Biografie:
IGNAZIO CIAJA
Nasce a Fasano il 27 giugno 1766, da Michele e Camilla Pepe. Compie i primi
studi di grammatica nel seminario di Monopoli.
Nel 1780 ritorna a Fasano dove continua gli studi di retorica e filosofia,
allievo di Padre Vitoantonio Cofano, lettore presso il locale convento di
Sant'Antonio e famoso per la sua vasta cultura.
Nel 1786 si trasferisce a Napoli per studiare legge, ma nella capitale a
contatto con i circoli riformatori e
illuministici viene attirato dalla letteratura e dalla poesia per cui
nel 1791 abbandona gli studi giuridici preferendo dedicarsi alla composizione
e alla poesia. Si innammora della cantante Celeste Coltellini e a lei dedica
"Partendo da Napoli per
Vienna" e "Alla Luna". Il 1792 comincia a frequentare gli intellettuali giacobini ed entra nell'Accademia di
chimica di Carlo Lauberg dove si coltivano e si propagandano le idee rivoluzionarie
provenienti dalla Francia
repubblicana. |
Ignazio Ciaia (Fasano 1766- Napoli 1799) |
Collabora clandestinamente alla
traduzione e alla stampa della Costituzione francese.
Nel dicembre del 1793 viene
denunziato da un studente dell'Accademia, Pier Nicola Patarino. La
polizia arresta Emmanuele de Deo e i fratelli Del Re; Carlo Lauberg, esortato
da Ignazio Ciaja con una affettuosa poesia, fugge via mare.
Entra così nel mirino della polizia
borbonica e viene arrestato il 26 luglio del 1795 nella casa di Fasano dove
la polizia rinviene una lettera compromettente di Ettorte Carafa. Viene
tradotto nelle prigioni di Castel Sant'Elmo dove viene liberato dopo tre
anni, nel luglio del 1798, ma con l'obbligo del confino nella lontana
Bisceglie. Il 21 gennaio del 1799 viene proclamata la Repubblica Napoletana e
Ignazio Ciaja viene nominato membro della rappresentanza nazionale nel primo
governo provvisorio. Giunge a Napoli il 16 febbraio e dopo tre giorni
subentra a Carlo Lauberg nella presidenza del governo provvisorio, carica che
condurrà fino al 23 marzo, giorno in cui passa alla Commissione esecutiva per
la difesa della città. Quando il 13 giugno il Cardinale Ruffo alla testa delle bande sanfediste conquista Napoli egli è in Castel Sant'
Elmo e rientra tra i capitolati a cui viene concesso l' espatrio in Francia.
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Né cessi ancor di premere Questo esecrato suol?
Ah! Pria che cada il fulmine sul capo a noi più caro, eludi il mostro vigile. fuggi dal lido avaro ....
Intanto, a piè dell' albero, che un dì piantammo insieme, dei nostri fidi, io, l'anima vado ad empier di speme, e a scioglier vado i cantici sacri della libertà.
Ivi ti attendo, e prossima ne fia la bella aurora; ivi verrai: benefico steso avrà i rami allora, e allor l'intero popolo all' ombra accoglierà. |
Nelson rinnega
quell'accordo e Ignazio Ciaja viene imprigionato e condannato a morte.
Muore impiccato, in piazza Mercato,
il 29 ottobre 1799 insieme a Mario Pagano, Giorgio Pigliacelli ed Domenico
Cirillo. Quel giorno Napoli perde parte della sua migliore intelligenza.
Nel 1980 il Comune di Fasano scopre un monumeto al suo illustre concittadino.
Di quella cerimonia abbiamo raccolto il discorso del Sen. Giovanni Spadolini.
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Tito
Angelini: Esecuzione
di Domenico Cirillo, Mario Pagano, Giorgio Pigliacelli, Ignazio Ciaja. |