GIORNALE ESTEMPORANEO

 

NAPOLI 8. FIORILE ANNO 7.

 

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Ho ricevuta una lettera dal Castello di [...] in Calabria, che merita di essere pubblicata. Il lettore si maraviglierà che io sia in corrispondenza con un castello; ma ne incolpi Monsignor Ruffo, il quale ha vietato agli uomini ogni commercio coi repubblicani sotto pena di scomunica. I castelli per ora non sono stati scomunicati, dunque possono parlare, e scrivere.
"Tutto è tranquillo nelle due Calabrie. I popoli per evitare un inutile spargimento di sangue han presa una gran dose di oppio, ed han poste in requisizione tutte le corone dei PP. Domenicani, talché per passar la noja si divertono, ad uso dei Turchi, a contare, o ricontare i loro magici globetti. Il Cardinale che ha grandissima divozione, specialmente col sesso divoto, si gloria di aver trasformati in santi tutti i calabresi, con un atto solo della sua plenipotenza. Intanto ha preparate alcune giaculatorie che fa recitare con grandissima ostentazione nei tempi di ricreazione.
"Per darci una piccola distrazione, ci fa dire che Napoli è stato bombardato dagli Inglesi, che cinquantamila Turco-Russi, o RussoTurchi sono vicini a sbarcare alla Catona, e al Pezzo; che sua maestà, la nostra amabilissima sovrana, crea degli uomini, non dai denti de' tori, ma a colpi di penna, e che tutti questi uomini comandati ora da Naselli, ora da Luparano sono già sbarcati tra di noi; che gl'Inglesi dal canto loro hanno sbarcato tre regimenti a Procida, ed Ischia, e che marciano a gran passi sopra Napoli.
"Siamo poi assicurati per un'altra parte, che i Tedeschi sono già entrati in Milano, che l'armata sull'Adige è stata tutta distrutta, come altresì quella del Reno, e che Scherer si trova assedito in Mantova, e Jourdan guarda il letto avendo ricevuto una gravissima ferita. Insomma non siamo stati mai si ricchi di notizie, quanto oggi, e tutte su questo gusto. Dite ora che i nostri bravi amici manchino d'invenzione, e di fantasia! Salute ed amicizia.
Queste notizie fabbricate nel gabinetto di Palermo si spargon con grandissima profusione in tutti i dipartimenti. Pronio aspetta un corpo di Tedeschi che vola ogni momento al suo soccorso; il Gran-diavolo da un punto all'altro deve ricevere una somma speciosa di denaro; Sciarpa vedrà fra giorni un armata Turco-Russa che si unirà alla sua. Un corriere sparge che gl'insorgenti sono entrati in Sorrento, ed in Nocera; un altro dice che i Francesi hanno evacuato il paese, avendo fatta la pace cogli Inglesi. I visionarj si riscaldano il cervello, i timorosi si tapinano la testa, e corrono dappertutto cercando novità; chi conta la storia delle lettere rosse, e nere; chi parla dei razzi che si fanno vedere ogni notte, e che non sono certamente uccelli di buono augurio. Poveri sciocchi! una disposizione militare, che concentrando le forze, le duplica, ed accresce la vostra difesa, e la vostra sicurezza, deve dunque eccitare l'allarme tra di voi? Io lascio gracchiare i corvi, e fumo delziosamente la mia pippa.
Il nostro vascello il Generoso, che da Corfù era passato a Brindisi, è giunto felicemente in Ancona.
La Colonna del General Victor ha molto sofferto negli ultimi affari; essa si trovava verso Ferrara, ed è stata attaccata da una forza molto superiore alla sua, perché i Signori Tedeschi avevano risoluto di rompere la nostra linea da quella parte, ed impadronirsi di Ferrara, e di Bologna. All'annuncio dello stato difficile in cui si trovava la divisione del Gen. Victor, tutta la guardia nazionale di Bologna è partita, è andata incontro al nemico, lo ha battuto, ed è ritornata a casa sua ncoperta di nuova gloria.
Italiani! Bologna è stata un tempo la vostra maestra, ed oggi è diventata la figlia primogenita della libertà Italiana. Lo spirito nazionale che anima i cuori de'bravi Bolognesi, indarno si cerca ancora nel resto d'Italia. Non mai schiavi sotto il dispotismo stesso de' papi, ad alcune esterne forme di libertà univano un carattere indomabile, una mente solida, un'attitudine repubblicana. Appena risuonò in Italia la tromba della libertà, questi popoli scossero il ridicolo dominio del prete re, e facendo eco alle gesta delle truppe francesi, si armarono in difesa dei loro benefattori, ed aumentarono colla loro forza la forza repubblicana. Non vi è truppa di linea la più agguerrita che nel coraggio, e nell'intrepidezza superi la Guardia Nazionale Bolognese. Questi bravi cittadini non vedono nei pericoli che la loro gloria, e la Patria non ha bisogno d'invitarli per vederli correre alla sua difesa. Quando tutte le comuni d'Italia avranno una Guardia Nazionale come quella di Bologna, noi potremo dire con sicurezza, l'Italia è libera.
Rapidi sono i progressi dell'armata del Reno, e di quella della Svizzera. Il Principe Carlo ha aggiunto alle sue glorie una nuova disfatta; Jourdan è diventato il terrore della Germania, ed i nostri granatieri aspettano con impazienza l'incontro delle truppe russe per farle pentire, della loro audacia. Presto gl'Inglesi saranno abbandonati alla loro propria debolezza, e discacciati da tutti i porti di Europa, questi ladri di mare anderanno a seppellire le loro vergogne nel fondo di Albione. Alcune lettere particolari ci annunciano che la colonna del General Serrurier si è impadronita di Trento, che Verona, Vicenza, e Padova sono in nostro potere, e che i Tedeschi sono andati ad occupare la linea della Piava.
Dall'equipaggio del bastimento quì giunto da Alessandria sentiamo che la Repubblica Egiziana diventa ogni giorno più consistente, e più terribile ai suoi nemici. Gli abitanti del luogo si sono talmente affezionati al nuovo sistema che hanno obbliato l'Egira, ed hanno adottato l'era repubblicana, datando dall'anno primo della libertà egiziana. Avendo ultimamente i Turchi tentato uno sbarco, gli abitanti si ritirarono, e lasciarono bene innoltrare il nemico; allora ritornando su i loro passi, piombarono sopra di lui, e pochi ebbero la sorte di poter guadagnare i vascelli. Bonaparte ha nominato uno degli abitanti, il più coraggioso, e 'l più bravo, General di brigata.
Ritornando agli affari patri, non ci possiamo dispensare dal riferire una vittoria strepitosa riportata dal General Cucuzza, alias Cardinal Ruffo. Una colonna del suo esercito, ascendente ormai a 300 uomini in tutto, per dare una ripruova dell'intellingenza del generale, e del suo coraggio, è andata ad attaccar Rossano, e secondo le leggi militari, ha inviato al primo arrivo un parlamentario domandando agli abitanti un piccolissimo oggetto, il saccheggio. Questa caritatevole e cristiana domanda è stata accolta come si conveniva. I Patrioti han dato loro un buon bottino, poiché ne hanno uccisi una quarantina, ed hanno spedito il resto a portarne la consolante notizia a sua eminenza.
A proposito di sua Eminenza, il pubblico è istruito, che noi abbiamo commesso uno sbaglio riprensibile, avendola chiamata General Cucuzza, dovendola chiamare General Cucuzza in primo; giacchè un altro General Cucuzza in secondo, cioè il Cardinal Mattei si è mischiato tra i popoli del Veneziano per imbestiarli. Si vede adunque che quest'anno le zucche di Spagna vanno a buon prezzo.
Gl'insorgenti di Campestrino hanno fatto una nuova specie di Telegrafo. Sciarpa ha situato una grossa campana sul ponte, e di distanza in distanza, a certe alture, ha fatto porre altresì delle altre campane, cosicchè quando una incomincia la musica, tutte le alre la secondano. Con questo mezzo tutti quei villici sconsigliati si trovano riuniti al primo suono di campana. Un giorno o l'altro questo suono li riunirà per farle fare un balletto tutto nuovo e che farà loro passar la voglia di più sonare.
La nostra guardia nazionale ha passato la sua revista generale il giorno cinque. All'atto [...] della nostra forza civica molti han passato il loro timor panico, e molti lo perderanno subito che si accorgeranno dopo ventiquattrore che gli affari vanno da se, che noi non siamo ancor morti, che il cielo è rimasto nella sua posizione, la montagna non ha detto nulla, la primavera è rimasta primavera, Napoli non ha mutato sito, gl'inglesi hanno seguitato a bordeggiare, e tutto si è passato colla massima tranquillità. Bisogna avvezzarci ad andare da noi, se vogliamo esser liberi; bisogna che sentiamo la nostra forza, i nostri mezzi e sopratutto bisogna che alcuni abbandonino quel coraggio alla pulcinella, che per nostra disgrazia non esiste solamente ne' nostri teatri. Patriotti prendete un contegno fiero, e degno di voi ed i nemici della causa pubblica più non esisteranno.


Spettro portentoso

Si dice che Cagliostro, servendosi di una preparazione di oppio, e di bella donna, avesse l'arte di assopire gli uomini, e di montare nel tempo stesso la loro immaginazione, talchè credessero di vegliare sognando, e di aver delle visioni corrispondenti ai loro desiderj. Alcuni novelli Cagliostri, non so di qual radica bestiale servendosi, han mostrato in una casa verso porta Capuana uno spettro portentoso, seguito da un regimento di larve. Io l'ho veduto, diceva l'uno, io ho sentito la sua voce, ripigliava un altro. Ma chi è mai questo spettro? Aveva, secondo il racconto di un testimonio oculare, una statura alta e magra, un grosso naso e terribile, una fisionomia stupida, certe braccia ad uso di pertiche, e due gambe in forma di bastoni ] Ah costui è Ferdinando quarto esclamò subito uno degli uditori Per lo appunto, soggiunse il narratore, io l'ho veduto comparire a porta Capuana alla testa del reggimento di Real Campagna, non già pileato, ma galeato, quale appunto partì quando fece la conquista di Roma. Evviva il nostro conquistatore! Questo fatto non si può negare, disse allora un uomo di buon senso armato di occhiali, senza essere eretico. La scrittura parla chiaro, e tutti conoscono la storia di Samuele, e della Maga.

Istruzione pubblica

Il principale oggetto cui deve dirigersi la cura dei legislatori in una Repubblica nascente è la pubblica istruzione. I Cittadini devono essere penetrati delle stesse verità, e devono sentirle con egual calore per stabilire concordemente il nuovo sistema, e concorrere con tutte le loro forze a sostenerlo. Quando non si vogliano ricevere tutte le idee di Helvetius, egli è sicuro che l'educazione contribuisca più della natura a formare un eroe, o un malfattore. Quindi ci facciamo un preggio di presentare al pubblico alcune idee di un Cittadino di Ginevra, le quali potrebbero esserci utilissime nelle presenti circostanze; esse hanno per oggetto alcune osservazioni sulla legge del tre brumaio di cui presentiamo gli articoli principali ai nostri lettori.

Testo della Legge

Titolo I

Art. V. Nelle scuole primarie s'insegnerà a leggere, scrivere, calcolare, e gli elementi della morale repubblicana.
Art. X. I regolamenti relativi al regime delle scuole primarie saranno fissati dalle amministrazioni del Dipartimento, e sottomessi all'approvazione del Direttorio Esecutivo.

Titolo II

Art. II. L'insegnamento sarà diviso in tre sezioni. Nella prima vi sarà un professor di disegno, un professore d'istoria naturale, un altro delle lingue antiche, ed un altro delle lingue vive, allorchè le Amministrazioni del Dipartimento lo giudicheranno opportuno, e saranno, state autorizzate dal Corpo Legislativo.
Nella seconda sezione vi sarà un professore di matematiche, un professor di Fisica, e di Chimica sperimentale.
Nella terza sezione vi sarà un professore di Grammatica generale, un professore di belle lettere, un professore d'Istoria, ed un professore di legislazione.
Art. III. Gli allievi non saranno ammessi al corso della prima sezione se non se dopo l'età di dodici anni; al corso della seconda dopo l'età di anni 14 compiti; ed al corso della terza all'età di 16 almeno.
Art. IX. Gli altri regolamenti relativi alle scuole centrali saranno stabiliti dalle Amministrazioni dipartimentali, e confermati dal Direttorio Esecutivo.
Il nostro Autore osserva che bisogna lasciare alle Amministrazioni una maggior latitudine, per dirigere l'istruzione in un modo più vantaggioso ai loro amministratori. Egli è chiaro che i rapporti non sono li stessi in tutte le parti della Repubblca. I dipartimenti marittimi, quelli delle frontiere, quelli dell'interno non si trovano nelle stesse circostanze; i luoghi situati nella pianura, quelli posti sulle montagne, i Paesi bagnati da fiumi navigabili, e quelli di un difficile accesso; finalmente i paesi di commercio e manifatture, quelli che hanno le loro risorse nell'agricoltura, hanno diversi interessi. Quindi sebbene la base dell'istruzione debba esser la stessa, egli è conveniente che l'istruzione delle scuole si diriga su di un oggetto piuttosto che su di un altro, e l'interesse generale ne riceverebbe maggior vantaggio, che da un piano uniforme d'istruzione.
La differenza della popolazione dei diversi dipartimenti, e comuni, esige altresì alcune particolari modificazioni tra le scuole centrali dei comuni o dipartimenti molto popolati, e quelli che lo son meno. Quindi la legge non deve fissare con tanta precisione il numero de' professori, e le loro funzioni, l'età degli allievi & c. questi oggetti dovrebbero essere fissati dagli Amministratori del Dipartimento, ed approvati dal Direttorio esecutivo.
Tutti convengono che giova moltissimo avvezzar si buon'ora i fanciulli allo studio, ed al travaglio; ma l'abitudine che acquistano al travaglio è molto più utile dei vantaggi che ne ritraggono nei loro primi anni. Per non perdere questa preziosa abitudine, i fanciulli devono passare senza intervallo dalle scuole primarie alle centrali; e se le occupazioni delle scuole primarie non bastano per occupare un fanciullo fino all'età di 12 anni, converrà estenderle maggiormente, lo che contribuirebbe ad estendere l'istruzione, e ad introdurre molte utili cognizioni. Noi ci contentiamo di accennare le idee dell'autore, lasciando al governo la cura di estenderle e svilupparle. Questi studj preparatorj darebbero del rilievo alle funzioni dei professori delle scuole centrali, che non sarebbero più ridotti alla nojosa cura d'insegnare i primi elementi delle lingue e delle scienze ai loro allievi non ancora istruiti. Bisogna osservare che l'educazione nazionale non avrà mai quel lustro e quella dignità che le conviene, se non si dia del rilievo e della dignità alle cure dei professori, e se gli uomini del merito il più eminente non sien destinati ad occupare le cattedre nazionali. Per mettere ancora in maggior lustro i professori, bisognerebbe stabilire un'assemblea professorale, dandole l'ispezione su tutte le scuole dipartimentali, e 'l diritto di presentare al governò i regolamenti ad esse realive.
Non vi è difficoltà che il mezzo migliore per incoraggiare i fanciulli consiste nell'eccitare la loro emulazione; ma affinchè questa emulazione abbia lungo, è conveniente che il fanciullo abbia qualche speranza di riuscire vittorioso dal contrasto, e che perciò non vi sia grandissimo divario tra i talenti, e l'istruzione dei concorrenti. Dunque bisogna dividerli in diverse classi relative piuttosto alla capacità che all'età. Inoltre, affinché i fanciulli possano molto profittare, è necessario che coloro i quali assistono alla stessa lezione non sieno in gran numero, onde possa ciascuno essere invigilato, interrogato, ed esaminato. Gli allievi passeranno annualmente da un istitutore ad un altro un poco più abile, e l'esperienza dimostra che questo cambiamento di maestri in vece di essere svantaggioso, produce effetti utilissimi, risvegliando maggiormente l'attenzione degli istitutori, e degli allievi. Coloro che per mancanza di talento, o di applicazine non sarebbero istruiti abbastanza per essere ammessi ai studj più difficili, resterebbero l'anno seguente sotto lo stesso istitutore; questa umiliazione, ed i premi compartiti ai più abili sarebbero dei mezzi opportuni per infiammare l'emulazione degli allievi.
Giunti questi al termine della loro istruzione, e trovandosi nell'età in cui gli affari ed i piaceri si disputano l'impiego del tempo, rischierebbero di perdere il frutto de' loro travagli, se qualche utile motivo non lì decidesse a continuare i loro studi. Le società delle arti, e delle scienze sembrano un mezzo eccellente per matenere questa emulazione sì necessaria al progresso delle umane cognizioni.
Quindi l'autore propone alcune modificazioni alla legge de' tre brumaio, le quali sono una conseguenza delle sue riflessioni.

Vita di Beniamino Franklin scritta da se medesimo

Mentre Franklin nel suo ritiro a Passy godeva di aver procurato l'independenza della sua patria, e di aver stabilita l'alleanza tra essa, e la Francia, un libro nuovo fece gran rumore nel mondo letterario, le confessioni, cioè, di Gian-Giacomo Rousseau. Alcuni amici del Franklin concepirono l'idea di consigliarlo a scrivere altresi le memorie della sua vita; esso ne convenne.
I suoi amici volevano fare un parallelo tra la storia di un Scrittore che si è servito della sua immaginazione brillante per rendersi infelice, e quella di un filosofo che ha continuamente impiegato tutte le risorse del suo spirito per stabilire la sua felicità, contribuendo a quella dell'umanità intiera. Quale interesse non ispira il considerare la strada diversa che hanno seguita questi due uomini nati egualmente tra la classe degli artegiani, affidati unicamente alla loro propria educazione, non avendo quasi avuto maestri di sorte alcuna, e celebri egualmente per i loro talenti!
Franklin dopo di esser ritornato in Filadelfia continuò le sue memorie, e le portò fino all'anno 1757. Una parte di questo scritto fu pubblicata in Londra anni fa, e tradotta in francese; in seguito se ne pubblicò a Filadelfia una continuazione; ma l'opera non è completa, giacchè il nipote di Franklin, M. Bache, conserva ingiustamente il resto della sua opera, e niega di pubblicarlo. Le memorie di Francklin erano scritte per lo pubblico, ed è certamente una manifesta ingiustizia il volerlo privare di un'opera che è sua.
Quest'opera sebbene imperfetta, è interessantissima. Il costume semplice e puro di Franklin, il suo trasporto per la perfezione dell'umana specie potrebbero servire di lezione utilissima alla maggior parte degli uomini, i quali diretti da un freddo egoismo, non vedono che se stessi in tutte le loro operazioni, e paralizzano quei sentimenti patriotici che formano la gloria, e la prosperità di un popolo.
Le opere morali, politiche, e letterarie di Franklin, la maggior parte inedite, vengono altresì pubblicate in quest'opera.
Per dare un'idea ai lettori della riflessione che dirigeva anche i più piccoli oggetti delle sue occupazioni, noi riferiremo un fatto che merita di esser conosciuto per l'utile grande che potrebbe recare.
"Come il metodo ordinario di nuotare dice in un luogo delle sue memorie, si limita al movimento delle braccia, e delle gambe, è un esercizio che fianca, trattandosi di attraversare uno spazio d'acqua molto grande vi è un mezzo conducente a far nuotare per lungo tempo, e con commodo. Esso consiste a servirsi di una vela. Io ne ho fatto la scoperta per lo maggiore azzardo possibile.
"Allorchè era ancor giovine, mi divertiva un giorno al cervo volante, e giunto al bordo di uno stagno, che aveva un miglio di larghezza, attaccai ad un legno conficcato a terra la corda del cervo volante, che si era già molto in alto sollevato. Frattanto io mi posi a nuotare; ma volendo aver due piaceri alla volta, andai a riprendere la corda del cervo volante, e nuotando sul mio dorso, mi avvidi che ero trascinato sulle acque in un modo molto piacevole. Pregai allora uno de'miei compagni di fare il giro dello stagno, e portare i miei abiti in un luogo da me indicato; ed io tenendo sempre la corda in mano, attraversai l'acqua senza la menoma fatiga, anzi con molto piacere. Ero talvolta obbligato di allentar la mia corsa, perchè mi avvidi che quando andavo troppo presto, il cervo volante si abbassava molto, ma quando io mi fermavo, saliva di nuovo".
Se Franklin fosse stato, come avrebbe dovuto esserlo, l'oracolo della sua antica patria, questa non si sarebbe mostrata, come oggi fa, sì indegna di lui, vendendosi all'oro di quell'istessa Inghilterra, che ha cercato tenerla in catene, ed avvilirla per fare sola tutto il suo commercio. L'autore ha sempre raccomandato ai suoi cittadini di conservare la buon'armonia colla Francia; esso dice in una delle sue lettere scritta da Passy al dottor Mather le seguenti parole degne di osservazione.
"II potente imperio nel quale io vivo, continua ad esser l'amico dei Stati Uniti. La sua amicizia è molto importante per essi, e deve essere coltivata con grandissima cura. La Gran Brettagna non si è ancor consolata del potere che ha perduto sopra di noi, e si lusinga di poterlo di nuovo acquistare. Molti avvenimenti potrebbero aumentar questa speranza, e cagionar dei tentativi pericolosi. Una rottura tra la Francia, e noi, renderebbe in seguito gli Inglesi arditi, e li incoraggiarebbe ad attaccarci. Ciò nonostante abbiamo tra i nostri compatrioti alcuni animali selvaggi, che si sforzano d'indebolire i legami che ci uniscono alla Francia".
Chi sono questi animali selvaggi di cui parla Franklin? essi si sono oggi scoperti nella persona di Adams e di Washington. Il primo aveva mostrato difendere la libertà in Senato, l'altro presso le armate; ma l'uno e l'altro volevano vendere troppo caro agli Inglesi il loro potere, e porsi alla testa di un illustre tradimento. Il governo inglese non ha saputo pagarli un tempo con molta generosità, come ha fatto in seguito: ecco la ragione per cui han mostrato difendere la causa della libertà.

Nuovo cordiale

Carolina fuggita da Napoli è andata a respirar l'aria di Palermo molto nociva alla sua salute. Si sa, che questa povera Signora aveva bisogno di respirar di tratto in tratto l'aria di qualche amena collinetta per riparar la sua forza. L'aria di mare aumenta il guasto che le cagiona la sua continenza, e l'idropisia fa in lei dei progressi spaventevoli.
Alcune male-lingue vorrebbero che questa buona signora passasse felicemente agli eterni riposi, per lo bene della sua anima, e per la felicità di questi popoli; ma sebbene sia essa disposta a fare la volontà del Cielo; ciò non ostante dovendo noi ajutarci per vivere, propongo umilmente alla maestà sua, sempre però sotto la correzione del dottissimo protomedico Vivenzio, un piccolo eccitante, o cordiale, il quale applicato sullo scrobiculo del cuore, potrebbe recarle grandissimo giovamento.
Recipe adunque, Maria Carolina, una dramma del Sangue purissimo del Principe Carlo versato nell'ultima sua vittoria, mescolato con quattro righe delle gloriose gesta del General Laudon, distilla il tutto in
una storta di vetro ben condizionata, affinché la parte spiritosa non si perda, e ne farai un'essenza utilissima al bisogno.
Se poi vuoi guarire perfettamente, aspetta gli ulteriori successi delle armate, e sarai salva.




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