Biografie:
FRANCESCO CARACCIOLO
Entrato giovanissimo nella marina da guerra, partecipò, a bordo di una nave britannica, alla guerra d'Indipendenza delle colonie nordamericane; al comando di uno sciabecco e poi di una fregata si distinse contro i pirati di Algeri e di Tunisi. Nel 1793 comandò i quattro vascelli napoletani che, agli ordini dell'ammiraglio Hood, combattevano contro i Francesi, partecipando alla presa di Tolone e allo sbarco in Corsica. Nel 1795 combatté con onore di nuovo contro i francesi a Capo Noli. Valoroso ed esperto uomo di mare, e promosso nel frattempo Ammiraglio, al comando della squadra navale che scortò la famiglia reale in Sicilia ("l' Archimede" ed "il Sannita"), mal tollerò che i reali avessero scelto il vascello "La Vanguard "di Nelson per la traversata. |
Ammiraglio Francesco Caracciolo (Napoli 1752 - 1799) |
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Vi giunge poche settimane dopo la proclamazione della repubblica (21 gennaio 1799) e, accolto con entusiasmo e onori, accetta dopo qualche incertezza di porsi a capo della marina repubblicana. |
Al comando di pochi barconi adattati a cannoniere, combatte le navi inglesi e siciliane a Procida (17 maggio); e il 13 giugno sostiene dal mare la resistenza del forte di Vigliena dagli assalti della colonna calabra delle bande del cardinal Ruffo. Dopo la resa dei repubblicani si nasconde, ma il suo nascondiglio viene scoperto dagli uomini di Scipione la Marra seguendo un suo servitore. Il La Marra, che è un emissario della regina Carolina al seguito del Cardinale, forse perché opportunamente istruito, consegna il prigioniero al Nelson. |
Saverio della Gatta: Battaglia nel canale di Procida |
Saverio della Gatta: La fregata Minerva |
Caracciolo viene condotto, contro i patti della capitolazione, dinanzi a un tribunale che lo condanna a morte. Il giudizio, la sentenza e l'esecuzione avviene nello stesso giorno, 29 giugno, in contrasto con i patti, in più l'ignominiosa morte (viene impiccato nel golfo di Napoli a un albero della fregata Minerva, benché egli chiedesse di essere fucilato, e il corpo gettato in mare) voluta dalla Regina Maria Carolina. Nella sommarietà e crudeltà della sua fine non è estraneo il sospetto di risentimenti personali di Nelson. Cuoco riporta l’episodio sulla sua morte, quando un marinaio, che ha ricevuto l’ordine di preparargli il capestro, non riesce a trattenere il pianto: allora Caracciolo gli dice “Sbrigati: è ben grazioso che, mentre io debbo morire, tu debbi piangere”. |
Dopo alcuni giorni il cadavere di Caracciolo ritorna in superficie e raccolto da alcuni pietosi pescatori del borgo di Santa Lucia è deposto nella Chiesa della Madonna della Catena. Si dice che il corpo, enfio d'acqua, fosse riemerso proprio sotto il Foudroyant, nave ammiraglia del Nelson dove era ospite il Re da poco giunto dalla Sicilia e che alla scena assistettero anche Emma Hamilton, amante del Nelson e il suo compiacente marito, l'ambasciatore inglese William Hamilton. |
Chiesa della Madonna della Catena a Santa Lucia |
Ettore Cercone: L' ammiraglio Caracciolo chiede cristiana sepoltura.
FRANCESCO
CARACCIOLO |
Epigrafe posta sulla tomba del Caracciolo nella Chiesa della Madonna Della Catena.
Riportiamo anche una scheda tratta da I MARTIRI DELLA REPUBBLICA PARTENOPEA Di Atto Vannucci Firenze 1848