Biografie:

GENNARO SERRA dei Duca di Cassano

 

 

Nacque a Portici (Napoli) il 30 settembre del 1772 da Giulia Carafa e dal Duca Luigi Serra di Cassano, illustre e nobile famiglia napoletana. Giovanissimo fu inviato, insieme al fratello Giuseppe, marchese di Trevi, a studiare nel collegio di Sorèze in Francia proprio durante gli avvenimenti rivoluzionari che portarono alla decapitazione di Luigi XVI e alla proclamazione della Repubblica Francese. Il contagio fu immediato ed i due fratelli aderirono alle nuove idee di democrazia e di libertà dei popoli.

Poco dopo il ritorno dei due fratelli a Napoli, Giuseppe venne arrestato nel 1795, perchè sospettato di aver partecipato alla congiura De Medici. Nonostante l'intercessione di personaggi molti vicine alla corte verrà liberato solo il 25 luglio del 1798 insieme a Mario Pagano, Ignazio Ciaja ed altri detenuti politici che Ferdinando IV decise di rilasciare. La decisione fu presa non tanto per accogliere le proteste dell’ ambasciatore francese a Napoli Garat che sollecitava i processi, ma anche per scongiurare ritorsioni francesi per l’ospitalità data alle navi inglesi nei porti del regno.   

 

Giusso della Schiava:

Gennaro dei Serra di Cassano

(Napoli 1772 -  1799)

 

 

 

Nei giorni seguenti seguenti alla fuga di Ferdinando IV in Sicilia, alcuni repubblicani si impadronirono di Castel S.Elmo e il 21 gennaio del 1799 proclamarono la Repubblica Napoletana dichiarando decaduto il Re. Luigi Serra, padre di Gennaro, venne chiamato a far parte della Municipalità, ma rinunciò. La carica venne data al figlio maggiore Giuseppe (cfr. Monitore Napoletano - Suppl. al n. 1).  Gennaro fu nominato capitano nella Guardia Nazionale ed il 25 febbraio ne divenne Comandante in seconda.

Tra le sue iniziative ci fu quella di una costituzione di un corpo di guardia a cavallo che sollevò molte critiche. “Eleonora Fonseca Pimentel scrisse una lettera alla Commissione Legislativa facendo riflettere che questa Cavalleria era un principio di aristocrazia poggiando sopra tutte le sue riflessioni che dalla truppa nazionale a cavallo romana sorse un corpo ed un Ordine distinto  nello Stato, cioè l’Ordine dei Cavalieri.” (cfr. Monitore napoletano n. 21).

 

Maurizio Valenzi:

Arresto di Gennaro Serra

Il 13 giugno Il Cardinale Ruffo, alla testa delle sue orde sanfediste. sferrò l'ultimo attacco alla capitale. Gennaro fu tra gli estremi ed eroi difensori guidando ed incitando, insieme con il suo aiutante di campo Flaminio Scala, gli ultimi patrioti alla resistenza dal presidio di Capodimonte. Sopraffatto dalle forze nemiche più numerose, riuscì a riparare probabilmente in uno dei castelli della città, tant'è che risulta in una delle liste dei capitolati.  

 

Ferdinando IV, com'è noto, decise di non rispettare le condizioni della resa concordate dai repubblicani con il suo Vicario, cardinale Ruffo , e i rappresentanti dei suoi alleati.

Tra le vittime di questo vergognoso tradimento ci fu anche Gennaro Serra, che il 20 agosto fu decapitato in Piazza Mercato davanti ad una folla delirante. Si narra che, prima di morire, si sia rivolto al popolo con le seguenti parole. "Ho sempre lottato per il loro bene ed ora mi vedo festeggiare la mia morte".

 

 

Tito Angelini: Bassorilievo raffigurante l’esecuzione di Gennaro Serra.

 

Manda un messaggio

Home Page

Ricerca