LA RIVOLUZIONE FRANCESE (sintesi)
La rivoluzione francese nasce dal
contrasto tra la borghesia e gli ordini privilegiati (nobiltà e alto clero). La
convocazione degli Stati Generali, richiesta dai nobili e dal clero per porre
rimedio alla crisi finanziaria, si risolve tuttavia a favore del terzo stato
che chiede una riforma politica dello Stato e la Costituzione: gli Stati
Generali si trasformano in Assemblea Nazionale Costituente.
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L'Assemblea
proclama l'abolizione dei diritti feudali; vota la Dichiarazione dei diritti
dell'uomo e del cittadino e approva la Costituzione (1791). Il
re presta giuramento di fedeltà alla costituzione. |
Nel tentativo di indurre le
potenze europee a intervenire per schiacciare la rivoluzione, molti nobili
emigrano. Lo stesso re tenta la fuga, ma viene arrestato a Varennes (21 giugno
1791) ed esautorato ed arrestato. Per prevenire un attacco
straniero, l'Assemblea legislativa dichiara guerra all'Austria (aprile 1792)
a cui si allea la Prussia. Dopo iniziali rovesci, le truppe austro-prussiane
sono respinte nella celebre battaglia
di Valmy (20 settembre 1792). |
Tentatio di fuga della famiglia reale |
Battaglia
di Valmy
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Il 20
settembre 1792 viene eletta una Convenzione in cui si affrontano girondini e
montagnardi. Il 21 settembre 1792 essa proclama la repubblica. Vengono
scoperti alcuni documenti nel palazzo
delle tuileries che confermano gli intrighi reali con le potenze straniere e
si decide di processare il cittadino Luigi Capeto (l'ex re Luigi XVI) che
viene riconosciuto colpevole di cospirazione contro la sicurezza nazionale e
condannato a morte. L'esecuzione
del re provoca il tentativo di una controrivoluzione nelle province e una
coalizione delle potenze europee, che invadono la Francia. |
L'esecuzione di Luigi XVI
Maximilen Robespierre |
Per
fronteggiare la situazione, si costituisce un Comitato di salute pubblica,
dominato dai montagnardi che, con l'aiuto dei sanculotti, adottano misure
eccezionali (leva in massa, "legge dei
sospetti", blocco dei prezzi e dei salari).
E' il periodo del "Terrore" (luglio '93-luglio '94), contrassegnato dalle
condanne sommarie del Tribunale rivoluzionario, da una politica favorevole ai
ceti popolari, da una vittoriosa ripresa della guerra. La
Convenzione vota una nuova Costituzione (1793), in cui e' previsto il
suffragio universale. La cessazione del pericolo esterno e il malcontento per
le misure eccezionali consentono alla borghesia degli affari, arricchitasi
con la rivoluzione, di rovesciare il governo rivoluzionario e di arrestare
Robespierre (27 luglio 1794). |
Robespierre viene ghigliottinato
senza processo il giorno successivo; altri 105 giacobini, suoi seguaci
finiscono sul patibolo.
Con la morte di Robespierre il
periodo di "Terrore" giunge a termine, ma è chiaro che alla sua caduta
partecipano la classe borghese e gli speculatori che non accettano i pesanti
controlli sull'economia mantenuti dal governo rivoluzionario.
Il nuovo governo ritiene di non
intervenire in materia di politica economica lasciando piena libertà di
iniziativa. Ma i prezzi riprendono a salire non più calmierati dal governo e a
Parigi riprendono le insurrezioni popolari duramente repressi. La Convenzione
vota una nuova Costituzione (1795): il suffragio e' ristretto ai cittadini
"attivi"; il potere esecutivo e' affidato a 5 Direttori, quello
legislativo a 2 Camere (Consiglio degli Anziani e Consiglio dei Cinquecento).
Il governo del Direttorio, dominato dalla borghesia degli affari, e' incapace
di ristabilire la pace sociale.
Il Direttorio, per combattere l'Austria e le altre potenze
coalizzate contro la Francia, tra cui il Regno di Napoli, decide di attaccare
con ingenti forze da est, attraverso la Germania, e di effettuare un'azione
di disturbo a sud, in Italia, con un piccolo esercito affidato a un giovane e
ambizioso ufficiale, già distintosi nell'assedio di Tolone e nella
repressione dei moti popolari del maggio del 1795: Napoleone Bonaparte. Mentre in Germania l' esercito francese viene sconfitto e
respinto, Napoleone con geniale abilità riesce a dividere gli eserciti
coalizzati degli Austriaci e dei Piemontesi a Cairo Montenotte (1796). Quindi sconfigge a Millesimo i Piemontesi, che sono
costretti ad accettare l'armistizio di Cherasco (28 aprile 1796) e firmare
poi la pace di Parigi: Nizza e la Savoia vengono cedute alla Francia. |
Napoleone Bonaparte. |
Nell' aprile del 1796 un altro
reggimento di cavalleria parte da Napoli per la Lombardia. Sono i "diavoli bianchi" comandati
dal principe di Cutò, che destano l'ammirazione di Napoleone. Il generale li
sconfigge a Borghetto, il 30 maggio, e cattura il Cutò. Il 5 giugno il
rappresentante napoletano Antonio Pignatelli principe di Belmonte stipula a
Brescia un armistizio con Napoleone. Napoli si impegna a ritirare i suo reparti
di cavalleria e l'appoggio navale alla flotta inglese.
Anche l'Austria, battuta da
Napoleone a Lodi, si piega e in seguito al trattato di Campoformio (1797 cede
ai Francesi il Belgio e la Lombardia, ma
si annetta però il territorio della Repubblica Veneta, che perde così la
sua millenaria indipendenza.
Lejenue : La
battaglia di Lodi
In seguito all'arrivo delle armate
francesi, si formano in tutta Italia delle repubbliche: la Cisalpina (1797), la
Ligure (1797), la Romana (1798), la Partenopea (1799).
Intanto Napoleone, per colpire
l'Inghilterra, sua acerrima rivale, nei suoi traffici marittimi, intraprende,
nel 1798, una spedizione contro l'Egitto. Durante la spedizione occupa l'isola
di Malta e sbarca ad Alessandria, vince una battaglia contro i Mamelucchi
presso le piramidi, ma perde la flotta, affondata dal Contrammiraglio inglese
Horatio Nelson il 1° agosto del 1798
nella baia di Abukir, e rimane isolato dalla Francia.
Fronçois-Louis
Watteau: La battaglia delle Piramidi.
Egitto, Inghilterra, Austria, Russia e
impero turco approfittando del disastro di Abukir, che tiene Napoleone bloccato
in Egitto, formano una seconda coalizione antifrancese, e ottengo rapidi
successi in Italia, abbattendo le repubbliche da poco formate.
Napoleone comprende immediatamente
che nella crisi gravissima che si è aperta in Francia dopo il disastro italiano
egli può recitare un ruolo da protagonista. Con un ridotto numero di
fedelissimi, tra cui Berthier e Murat, il 17 agosto si imbarca segretamente per
la Francia.
I francesi, memori delle
straordinarie imprese del generale sono desiderosi di affidarsi a quella
"spada troppo lunga" che di lì a qualche mese chiuderà con il colpo
di stato del 18 Brumaio (9 novembre) la stagione del Direttorio e con essa probabilmente
la Rivoluzione.