SESSA
François Etienne Kellerman |
Il primo gennaio del 1799 una
squadra di francesi a cavallo entrò
in Sessa. L'indomani, accolto quasi come un liberatore dal capitano Narcisio Verdionis e dagli altri
ufficiali borbonici, arrivò il generale Kellermann che dichiarò: " Signori
noi siamo amici con gli amici e nemici con i nemici". Poco dopo il
Generale francese ripartì alla volta
di Capua lasciando un presidio a guardia della città. Il 6 gennaio alcuni insorti provenienti da Cascano
attaccarono un battaglione polacco proveniente da Sessa. Anche nella stessa
sessa ci furono degli attacchi ai francesi: venne trovato morto, presso la
porta detta dei Cappuccini, un sergente maggiore che fu sepolto poi nella
Chiesa di San Giovanni. Due giorni dopo gli insorti guidati da Leone di Tora
e dal prete Capizzi attaccarono i francesi che furono costretti a fuggire.
Nella fuga l' aiutante in campo francese, capitano Gourdel rimase ucciso. |
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La
reazione francese fu immediata ed implacabile: Da Capua partirono 3000
soldati comandati da Gabriel Venance
Rey e dal polacco Kniaziewicz. Il nove i francesi assalirono e
saccheggiarono Cascano, dove rimasero uccisi 28 insorti e l'11 arrivarono a
Sessa. Il Rey prima di assalire la città inviò Bartolomeo Struffi con la bandiera bianca a trattare la resa.
Ma dalla città gli spararono a morte. Allora Rey passò al bombardamento della
città che mise tutti in fuga. Il 21 gennaio un arancio venne piantato come
"albero della libertà" dinanzi alla chiesa di San Giovanni. Furono
eletti come rappresentanti della Municipalità: Nicola Cecere presidente,
Francesco Novellino, Antonio Micillo, Pascale Vacca, Giacinto Sacco, Saverio
Cox, Antonio di Petrillo e Vincenzo Sorgente. Successivamente Nicola Cecere
viene sostituito da Gaetano Monarca.
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Soldato
francese |
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Si
formò la Guardia Civica con a capo Muzio Cornelio. Tra gli ufficiali ricordiamo:Vincenzo e Marcello Monarca,
Raimondo Gaetani , Giuseppe di Paolo, Francesco di Petrillo Antonio Micillo , Francesco Funiciello. A
comandare la Guardia Civica di Carano fu incaricato Tommaso Verrengia.
Vennero
arrestati e processati da una commissione composta da francesi polacchi e dal
capitano della guardia Civica Muzio Cornelio alcuni insorti: Mascolo di Lauro,
parente di leone di Tora, fu condannato a morte per spionaggio. Pure a morte
furono condannati l'avvocato Vincenzo de Angelis di Roccamonfina e un tal
Saverio Salzillo. Inoltre furono condannati a molti anni di galera da
scontare nel carcere di Gaeta: Michele
Mazzonna, Giovanni Vacca , un D'Onofrio e i fratelli Pasquale , Cesare e
Salvatore Cardente di Marzano.
Il
Governo provvisorio della Repubblica Napoletana con la nuova riorganizzazione
politica del territorio aveva assegnato il Cantone di Sessa al dipartimento del Gargigliano e inviato quale commissario
Vincenzo Battiloro, un ex sacerdote.
Il
Battiloro elesse una seconda municipalità di cui facevano parte: Agostino
Frangenti presidente, segretario Codella, Andrea de Mattei, Tommaso Camera, il
canonico Gennaro Creta, il parroco Vincenzo Conte, Antonio Marotta ed Angelo
Capozio, Giuseppe Struffi con incarico alle contribuzioni.
Il 14
maggio Sessa venne occupata dalle truppe a massa insorte contro i francesi e guidate da Leone di Tora.