicola Celentani incaricato di affari presso la
Cisalpina.
A mozione del Rapp. Giuseppe Cestari
memore i il nostro Gov. Che Carlo ex‑march. Demarco antico Seg. di Grazia
e Giustizia, e poi e Cons. e Seg. di Stato della Casa detta Reale era stato
nella sua prima qualità valido sostenitore de' Dritti Nazionali, e siasi negli
ultimi giorni della tirannia opposto alla progettata traslazione de' presi di
stato in Messina, gli ha conceduta una pensione vitalizia di ducati 200 il
mese; ed ha incaricato lo stesso Rapp. Cestari a passargliene l'avviso. Egli a
tal nuova ha versate lagrime di tenerezza e di gratitudine verso la sua Patria.
Con decreto de' 5. Ventoso il nostro
Governo Provvisorio ha ordinato, che dovendosi mandare a Parigi i capi d'opera
di scultura, e i monumenti dell'arte che qui si trovano, ed essendo necessario
di conservarne almeno i modelli pel nostro Museo; Il Citt. Venuti Direttore
della fabbrica della Porcellana, ed il Citt. Valadier facciano subito modellare
le statue, i monumenti, ed i capi d'opera d'ogni genere, che dovranno mandarsi
a Parigi.
Il Cittadino Battilori naturale di
Aquino patria di C. Mario, e di M. Tullio C. avea progettata la leva di una
legione, cui in odio delle proscrizioni di Mario ha prescelto il nome di
Legione Tullia, e conseguita perciò l'approvazione prima del Gen. Championnet,
poi del Gen. Macdonald. Si è difatti condotta ad effetto, e sotto il com. del
Ten. Coll. Citt. Giuseppe Onofrio partirà fra giorni per quelle parti
acompagnata altresì da un buon numero di patrioti Abruzzesi, attesocché molti
di quegli insurgenti battuti negli Abruzzi si eran salvati verso quel confine,
e qualche movimento si è inteso in alcune limitrofe comuni del dipart. del
Garigliano.
Nella costa di Amalfi, quei di Cetara
eransi armati in corso, e non solo impedivano il commercio di quella costiera,
ma ardivano talora con qualche discesa turbare la quiete di que' paesi. Inteso
di tal fatti il Governo fece invito a quegli Abitanti, perché si armassero, e
provvedessero alla loro sicurezza. Ecco la lettera con cui il Citt. Nicola
Amalfi dà parte al Comitato centrale del felice effetto di questo invito.
Cittadini
con trasporto vi annuncio la quiete stabilita in tutta la costiera. Gli
abitanti di Vico, e del Piano al vostro invito si sono armati; e 200 condotti
dall'elettore Saverio Palascandolo, e più di altrettanti condotti dalla
Municipalità del Piano hanno giurato l'esterminio de' nemici della libertà. Gli
assassini di Positano hanno temuto il loro entusiasmo, e sono fuggiti; ed a
quest'ora l'onesta gente di quel paese, ed i patrioti, ch'erano rimasti oppressi han ripiantato l'arbore della
libertà. Cetara è stata distrutta, ed incendiata; e le forze repubblicane gli
hanno inseguiti dappertutto. Invano questi assassini su di un piccolo legno
hanno tentato uno sbarco nelle coste del Piano; essi sono stati respinti, ed i Patrioti di Vico, e del Piano
si dispongono assaltarli in una marina disabitata di Massa, dove si sono rifugiati.
- Rappresentanti gli abitanti di Vico, e del Piano si compromettono della
tranquillità della Costiera; riposate sul loro patriottismo; il loro sangue, e le loro sostanze sono per la Repubblica, e per
voi. Nicola Amalfi.
Manca fino a questo punto la posta di
Calabria. Siamo però sempre pieni di fiducia nell'attività, e zelo di que'
bravi concittadini, e particolarmente contiamo sull'avvedutezza di que' di
Monteleone, e del loro Capo Fabiani. Si sà che la municipalità in quella Comune
tostoché eretta pose de' picchetti in tutte le strade che venivano dalla
Campagna non permettendo ad alcun forestiere di entrare o uscire senza che
fusse prima diligenziato. Con tal mezzo arrestò ne' giorni 4, e 9. Febbrajo due
corrieri dello scelerato Winspear uno che inviava al Pizzo con lett. al
magaziniere ordinandoli d'imbarcar per Palermo tutte le bombe, palle, e cannoni
ch'ivi si trovavano, l'altro al Tenenziere della posta in Nicastro con ordine
d'intercettar tutti i pieghi da Nicastro fino a Reggio, e mandarli in Palermo.
Il giorno 6. arrestò altro Corriere con dispaccio dell'ultimo tiranno firmato
dal ministro-rabula Castelcicala diretto all'expres. di Cosenza, in cui gli si
ordinava di conoscere e far conoscere per Vicerè di ambe le Calabrie il Card.
mostro. Quella zelantissima Municipalità fatta copia del dispaccio di tali
lettere le inviò pur al Gen. Championnet.
A' 5. Ventoso il detto Generale inviò
a' Gen. Duhesme, ed Olivier Comandanti
delle Truppe Francesi nell'ex‑provincie di Calabria un proclama in cui loro
raccomanda di osservare la più severa disciplina giacché (dice) la condotta delle truppe da voi comandate è
per influire moltissimo non solo per i successi presenti di questo Paese, ma
benanche per i nostri futuri nella Sicilia: di punire senza riguardo i
colpevoli, dando degli esempj; di trattare però gli abitanti de' Paesi dove
vanno con dolcezza e moderazione, per
assodare (sono sue parole) la nostra
potenza, facendo amar la rivoluzione e facendo benedire le nostre armi
vittoriose, e liberatrici, che devono mantenere la sicurezza delle persone, e
delle proprietà, che io ho posto sotto la salvaguardia della lealtà Francese,
che debbono proteggere la religione, la tranquillità pubblica, ed allettare
tutt' i cuori alla causa della libertà. Non vi dimenticate che questa campagna
è più politica, che militare; e che trattasi piuttosto fárci degli amici e de'
partiggiani, che combattere de' nemici.
Che
le persone, le proprietà siano inviolabilmente rispettate. Che le ruberie, e i
saccheggi siano puniti con severità. Che ogni assassino sia fucilato Noi non
saremmo de' liberatori degni dell'amore, e della riconoscenza; ma conquistatori
avidi e barbari tiranni, se potremmo soffrire le angarie, le oppressioni,
gl'insulti, spesse volte più crudeli ancora, perché feriscono quel che l'uomo
libero ha di più caro, il rispetto, e l'onore. Fate trattare co' riguardi
dovuti le Autorità pubblche, ed impedite che chicchesia le oltraggi, e le
avvilisca. Evitate il rigore che potrebbe nascere dagli odj particolari, e da'
risentimenti personali. Ispirate l'unione, l'amore, e la concordia, fate del
bene spargendo la felicità intorno a voi, e noi ci affretteremo di provvedere
a' bisogni delle vostre Truppe, che si faranno stimare, ed amare colla loro
condotta. Io lo ripeto: La Sicilia ha gli occhi fissi sopra il sistema, che
sarà preso da' Francesi riguardo a' Napoletani, per decidersi in favore della
libertà, o della tirannia, ecc.
Legge
concernente la formazione delle Amministrazioni
Dipartimentali,
e de'Corpi Elettorali.
Considerando che gli avvenimenti
politici, e militari nel fu Regno di Napoli, non permettono ancora la riunione
delle Assemblee primarie, e da queste la convocazione, e la formazione delle
primarie Autorità Amministrative, ed Elettorali.
Che i dritti del Popolo non possono
essere esercitati più utilmente, e di una maniera più conforme alla sua
volontà, ed al suo interesse, che dalla potenza, la quale li ha conquistati, e
che gliene garantisce la conservazione.
Ma volendo nello stesso tempo, che si
dia provvedimento allo stabilimento di tutte le Autorità costituite con la
scelta di soggetti fatta con riflessione: e maturo esame avendo presenti le
circostanze de' luoghi, e delle persone: Decreta quanto siegue.
I. Il Comitato Centrale nominerà senza
alcun ritardo, e lo stesso giorno della pubblicazione del presente decreto i
Commessarj stabiliti presso le Municipalità Dipartimentali in forza della
Legge.
II. I Commessarj nominati per le
Municipalità Dipartimentali sono specialmente incaricati di notificare le
nomine fatte.
III. Esse saranno dirette alle
abitazioni de' Cittadini nominati con obbligo, che tutti si rendano al loro
posti due giorni dopo la notifica della loro elezione.
IV. Nessuna rinuncia sarà ricevuta se
non è stata diretta al Governo Provvisorio accompagnata da un certificato, che il Cittadino nominato si è
trovato al suo posto il giorno indicato dalla Legge, e vi ha esercitato le
funzioni confidategli.
V. Cinque giorni dopo la pubblicazione
del presente decreto le Assemblee Elettorali saranno stabilite in ogni capo
luogo di Dipartimento.
VI. Esse saranno composte da sei
Elettori, da tre Amministratori del Dipartimento, e dal Commessario presso
l'Amministrazione Dipartimentale, il quale avrà nelle dette Assemblee
Elettorali insieme cogli altri voto deliberativo presedendo alle medesime.
VII. Esse non potranno procedere ad
alcuna altra elezione prima, che non sia interamente nominata quella di tutte
le Municipalità de' rispettivi Comuni.
VIII. L'elezioni si faranno per iscrutinio
segreto, ed alla maggioranza de' voti.
IX. L' elezioni fatte dal Corpo
Elettorale non possono essere cassate, che dal Generale in Capo.
X. Dopo le elezioni delle Municipalità si
procederà a quella dei Ricevitori Municipali; e de' Giudici di Pace a tenore
delle istruzioni, che saranno inviate alle Assemblee Elettorali.
XI. Le Assemblee Elettorali terranno il
registro degli scrutinj dell'elezioni, ne sarà rimessa copia autentica al
Generale in capo, ed al Comitato Generale, essendo incaricato di ciò il
Commessario del Potere Esecutivo che eserciterà le funzioni di Scrutatore
presso l'Assemblea. Il Presidente dell'Amministrazione Dipartimentale farà le
funzioni di Presidente delle Assemblee Elettorali.
Ciaja Presidente ‑
Jullien S.G.
Visto, ed approvato
CHAMPIONNET.
In data de' 7. ventoso s'incarica il
Ministro dell'interno di porre subito in attività l'amministrazione del
dipartimento del Vesuvio. Ella è composta de' Cittadini Severo Caputo, Andrea
Coppola, Alesio Fasulo. Il Cittadino Dionigi Pipino è nominato Commissario del
Govemo Provvisorio a questa amministrazione.
In seguito della legge de' 21 Piovoso,
che la Città di Napoli sarà divisa in sei Cantoni, e in ognuno di essi vi sarà
una municipalità, e che vi sarà dippiù un Dicastero centrale nella comune di
Napoli si delibera che i Cantoni di Napoli saranno distribuiti, e chiamati come
siegue.
Chiaia perché nella fine di essa esiste
la Chiesa de' Serviti ov'è il deposito del fam. Sannazaro si chiamerà Cantone
di Sannazaro. Antignano perché in esso è il Castel Sant'Eramo, del quale
impossessatisi i Patrioti giurarono la Libertà, e furono la culla della
Repubblica, è chiamato C. del Monte Libero. Due Porte per uno antico Casino, o
abitazione del cel. fu Pietro Giannone è chiamato C. di Colle Giannone. Il
Seraglio perché quello l'asilo de' Poveri, è detto C. dell'Umanità. Le Padule
perché irrigate dal Sebeto è detto C. del Sebeto. Il Mercato in memoria dei
gran Masaniello primo Repubblicano di Napoli, si chiamerà C. di Masaniello.
In punto il Comitato di Polizia ha
emanato il seguente ordine.
E' evidente il pubblico vantaggio, che
a voi stessi dee risultare dal rifarsi nuovamente le denominazioni, che
additavano le strade di questa vostra Città, e con ispecialità dal rimettersi
prontamente le numerazioni delle porte contenute in ciascuna di esse, dopo di
essere state le une, e le altre distrutte negli ultimi eccessi commessi sotto
la passata infelice Anarchia. Si è perciò questo Comitato con particolar cura
occupato a trovar tutti i mezzi, onde per ora almeno restituir al più presto
possibile la numerazione delle strade nella forma stessa, ch'era stata già
prima eseguita. V'invitiamo dunque, Cittadini, a concorrere ad un'opera tanto
utile per voi medesimi, e siam sicuri, che ognuno per la parte sua vorrà
prestarsi ben volentieri all'adempimento di quanto abbiam creduto necessario di
prescrivere ne' seguenti articoli; specialmente perché la picciolezza della
spesa non potrà disanimare alcuno dal contribuirla, non eccedendo le rate di
essa le forze de' meno agiati fra voi. ‑ I Una Commissione di dodici
probi Cittadini, pieni tutti di vero spirito patriottico è incaricata di
escogitar i metodi opportuni a conseguir un tanto utile oggetto, di procedere
alla stipula de' contratti necessarj, e d'invigilare alla pronta esecuzione. ‑
II. Sono nominati per tal Commissione i Cit. Fr. Carpi, Gio. Campana Genn.
Cacace, Mich. Medici, Gius. Sigismondi, C. Mauro, Gir. Catalano, Gio. Ant.
Lisa, Gio. Ang. Petrucci, Zacc. Gargiulo, Fr. Francia, P. Selvaggio. ‑
III. Resta fissato il prezzo de' mattoni numerati, posti però in opera, cioè di
grana dieci pe'quadroni grandi da mettersi nelle vie principali, e di grana
cinque pe' quadrelli ne' Vicoli. IV Il pagamento di essi si farà in seguito di
certificato de' due Ingegneri Fr. Carpi, e Gio. Campana destinati ad invigilare
per la qualità de' mattoni secondo la mostra, e perché sieno ben posti in
opera. - V. E' autorizzato il Citt. Genn. Cacace a far i pagamenti de' mattoni
messi in opera giusta il prezzo convenuto in vigor d'istrumento in segiuto del
certificato richiesto nell'articolo precedente, come anche di pagar tutte le
spese, che saranno occorse per l'esecuzione. ‑ VI. Gl' inquilini di
ciascuna strada, o vicolo pagheranno ratizzatamente l'importo de' mattoni che
saranno bisognati per la numerazione dell'una, o dell'altro secondo il prezzo
determinato nell'articolo terzo. ‑ VII. Un tal ratizzo si eseguirà,
riscuotendo due terzi della spesa dagl'Inquilini degli appartamenti, o da'
Luoghi pubblici, Monisteri, o Chiese, che s'incontrerano in ciascuna strada, o
vicolo, e l'altro terzo dagli abitanti delle botteghe, o casa a pian terreno;
dividendosi sempre per rate eguali. ‑ VIII. Ognuno de' nominati membri della
Commissione resta autorizzato ad esigger dagl'Inquilini nella forma sopra
prescritta le somme della spesa occorsa in ciascuno de' Quartieri della Città
rispettivamente loro assegnati, coll'obbligo di passarle immediatamente in mano
del Cassiere Cacace; affinché possa questi eseguire i pagamenti.
Napoli 8. Ventoso anno 7. Repubblicano
(26. Febbrajo 1799. v. S.).
Vaglio Pres. ‑ Petrucci Segr.
Riferiremo anche quest' altr' ordine
del Gen. Championnet riguardo ai Preti Francesi.
Informato, che molti Preti Francesi non
giurati, i quali erano stati collocati in tempo del passato Governo in diverse
Case Religiose di questa Città, che doveano loro somministrare alloggio, tavola
ed una discreta pensione annuale, serbano la più esemplare condotta, predicano
pubblicamente la sommissione alle leggi del nuovo Governo Napoletano, ha
decretato in data del 1. Ventoso.
I. I Preti Francesi non giurati, che si
son sottomessi alle leggi della Repubblica Francese riguardanti le deportazioni,
i quali dimorano attualmente nella Città di Napoli, e sono stati collocati
dall'antico Governo nelle Case Religiose, vi resteranno fino a nuov' ordine,
riceveranno l'alloggio, la tavola, e una pensione per sovvenire ai loro più
pressanti bisogni. Un Commissario designato dal Cardinal Arcivescovo, di
concerto con un Uffiziale dello Stato Maggiore, che sarà nominato dal Capo
dello Stato Maggiore dell'Armata, stabilirà il quantitativo della pensione, che
dovrà essere accordata a ciascuno di essi.
II. Qualunque Casa religiosa ricuserà
di eseguire il presente ordine, sarà tassata militarmente di una somma di 6000.
ducati.
III. I Preti Francesi resteranno sotto
la vigilanza del Comitato di Polizia, del Governo Provvisorio, e del Comandante
della Piazza.
IV.
Sarà la spedizione del presente decreto indirizzata al Governo Provvisorio, al
Cardinale Arcivescovo di Napoli, impresso, ed affisso
per la Città.
Il
Cittadino Vincenzo Stilo ha aperto nella strada di San Giacomo al num. 15 a destra scendendo da Toledo un
Gabinetto Letterario Repubblicano, dove dall'ore otto della mattina sino alle
sette della sera, secondo l'Orologio alla Francese, chiunque potrà leggere le
migliori Gazzette si Italiane che Francesi, ed anche il Monitore di Parigi. Per
l'associazione di un mese si pagano carlini sei anticipati. Chiunque poi voglia
leggere senza esser associato pagherà un carlino per ogni seduta.
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